Un'antologica che si presenta come un suggestivo itinerario lungo settant'anni di attivita' dell'artista bergamasco. La mostra raccoglie 70 opere dal periodo di Corrente, agli anni del dopoguerra, per giungere alla maturita' con l'approdo all'utilizzo di colori accesi degli anni '70. A cura di Gianfranco Bruno.
A cura di Gianfranco Bruno
In Fondazione Antonio Mazzotta, 70 opere indagano la ricerca pittorica dell’artista bergamasco, sensibile interprete della condizione umana.
Saranno proposti alcuni capolavori assoluti come Il grande vecchio e bambino del 1974.
Gli spazi della Fondazione Antonio Mazzotta di Milano accoglieranno dal 13 giugno al 27 luglio 2008 la mostra “TRENTO LONGARETTI. Antologica” che si presenta come un suggestivo itinerario lungo settant’anni di attività dell’artista bergamasco assente dalla scena espositiva milanese da diversi anni.
L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Antonio Mazzotta, è curata da Gianfranco Bruno e raccoglie 70 opere di un protagonista dell’arte italiana del secondo Novecento, che testimoniano la costante vitalità che ha sempre accompagnato la sua vicenda artistica.
Le radici di Longaretti sono da cercare in quel crogiolo internazionale rappresentato, tra l’altro, dalla Parigi degli anni di Cézanne, Modigliani e dei pittori russi, mentre con Chagall, Longaretti ha condiviso la stessa percezione del magico e del fantastico, scardinando i parametri di spazio e di tempo in nome dell’immaginazione.
La mostra delineerà con precisione il suo percorso, dal periodo di Corrente, agli anni del dopoguerra, per giungere alla maturità, negli anni di insegnamento all’Accademia Carrara di Bergamo, con l’approdo all’utilizzo di colori accesi degli anni Settanta.
Il visitatore potrà ritrovare le immagini simbolo della sua pittura: i mendicanti ed i girovaghi che abitano paesaggi incantati come simbolo della fragilità umana, i ritratti delle Madri, che potrebbero essere scambiati per Madonne nella loro presenza sacrale, e che traggono forza dalla secolarità del loro ruolo nell’opporsi alla violenza del mondo.
E poi le nature morte, delicate e quasi religiose, fino alle nuove realizzazioni che affrontano il tema della solitudine del vivere.
Una sezione della mostra sarà dedicata proprio all’ultima produzione con opere ricche di significato come il dipinto Famiglia di viandanti e Praga e Tanti occhi da Praga, del 2004.
Cenni biografici
Trento Longaretti (Treviglio, Bergamo, 1916) si è diplomato al Liceo Artistico di Brera a Milano dopodiché si è iscritto alla Facoltà di Architettura del Politecnico e all’Accademia di Brera scegliendo poi quest’ultima. A Brera è stato allievo di Aldo Carpi. Nel suo corso vi sono anche Cassinari, Bergolli, Morlotti, Dobrzansky, Valenti e Kodra. Nel 1936 inizia la carriera espositiva partecipando ai “Littoriali dell’Arte” e a numerose collettive a Milano, Genova, Bergamo. Nel 1939 (anno del diploma a Brera) si aggiudica il Premio Mylius e il Premio Stanga. Sono di quegli anni le frequentazioni dell'àmbito di “Corrente” (dove entra in contatto con Guttuso, Morlotti, Birolli, Sassu, Vedova), ma sono anche gli anni della guerra passata tra Slovenia, Sicilia e Albania (le immagini belliche e il profondo rifiuto della violenza sono temi che l'artista non abbondonerà più). Nel 1942 è invitato alla Biennale di Venezia (vi ritornerà nel 1948, nel 1950, nel 1956) e partecipa alla “Mostra degli artisti in armi” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La prima personale è dell'anno seguente alla Galleria La Rotonda di Bergamo, con presentazione di Raffaello Giolli. Nel 1945 si dedica all'insegnamento e alla realizzazione di opere sacre. Nel 1952 è invitato alla Quadriennale Nazionale di Roma. L'anno seguente vince il concorso nazionale per la direzione dell'Accademia Carrara di Bergamo nonché la Cattedra di Pittura divenendo così il successore di Achille Funi. Per venticinque anni dirige l’Accademia e nel 1978 lascia spontaneamente l’incarico. Le sue opere sono conservate, tra l’altro, in Vaticano, nel Duomo di Milano, nella Basilica di S. Ambrogio e nella Galleria d'Arte Sacra Contemporanea, nel Duomo di Novara, nella Pinacoteca Carrara di Bergamo, nel Museo d’Arte Moderna di Basilea e nella Galleria d'Arte Moderna di Hamilton. Intensissima l'attività espositiva in Italia e all'estero. Nel 1999 la Casa del Mantegna di Mantova gli ha dedicato un’antologica. Lo stesso anno ha esposto a Ginevra nel Palazzo delle Nazioni Unite. Nel 2002, antologiche alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e alla Villa Reale di Monza. Nel 2003 si segnalano mostre al Museo Civico di Treviglio e al Magazzino del Sale a Venezia in contemporanea alla Biennale di pittura. Nel 2004, l’antologica in Palazzo della Ragione a Bergamo e nel 2007 la personale nella Pinacoteca Civica di Follonica (Gr).
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Conferenza stampa: giovedì 12 giugno ore 11,30
Inaugurazione: giovedì 12 giugno ore 18,30
Fondazione Antonio Mazzotta
foro Buonaparte, 50 Milano
Orari: 10-19.30, chiuso lunedì
Ingresso libero