Quarta Fase - Emozioni Plastiche. In mostra quaranta opere tra pittura e scultura, che ricostruiscono il percorso piu' recente dell'artista. Suo obiettivo dichiarato: il movimento e la fusione di colore e materia. A cura di Elio Rumma.
a cura di Elio Rumma
Paola Romano inaugura il 7 maggio alle 18,30, presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, la personale “Quarta fase: emozioni plastiche”. In mostra quaranta opere tra pittura e scultura, che ricostruiscono il percorso più recente dell’artista. La personale è a cura del prof. Elio Rumma, e presentata dal prof. Andrea Romoli Barberini, ed è stata realizzata in collaborazione con Imprinting di Ornella Matassoli. Dopo la partecipazione alla collettiva del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, “Sconfinamenti: dalla buona pittura alla video art”, per la quale Paola Romano è stata selezionata al fianco di artisti come Guttuso, Gentilini, Capogrossi, Alviti e Mafai, l’artista torna ad esporre le sue emozioni in una mostra personale. Il prestigioso istituto di Piazza Santa Croce in Gerusalemme apre per la seconda volta le sue porte all’arte della Romano, ed accoglie nei suoi spazi le quaranta opere di ultima produzione.
La mostra presenta l’artista sotto una luce nuova: è infatti la celebrazione della sua arte “informale”, che non rappresenta ma comunica, e del suo obiettivo dichiarato: il movimento. Una produzione ispirata quella dell’ultima Romano, in cui trionfa la fusione di colore e materia che nella ricerca espressiva dà vita a creazioni di eccezionale impatto emotivo. L’artista esplora tutte le possibilità degli smalti, ai quali mescola sabbia e metalli, e dei materiali cosiddetti “poveri” in una sintesi perfettamente riuscita di matericità ed espressionismo astratto. I quadri di Paola Romano sono tridimensionali, quasi che la semplice pittura non riesca più a contenere l’urgenza dell’ espansione verso forme che si concretizzano in uno spazio “altro” molto vicino alla scultura o semplicemente alle stratificazioni dei materiali alternativi di cui sono composte le opere.
Un vernissage, quello del 7 maggio, che sigilla il passaggio da esposizione ad evento: allestimenti di ultimo design, ospiti illustri del mondo istituzionale, della politica e dello spettacolo, graffi su vinile, videoproiezioni e montaggi sulle performance. Arte che veicola arte. Un connubio tra l’arte visiva in movimento, tipica ad esempio del mezzo cinematografico, e quella che nasce dal movimento ma che apparentemente resta immobile, pittura.
L'incontro tra universi diversi è già avvenuto in passato per l'artista, che nel 2006 ha dipinto alcune tele per il set del film di Pupi Avati "La cena per farli conoscere". L’esposizione resta aperta al pubblico fino al 14 maggio. Il percorso dell’artista si svilupperà poi da Roma fino a Napoli, dove approderà il 20 giugno presso i suggestivi spazi di Castel dell’Ovo, dove resterà per un mese.
CENNI BIOGRAFICI
Pittrice e scultrice, Paola Romano si forma a Roma, dove vive e lavora. Dopo gli studi al Rufa , Accademia di Belle Arti di Roma, negli anni 90 segue una propria ricerca sulla figurazione gestuale. Conclusa da diversi anni la stagione di ricerca figurativa, l’artista attraversa un periodo strettamente aniconico per approdare, intorno al 2000, ad una pittura di matrice informale dominata dall’utilizzo della materia, che si lascia maneggiare fino a fondersi, offrendo sensazioni tattili quasti tridimensionali. La tela è quindi il campo in cui si consuma l’incontro-scontro tra la materia, il bianco e il nero, il rosso e l’oro. E’ il teatro di un contrasto. Nelle opere della Romano ogni elemento nasce da una sorta di processo di sedimentazione del pigmento e degli altri materiali utilizzati.
Paola Romano espone in numerose collettive con un grande consenso di pubblico e critica. A partire dal 2004, con una serie di mostre personali, si afferma in maniera prorompente nel panorama artistico italiano ed internazionale. Oggi le sue opere sono presenti in alcune più importanti collezioni pubbliche e private (alcune tra le sue opere sono esposte stabilmente presso la Fondazione Magna Carta) e sono sempre più richieste da istituzioni museali europee ed internazionali. Negli ultimi anni Paola Romano ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra cui il Premio Internazionale Arcaista (Tarquinia 2007), Approdi d’Autore (Ischia 2007). Hanno scritto e scrivono di lei alcuni tra i più illustri critici d’arte come i professori Vittorio Sgarbi, Andrea Romoli Barberini, Duccio Trombadori, Giuseppe Di Giacomo, Elio Rumma, Lino Tardia, Alfio Mongelli, Francesco Perfetti, Victor Zaslasky, Miriam Castelnuovo, Mehran Zelli.
UFFICIO STAMPA
Sofia Dalla Giacoma
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Sara Battelli
sarabattelli@libero.it
MUSEO NAZIONALE DEGLI STRUMENTI MUSICALI
Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma è, per ricchezza e pregio degli esemplari conservati, il maggiore istituto europeo di questo tipo. I reperti esposti sono più di mille, di varia provenienza, dall'estremo oriente ai siti archeologi dell'Etruria meridionale, e distribuiti lungo un arco cronologico amplissimo, che spazia dall'epoca tardo-ellenistica al XX secolo. Tra gli esemplari di eccezionale valore storico-artistico qui conservati, spiccano per rarità il pianoforte costruito da Bartolomeo Cristofori nel 1723 e la celeberrima Arpa Barberini. Si trova in Piazza Santa Croce in Gerusalemme al numero 9/a, informazioni 06-7014796.
Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 9/a - Roma