Formatosi nel vitalissimo ambiente della Torino della meta' degli anni Sessanta in cui germinava il movimento dell'Arte Povera, l'artista si e' dedicato alla produzione di grandi sculture in legno rivestito di poliestere e dipinto con colori metallizzati o laccati che riprendono oggetti della quotidianita', come tavoli, scale ed infissi.
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Gianni Piacentino dopo il successo della prima mostra personale romana del
2005 alla galleria il Ponte Contemporanea, ritorna a Roma con una doppia
personale nelle gallerie Il Ponte Contemporanea e Studio Stefania Miscetti
presentando una serie di opere recenti e una selezione di lavori storici.
Artista formatosi nel vitalissimo ambiente della Torino della metà degli
anni Sessanta in cui germinava il movimento dell¹ Arte Povera, Piacentino ha
partecipato alle prime mostre di quella tendenza, esponendo nel 1966 nella
galleria torinese di Enzo Sperone e partecipando nel 1968 alla mostra
«Prospect '68» alla Kunsthalle di Düsseldorf. In questi anni realizza grandi
sculture in legno rivestito di poliestere e dipinto con colori metallizzati
o laccati, che riprendono oggetti della quotidianità, come tavoli, scale ed
infissi. ³Per il giovane artista torinese occuparsi delle dimensioni ha
significato fondare i dati spaziali dei suoi elementari mobili, Ie loro
coordinate: lungo e alto, orizzontale e verticale, ecc.
Da qui, la più
recente preoccupazione di definire anche il posto che essi occupano: con la
loro posizione, che carica queste strutture di una tensione unidimensionale
ora verticale e ora orizzontale.² Tommaso Trini, Piacentino: la percezione
del sospetto, Milano 1968. Il percorso artistico sarà segnato negli anni
anche da esperienze professionali inconsuete: consigliere in una fabbrica di
vernici speciali, decoratore di motociclette da competizione e pilota. Alla
fine degli anni settanta GP diventerà infatti la sigla della scuderia di
Piacentino, fatta di veicoli dalle proporzioni perfette e dalle forme nitide
e filanti verniciate con estrema cura, macchine pensate e realizzate per il
movimento, pronte allo scatto, monumenti alla velocità a cui l'artista,
però, nega il funzionamento.
Sfuggendo ad ogni classificazione la ricerca di Gianni Piacentino ha sempre
continuato ad esplorare i confini e la complessità del rapporto tra arte
design.
"Piacentino continua ad oscillare tra la creazione di oggetti che aspirano a
rappresentare metaforicamente il loro passaggio da oggetto a simbolo e la
creazione di oggetti che rappresentano semplicemente se stessi. L'artista
lascia palesemente a chi osserva il compito di mediare tra queste due
proposte." Saul Ostrow
L'imprevista complessitá di Gianni Piacentino, Catalogo Esso Gallery, New
York, Marzo 2004
Nella galleria il Ponte Contemporanea saranno esposti, tra le opere recenti,
Cantilever Tech-Story, A1 2007-2008 la prima di una serie di opere modulari
a composizione variabile e Race 20 (V.F.H.T) un'evoluzione degli studi sui
suoi prototipi che sviluppa l¹idea del veicolo integrato ai suoi appoggi.
Accanto agli ultimi lavori Bronze-Silver Table Sculpture, 1967 opera esposta
per la prima volta alla galleria Sperone di Milano insieme ad altri Tavoli,
Pali e Portali con colori metallizzati opachi ed una variazione sull'idea di
Finestra anch¹essa del 1967, poi riproposta nel 1975 e nel 1982.
Lo spazio dello Studio Stefania Miscetti proporrà invece il nuovo lavoro di
grandi dimensioni Ailerons Sculpture ( 2 A. 2 RV. F. W. )_1, 2007 2008
veicolo progettato con l'uso delle tecnologie CAD-CAM di ultima generazione
e realizzato con materiali industriali, resine e alluminio estremamente
ricercati nella qualità, nell¹esecuzione e nell¹accuratezza dei dettagli.
