Working Surface e' la prima grande esposizione dell'artista organizzata in Europa continentale negli ultimi vent'anni. La mostra raccoglie sculture, dipinti e disegni, tutti provenienti dalla David Smith Estate e permette di cogliere le strategie che hanno persmesso all'artista di ridefinire l'approccio alla scultura negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale.
Galerie Gmurzynska, in stretta collaborazione con la David Smith Estate, ha l´onore di presentare in Europa l´opera dell´artista statunitense David Smith (1906-1965), in occasione della mostra Working Surface: Drawing Painting, Sculpture 1932-1963.
David Smith è ormai da lungo tempo riconosciuto come uno dei maestri della scultura del XX secolo. L´esposizione, che resterà aperta dal I. giugno al 26 luglio 2008 presso la sede di Zurigo della galleria Gmurzynska, metterà in evidenza come David Smith abbia saputo superare i tradizionali confini fra tecniche espressive e celebrerà la sua intelligenza del colore, della superficie, dei valori tattili attraverso più di quaranta opere che documentano tutta la carriera dell´artista, muovendo dalle costruzioni dei primi anni Trenta, per giungere ai capolavori degli anni Sessanta.
Sto dalla parte dei pittori, in un certo senso… E non mi sono mai considerato altro che un pittore perchè il mio lavoro nasce dal sollevarsi della superficie oltre che da colori e oggetti applicati sulla superficie.
David Smith intervistato da David Sylvester, 1961
David Smith è stato ampiamente apprezzato per aver approfondito, attraverso il proprio lavoro, la ricerca nel campo del “disegno nello spazio” intrapresa da Pablo Picasso e Julio Gonzalez e per la sua reinterpretazione dell´immaginario tridimensionale. L´artista ha saputo cosí diffondere un nuovo linguaggio scultoreo. Sintesi delle influenze di cubismo, costruttivismo, e surrealismo, il nuovo approccio di Smith gli valse la qualifica di “espressionista astratto” e l´artista fu considerato il corrispondente, in campo scultoreo, di pittori suoi contemporanei come Gorky, Pollock e De Kooning. Convinto dell´importanza dell´immagine visiva, Smith ha creato un corpus di opere che programmaticamente si oppongono alle divisioni fra tecniche espressive. Sottlineando l´equivalenza di colore e superficie, linea e forma, Smith ha fuso fra loro elementi tradizionalmente associati al disegno e alla pittura con altri associati alla scultura.
Alcuni critici definiscono alcune mie sculture “bidimensionali”
Altri le chiamano “disegni lineari”. Non sono d`accordo né da un punto di vista teorico né pratico. Può essere vero in parte, ma solo come una caratteristica fra tante, e questo per un mio preciso proposito. Non ci sono regole in scultura. David Smith, 1954 in David Smith by David Smith (a cura di Cleve Gray), Thames & Hudson, 1968
Nel 2006, la mostra David Smith: A Centennial Exhibition, nata al Guggenheim Museum di New York e poi ospitata dal Centre Pompidou di Parigi e dalla Tate Modern di Londra, offrì al pubblico europeo una rara occasione per apprezzare alcuni dei capolavori dell´artista. Working Surface presso la galleria Gmurzynska sarà la prima grande esposizione dell`artista organizzata in Europa continentale negli ultimi vent´anni. La mostra, che raccoglierà sculture, dipinti e disegni, tutti provenienti dalla David Smith Estate, sarà inoltre la prima dell´artista in Svizzera negli ultimi quarant`anni e permetterà di cogliere le strategie che hanno persmesso all´artista di ridefinire l´approccio alla scultura negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale.
Il colore aggiunge un´altra sfida... Non mi piacciono i colori graziosi. Mi piacciono i colori crudi… La mia idea del colore è molto viscerale. David Smith intervistato da Frank O´Hara, 1964
L`interesse di Smith per il colore e per gli esperimenti di fusione fra pittura, disegno e scultura appare già nei lavori degli anni Trenta e Quaranta come Construction (1932) un assemblaggio di legno, fil di ferro e gesso – di isprirazione cubista – cui si aggiungono immagini policrome dipinte liberamente.
