Fun Art. L'artista torna a raccontare nel suo linguaggio, tra l'onirico e il surreale, fatti della quotidianita'. Esposte dieci opere di grandi dimensioni che combinano il mezzo fotografico con il disegno e la pittura.
Piero D’Amore, dopo cinque anni dalla sua personale nelle sale storiche di Palazzo Bricherasio, torna a raccontare nel suo linguaggio, tra l’onirico e il surreale, fatti della quotidianità. L’artista attraverso lo stile e i materiali impiegati, che combinano il mezzo fotografico con il disegno e la pittura, tende a suggerire soluzioni non ovvie, con spunti talvolta autobiografici, tuttavia più spesso evidenzia un fare arte consapevole e testardo, che poco ha da spartire con l’immagine del flaneur sovente attribuita al Nostro.
Un dipingere gioioso ma non superficiale, la sperimentazione di materiali inconsueti - la paglia di “Handle with care”- gli ammiccamenti a una certa poesia visiva, il detournement di “tank you” (sic), dove un ex-voto, da ringraziamento si trasforma in carro armato, ci mostrano sotto un’altra luce il Piero D’Amore sornione ed ammiccante che ci viene da più parti descritto, suggerendo ai più attenti la figura di un artista consapevole e coerente che ricorre all’ambiguità come metodo e che ci pone attraverso una pittura sapiente ed evocativa continui quesiti con cui confrontarci.
Paolo Tonin arte contemporanea
via San Tommaso, 6 - Torino
Ingresso libero