La cornice ovale. In-mobius tra 'estetica' e didattica. La cornice ovale in-mobius nasce dalla ricerca di un oggetto che riassume in se' la triade forma-funzione-simbolo, un oggetto in cui ognuno possa ritrovare qualcosa di se', qualcosa di interlocutorio.
Claudio Vindigni, da martedì 3 a venerdì 13 giugno 2008, ritorna alla martinArte con “La cornice ovale in-möbius”, sviluppo reso “oggetto” di “NastrÖ in cornice ovale” (martinArte, 18 maggio- 05 giugno 2007).
La cornice ovale in-möbius nasce dalla ricerca di un oggetto che riassume in sé la triade forma-funzione-simbolo, oggetto in cui ognuno possa ritrovare qualcosa di sé, qualcosa di interlocutorio, qualcosa di … oltre. Sono pensieri; è l’idea in un oggetto-tattile-visivo, in un kit da montare, dove il basamento di marmo è sì supporto dell'opera, ma interagisce col tutto: vuole essere toccato e/o percorso-tastato con lo sguardo da chi percepisce il suo sfuggire. Non vuole essere un multiplo, perché ogni esemplare nasce dalla singolarità operativa del lasciarsi andare nel tastare-guardare-guidare l’evolversi della forma; nel renderla per quanto necessario consistente con il taglio e la scalfittura, con la saldatura, con la colatura e il raggrumarsi di “materiale”, anche di materiale rivestito con un film ad effetto metallico riflettente luce ramata, argentata, cromata o aurea.
L’artista dedica l’esperimentare questo passaggio alla “cornice-oggetto” in-möbius a tutti gli studenti che a partire dal 1969 ha avuto l’opportunità di seguire, compresi quei bimbi e bimbe dai 18 mesi di vita in avanti, che oggi saranno uomini e donne, magari sposati e con figli, – o forse, oggi, non ci sono più- che tanto hanno concorso ad arricchire il suo ruolo sociale di insegnante, al punto da determinare una sua scelta radicale di tipo operativo. Dal 1976 si è occupato di didattica e per scelta personale docente in prestito, rispetto alla sua formazione artistica di scultore, all’insegnamento delle Discipline pittoriche, che dal 1995 ha svolto esclusivamente nel biennio del “Progetto Michelangelo”. E Vindigni dedica questo suo mettere in mostra “la cornice-oggetto” in-möbius anche a tutti i colleghi, quelli di trincea e quelli d’assalto, con i quali ha condiviso gli anni trascorsi nei Licei Artistici “Enzo Bianchi” di Cuneo e “Primo Liceo” e “Renato Cottini” di Torino.
Nei Locali della martinArte sovrasta l’esposizione un piccolo oggetto molto caro all'artista, dono prezioso fattogli da Marietta Gugliotta (Pozzallo, 23 maggio 1895- 30 gennaio 1975), “a signurina Marietta, dedita a scola particulari” per tante generazioni di pozzallesi del XX secolo: un “orologio, indimenticabile e ammaliatore” – una sveglia comune, da tavolo, risalente ai primi anni del Novecento. Sulla parte superiore del quadrante, che rappresenta il volto di un giovane nero, nei due fori corrispondenti agli occhi le “pupille” si muovono in direzione orizzontale riversa, cadenzando così lo scorrere dei secondi con un sincronico tic-tac, mentre le lancette ruotano a velocità diversa.
Conclude l’artista: il tempo nel luogo-spazio, il suo scorrere dilatandosi- restringendosi, il guardare-guardandosi, l’oltre…. in Möebius.
Torino, maggio 2008
Martin Arte
Corso Siracusa 24 - Torino
Orario: orari lun 15.30 – 19.30 mar-giov 10.00 – 12.30 / 15.30 - 22.00 mer-ven 10.00 – 12.30 / 15.30 – 19.30 sab 16.00 – 19.30
Ingresso libero