Disegnando e dipingendo nello spazio Smith creò, in Personage from Stove City, del 1946, una scultura policroma di acciaio che smaterializza la figura umana trasformandola in un´espressiva combinazione di linee colorate e forme geometriche. La combinazione di linea e forma con colore e superficie appare anche in Steel Drawing II (1945-52) attraverso cui Smith mette intenzionalmente in discussione concetti acquisiti come quello secondo cui pittura, scultura e disegno si compongono di elementi visivamente incompatibili. In questa complessa opera figure dipinte emergono da entrambi i lati staccandosi dalla superficie di una lamina d`acciaio su cui è tracciato un disegno definito da fessure ottenute con la fiamma ossidrica. Come Smith dichiarò: “Per quanto mi riguarda, non so se alcuni miei lavori siano sculture dipinte o dipinti tridimensionali” (conferenza “What I believe About the Teaching of Sculpture”, 1950).
Che si definisca come una combinazione di tecniche diverse o come superamento delle barriere comunemente percepite, la coniugazione di disegno, colore, forma plastica raggiunge il suo apice in Circles Intercepted del 1961, in cui il pigmento si materializza in una serie di di cerchi concentrici di acciaio issati su di un supporto metallico. L´oggetto scultoreo diviene un´immagine dipinta da osservare ma anche attraverso cui è possibile guardare. I cerchi simboleggiano allo stesso tempo leggerezza e peso, e coinvolgono l´osservatore in un incontro in cui elementi visivi e tattili sono in competizione fra loro.
La scultura in acciaio inossidabile e acciaio dipinto Primo Piano II (1962) è rappresentativa dell´opera matura dell´artista ed è una manifestazione monumentale del suo desiderio di mettere in discussione la tradizionae nozione di cosa sia la scultura. Originariamente collocata nel terreno circostante la casa-studio dell´artista a Bolton Landing, questo capolavoro è fra i pochi già in quel luogo a non essere ancora proprietà di un´istituzione pubblica. Il titolo dell´opera (condiviso da altre due sculture della stessa serie) fa riferimento all´architettura europea. In essa, come Smith osservò: “il primo piano è quello in cui accade ogni cosa”. Primo Piano II supera la dimensione lineare per divenire metafora dell´abitazione. La lastra riflettente di acciaio inossidabile che conclude il lavoro in alto si pone in netto contrasto con la scura forma a goccia rovesciata cui essa offre riparo. Primo Piano II rende evidente come Smith abbia saputo superare la divisione fra la concezione tridimensionale propria dello scultore e la comprensione del colore e della superficie propria del pittore.
Working Surface includerà inoltre una serie di opere a spruzzo, caratterizzate da bianche forme geometriche. Queste sono ottenute schermando con pezzetti di acciaio e altri oggetti carte o tele, e quindi spruzzando la composizione con vernici commerciali. L´inversione, così ottenuta, del rapporto fra figura e sfondo in pittura rappresenta un´opportunità straordinaria per cogliere l´abilità dell´artista nel rovesciare le convenzioni. Al contrario delle sculture di Smith che sottolineano il valore della superficie, queste opere mettono in evidenza la componente plastica che l´artista sa evocare nelle superfici dipinte. Esposto in mostra il disegno Untitled (Primo Piano II), 1962 offre un´interessante opportunità di confronto con la scultura. L´opera permette di osservare il processo di fusione di superficie e forma plastica in una visione unitaria.
Galerie Gmurzynska è orgogliosa di presentare uno dei grandi maestri del XX secolo, David Smith. Working Surface getterà nuova luce sulle diverse declinazioni dell´opera dell´artista ed estenderà la conoscenza del suo lavoro presso il pubblico oltre i “disegni tridimensionali” cui si lega la sua fama. Nel loro insieme i disegni, i dipinti, i rilievi esposti definiranno un percorso artistico dedicato al superamento dei confini fra tecniche espressive. Essi affermeranno il potenziale creativo che nasce dall´indagine e dalla fusione di diverse espressioni visive.
Per ulteriori informazioni:
Mathias Rastorfer: galerie@gmurzynska.com, 0041 (0)44 226 7070
Guido Comis: library4@gmurzynka.com, 0041 (0)44 226 7296
http://www.gmurzynska.com
Galerie Gmurzynska - Zurigo
I giugno – 26 luglio 2008
ingresso libero