Museo Civico del territorio
Cormons (GO)
piazza XXIV Maggio
0481 637110 FAX 0481 637112
WEB
Roberto Cantarutti e Luciano de Gironcoli
dal 6/6/2008 al 28/6/2008
lunedi', mercoledi', venerdi' e sabato 16.30-19.30, domenica 10.30-13 e 16.30-19.30
0481 637152
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Segnalato da

Renzo Furlano




 
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6/6/2008

Roberto Cantarutti e Luciano de Gironcoli

Museo Civico del territorio, Cormons (GO)

1+1=3 Il paesaggio della pittura. Sono esposti una trentina di quadri dipinti a quattro mani. La tela viene pervasa di strade che si interrompono all'improvviso, di transenne bicolori e di finestre.


comunicato stampa

S’inaugura sabato 7 giugno, nel contesto dell’importante iniziativa “Sconfinando” che vede la partecipazione di artisti provenienti dalla Slovenia, Austria e Italia in mostre nelle diverse espressioni artistiche, intitolata “1+1=3, Il paesaggio dell’anima. Rolu Gircan”.

Sono una trentina di quadri dipinti a quattro mani, creati nell’atelier provvisorio di Brazzano di Cormòns dal 11 novembre 2007 al 31 marzo 2008, dagli affermati artisti Roberto Cantarutti e Luciano de Gironcoli. Evento rilevante sia da un punto di vista artistico che per la particolarità e quantità delle opere messe in mostra.

Spazio urbano, cosmico, surreale. Spazio che si piega e si lascia plasmare, sopraffare dall’intervento dell’uomo e – in questo caso – del pittore. Un pittore unico, che scaturisce dall’incontro di due sensibilità ed esperienze diverse: l’una, quella di Roberto Cantarutti, affascinata dalla forza gestuale che dà vita al segno, orientato verso la figurazione e l’interpretazione simbolica delle sue colorate composizioni; l’altra, quella di Luciano De Gironcoli, da sempre interessata all’organizzazione della tela secondo linee guida e piani che si intersecano e sono resi più riconoscibili da una selezionata gamma cromatica, spesso allusiva alla realtà.

Ed è così che nasce “il terzo pittore”, un artista che scompone la tela per riversarvi la malinconia e lo smarrimento per un mondo in cui uomo e natura vedono il proprio spazio schiacciato dall’avanzata travolgente dell’urbanizzazione e del progresso. Progresso presunto, impegnato ad organizzare l’esistente secondo una razionalità fittizia che può essere raggiunta e ricomposta solo dall’intervento del pittore, l’unico in grado di registrare simultaneamente la moltitudine di cantieri aperti e il caos che da essi è generato.

La tela viene così pervasa di strade che si interrompono all’improvviso, di transenne bicolori e di finestre, le stesse attraverso le quali l’artista osserva ciò che accade cercando di ripararsi da questo ingordo vortice capace, in un attimo, di travolgerlo. Per rendere al meglio questa situazione, “il terzo pittore” fonda un linguaggio in cui la scomposizione spaziale cubista è condensata con il movimento dei futuristi ed entrambi sono amalgamati con il simbolismo cromatico capace di respingere l’osservatore per l’accostarsi di tonalità acide e suscitare un diffuso senso di pace nel costante approfondirsi del blu. L’unica salvezza proposta da questa nuova creatura pittorica è infatti rifugiarsi e lasciarsi inghiottire dall’immensità silenziosa dello spazio: è solo in questi abissi senza inizio e senza fine alcuna che “il terzo pittore” ritrova una nota di blando ottimismo.
Eppure anche in questi spazi cosmici, forse per non perdersi definitivamente e mantenere qualche parvenza umana, l’artista ripropone il linguaggio già messo a punto nelle sue visioni “terrene”.

Piani e spazi sono le forme che gli permettono di ordinare la composizione, mentre improvvise e gestuali incursioni di bianco illuminano d’un tratto le profondità cobalto. La fusione fra Cantarutti e De Gironcoli è ormai compiuta: nel riproporre alcuni tratti in tutte le proprie opere “il terzo pittore” è ormai un ente indipendente capace di esprimersi secondo una maniera personale. Manca, in queste opere, la finestra, ormai completamente spalancata per permettere all’artista e all’osservatore di vivere il cosmo delineato nelle serie delle carte.

E’ qui che la paura e la speranza si incontrano creando un percorso che, dal terrore espresso negli scorci di inferno dantesco, approda a un universo scollegato alla realtà e alle sue regole, con porte che sembrano volare e personaggi ormai in grado di camminare sulle pareti.
Eliana Mogorovich

Patrocinio Vino della Pace Cormòns

Museo Civico
piazza XXIV Maggio - Cormons (GO)
orario:
lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 16.30 alle 19.30
domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30
entrata libera

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