The Devil and the Daniel. Noto piu' per la sua produzione musicale nel solco dell'underground, Johnston e' pero' anche un artista visivo molto stimato. Le sue illustrazioni affondano le radici nell'immaginario puerile: l'innocenza dell'infanzia si mescola alle peggiori paure legate all'eta' adulta. A cura di Luca Beatrice.
a cura di Luca Beatrice
Il 22 maggio 2008 la galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano
inaugura la prima mostra personale in Italia di Daniel Johnston, a cura di
Luca Beatrice.
Celebrità della scena underground, outsider dell'ultima scuola di cantautori
americani, la musica di Daniel Johnston tocca corde universali. Con la sua
voce nasale e nervosa racconta i fatti più drammatici dell'esistenza senza
mai scadere nel patetismo. Nel fervore del post-punk reinventa il termine
Lo-Fi: nei suoi testi alterna filastrocche nonsense a confessioni intime e
disperate, versi lunghissimi a rime sorprendenti. Si tratta di suoni privi
di artifici, dove non c'è distinzione tra l'uomo e l'artista.
Daniel Johnston nasce nel 1961 a Sacramento (California) da una famiglia
cattolica metodista. All'età di otto anni inizia a disegnare fumetti
ispirati a King Kong, Godzilla, alla Bibbia e al suo gatto. Da adolescente
si appassiona alla musica: Bob
Dylan,
Neil Young , Sex
Pistolse
soprattutto i
Beatles . A vent'anni, nel
garage di casa, registra con un mangianastri la sua prima canzone, *Song Of
Pain*, ispirata all'amore non corrisposto di Laurie, amica e compagna di
studi. Al manifestarsi della prima sindrome maniaco-depressiva abbandona il
college e si trasferisce a Houston presso il fratello Dick. Lavora in un
parco giochi e continua a incidere canzonidi nascosto. A causa delle
continue tensioni con la cognata si trasferisce a San Marcos (Texas) dalla
sorella Margy dove registra il primo album distribuito *Hi, how are
you?*nel corso di una violenta crisi di nervi. Nonostante le
preoccupazioni dei
famigliari per il suo stato di salute, Daniel lascia la città insieme ai
lavoratori di un Luna Park. Per nove mesi vende popcorn in giro per
l'America. Decide di fermarsi ad Austin, una sorta di Mecca
dell'illustrazione underground.
Lungo Guadalupe Street distribuisce
gratuitamente le sue cassette, come fossero biglietti da visita, diventando
subito una sorta di leggenda locale tanto da venir segnalato allo show
itinerante di MTV Cutting Edge. La sua prima performance *live *si tiene al
Beach quando apre il concerto della band Glass Eye. La distribuzione
ufficiale inizia nel 1986. Nello stesso anno l'Austin Chronicle lo elegge
"Songwriter and Best Folk Artist of the Year". Con vent'anni di carriera
alle spalle, oggi Johnston è un classico. Tra i suoi fan appassionati ci
sono i Sonic Youth ,
i Rem , i Pearl
Jam,
Beck, David Bowie e
Steven Spielberg. Kurt Cobain lo adorava e spesso indossava una t-shirt,
divenuta storica, con un suo disegno.
Noto più per la sua produzione musicale, Daniel Johnston è però anche
artista visivo molto stimato. La notorietà è stata raggiunta con l'invito
alla Biennale del Whitney del 2006. Le sue illustrazioni affondano le radici
nell'immaginario puerile: l'innocenza dell'infanzia si mescola alle peggiori
paure legate all'età adulta. Daniel sviluppa così un suo universo parallelo
generato dall'ossessione più che dall'intelletto, riorganizza il mondo
secondo il proprio punto di vista. Si ispira inizialmente ai personaggi dei
fumetti e dei cartoni, all'Incredibile Hulk, a Capitan America, ma anche a
Frankenstein e il fantasmino Casper.
Col tempo le creature si trasformano nei loro opposti, le trame diventano
sempre più intricate. Nelle coloratissime illustrazioni raffigura un ciclo
vitale dal sapore mitologico: nascita, sviluppo, malattia, morte,
redenzione. Nascono poi nuovi personaggi come *Jeremiah The Frog*, simbolo
positivo di speranza, *The Duck*, un esplicito richiamo fallico, *Sassy Fras
The Cat*, sua primissima creazione che si evolve in una ragazza poi in un
uomo e poi ancora in un supereroe che combatte le forze del male; un omino
in mutande a pois, *Polka Dot Underwear Guy*, il suo alter ego già all'epoca
del liceo. Quest'ultimo soggetto, rappresentato spesso senza volto o senza
testa si trasforma sovente in un altro personaggio, il pugile *Joe the Boxer
* con la sommità della testa aperta, come fosse stata scoperchiata. Alcuni
simboli costituiscono quasi un marchio di fabbrica come i blocchetti dei
bambini che richiamo all'infanzia e all'innocenza oppure le stelle simbolo
della notte e della ricerca di Dio.
I sogni, ma soprattutto gli incubi di Daniel Johnston ritornano nella sua
prima personale italiana da Antonio Colombo Arte Contemporanea in una serie
di disegni colorati o in bianco e nero che raccontano la perenne lotta tra
bene e male secondo il folle immaginario dell'artista. Verrà presentato
anche il film-documentario del regista indipendente Jeff Feuerzeig* The
Devil and Daniel Johnston* (USA, 2005, Tartan DVD). La pellicola, sulla base
delle testimonianze dei genitori, dei fratelli, dell'ex manager Jeff
Tartakov, di giornalisti, amici e musicisti, ripercorre l'esistenza
tormentata dalla malattia e la carriera artistica di un vero e proprio *
cult-hero*. Premiata nel 2005 al Sundance Festival, la produzione include un
vasto repertorio di materiale video e audio (registrazioni amatoriali,
lettere audio, fumetti, disegni) oltre a numerose interviste. In questo
ritratto crudo e sincero ritroviamo tutti i momenti più significativi della
vita di Johnston, dall'amore per Laurie alle crisi maniaco depressive, dai
tormenti religiosi alla smania di successo: pregi e difetti di un talento
autentico. Materiale illustrativo sulla carriera dell'artista – il libro *The
Life, Art & Music of Daniel Johnston* (prima edizione 2000) e i suoi ultimi
CD – saranno disponibili in galleria.
In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo bilingue
(italiano/inglese) con testi di Luca Beatrice e di Alberto Campo, critico
musicale, caporedattore di Rumore e direttore del *Traffic Free Festival* di
Torino.
Inaugurazione 22 maggio 2008
Antonio Colombo
via Solferino, 44 - Milano
da martedì a sabato, dalle 15 alle 19
Ingresso libero