Oltre ad una serie di lavori storici di piccole dimensioni la mostra
presenta due sculture di notevole importanza nel percorso artistico di
Piacentino: Dark Purple Gray Three Dimension, 1966 opera esposta nella prima
personale alla galleria Sperone di Torino e Dull Amaranth Disk presentato
nello stesso anno sempre alla galleria Sperone in occasione della mostra
Arte Abitabile.
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After the great success at il Ponte Contemporanea in 2005 with his first
solo show in Rome, Gianni Piacentino returns to the capital with a double
solo show at Il Ponte Contemporanea and Studio Stefania Miscetti, exhibiting
a mixture of new pieces together with a selction of old works.
Piacentino developed as an artist in Turin during the 60¹s where and when
the Arte Povera was rising. He participated to that movement first
exhibitions, showing in 1966 at Enzo Sperone Gallery in Turin, and in 1968
at the Kunsthalle in Düsseldorf during the exhibition «Prospect '68». During
those years Piacentino created big wooden sculptures representing daily
objects, such as tables laders and frames, covered in polyester and
varnished with industrial lacquered colors. "For the young Turin artist
caring about dimensions has meant creating the basics for later getting
close to his moving elements and their coordinates: long and tall,
horizontal and vertical, etc.." Tommaso Trini, Piacentino: the perception of
suspect, Milann 1968. His artistic path will be also marked throughout the
years by strange professional expriences: advisor for a special varnish
factory and decorator and pilot of racing motorbykes.
At the end of the Œ70s
GP will become the logo for Piacentino¹s stable, home of perfectly
proportioned vehicles with clean and fluent shapes varnished with extreme
care, machhines thought and made for moving, ready to go, like monuments to
speed, to which the artist denies the function.
Eluding any classification Gianni Piacentino's search has always kept on
exploring the borders and the complexity of the relationship between art and
design. ³Piacentino keeps on swinging between the creation of objects that
aspire to metaphorically represent a passing through from object to symbol
and the creation of objects that simply represent themselves. The artist
clearly leaves to the public the task of mediating between these two
proposals. The sudden complexity of Gianni Piacentino, Esso Gallery
Catalogue, New York, March 2004
Il Ponte Contemporanea will show, as recent works, Cantilever Tech-Story, A1
2007-2008 first of a series of modular objects of changing composition, and
Race 20 (V.F.H.T) an evolution of the studies regarding his prototypes,
developing the idea of the vehicle integrated to its supports. Together with
his la test works Bronze-Silver Table Sculpture, 1967 piece shown for the
first time at the Sperone Gallery in Milan together with other Tables, Poles
and Portals, with opaque metallic colors and Metalloid purple-gray inclined
window object, a variation over the idea of Window also from 1967, and then
proposed again in 1975 and 1982.
At Studio Stefania Miscetti he will present a new work of big dimensions
Ailerons Sculpture ( 2 A. 2 RV. F. W. )_1, 2007 2008 vehicle projected
with the use of the la test generation of CAD_CAM technologies and realised
with extremely good quality industrial materials, resin and alluminium, and
perfectly strict for the execution and the accuracy of details. Apart from a
series of old works of small dimensions, the show presents two sculpures of
strong relevance in Piacentino¹s artistic path: Dark Purple Gray Three
Dimension, 1966 work shown in his first solo exhibition at the Sperone
gallery in Turin, and and Dull Amaranth Disk exhibited as well in the same
year and same gallery during the Arte Abitabile (Inhabitable Art) show.
Opening: 15 maggio 2008
Sedi / Venues:
Il Ponte Contemporanea
via Monserrato 23 00186 Roma
da lunedì a sabato ore 12-20 / Mon. to Sat. 12pm-08pm
Ingresso libero / Free admission
Studio Stefania Miscetti
via delle Mantellate 14 - 00165 Roma
da lunedì a venerdì ore16- 20 sabato su appuntamento / Mon. to Fry. from 4pm-8pm- Sat. on appointment
Ingresso libero / Free admission