Thorsten Kirchhoff
Jacopo Chessa
Antje Rieck
Willy Merz
Costa Vece
Marzia Migliora
Michela Lucenti
Diego Scroppo
Luisa Raffaelli
Valter Malosti
Alice Guareschi
Mattia Coletti
Reto Emch
Anet Frohlicher
Maria Centonze
Una rassegna di arte visiva i cui protagonisti si affiancano ad altrettanti partners del mondo teatrale e musicale. Gli appuntamenti prendono il via con un'installazione: "Tenez!" di Thorsten Kirchhoff coadiuvato da Jacopo Chessa in una particolare "partita a tennis cinematografica". Tutte le performance in programma si svolgeranno nello spazio esterno della Fondazione; il titolo dell'evento, curato da Maria Centonze, prende spunto da un'opera di Mario Merz del 1976.
A cura di Maria Centonze
Una partita a tennis cinematografica è il primo degli otto appuntamenti di Meteorite in Giardino, una rassegna di arte visiva, teatro, musica e perfomances, a cura di Maria Centonze, alla Fondazione Merz a partire da mercoledì 18 giugno 2008. Il titolo dell’iniziativa prende spunto da un’opera di Mario Merz del 1976.
Con questa rassegna la Fondazione intende inaugurare una stagione di collaborazioni con le gallerie, (per questo anno saranno Guido Costa, Franco Noero, Alberto Peola, Giorgio Persano, Lia Rumma, Sonia Rosso), presenti da anni sulla scena artistica, tramite prezioso tra artisti e istituzioni.
Si ringrazia il Teatro Regio di Torino per la collaborazione e la Freecard per il contributo alla diffusione dell’iniziativa.
Lo spazio esterno della Fondazione, in particolare la “vasca”, che conteneva i sylos della ex centrale termica, ospiterà le installazioni che resteranno visibili fino alla domenica successiva a ogni evento, seguendo il consueto orario della Fondazione, dalle 11 alle 19.
Per il primo evento, in una delle due “vasche” verrà allestito da Thorsren Kirchhoff il palco di un singolare match dove una serie di clip tratti dai film scelti da Jacopo Chessa e montati in un video diventano i protagonisti di una partita a tennis. L’installazione è stata realizzata grazie alla collaborazione della Galleria Alberto Peola di Torino.
Torino: l’aristocrazia, ma anche l’industria dell’automobile. Il re, ma anche la grande classe operaia. I fantasmi della città degli ultimi cento anni in un’allucinata partita di tennis.
Un “deserto rosso” installato sopra i vecchi depositi di carburante della ex Lancia. Come dire un serbatoio di energia dove si sfidano i geni del luogo. Due forze che competono ma su un terreno di parità: stesse armi, stessi limiti di campo. Il tennis, gioco nobile per eccellenza in cui vengono esibiti vigore, velocità e scaltrezza, viene qui congelato in una magnifica immagine “alla Antonioni” (vs Bugs Bunny!).
E un master di tennis si gioca tra trentadue nomi eccellenti della regia cinematografica, scelti dal cinefilo torinese Jacopo Chessa, in un video “botta e risposta” di clip tratti dai loro film: un percorso di “highlights” fino alla fatidica finale. L’intero lavoro di Thorsten Kirchhhoff rimanda all’universo cinema e alle sue visioni memorabili.
Nelle tele, nei video, nelle installazioni dell’artista danese i continui riferimenti a titoli, situazioni e personaggi dei film dei registi che ama dimostrano come per lui il cinema sia non solo fonte di ispirazione ma un vero e proprio data base. Ancora una volta, per l’installazione tenez! Kirchhoff vi attinge con una personalissima interpretazione che lo porta ad ottenere un risultato ironico e inaspettato.
Jacopo Chessa
Al di là dei più banali rapporti tematici tra lo sport e l’arte, esiste un legame tra Hollywood e Wimbledon che si stringe attorno ad alcuni concetti cardini della cinefilia. Nella tradizione europea, quella che passa attraverso la politique des auteurs negli anni Cinquanta, la cinefilia è l’affermazione non solo di uno o più modelli di cinema ma anche, e soprattutto, di un certo numero di autori esemplari, prima ancora che delle loro opere. Come nel tennis, il cinefilo segue il suo campione, solitario esecutore di una liturgia magica e sempre nuova. Il cinefilo intende affermare il proprio autore su di un altro così come avviene in un campionato di tennis, dove un tabellone scandisce inesorabilmente il susseguirsi dei match. Ma può esistere una partita di cinema? Un match a due basato su delle immagini in movimento dal quale risulti un vincitore? I regolamenti e il sistema di punteggio non sono chiari, ma siamo ancora in una fase sperimentale.
Eppure è evidente come il cinema, l’arte del montaggio e della mobilità del punto di vista, si presti a quest’operazione, che non è altro che un ampliamento, un’estremizzazione, dell’idea di campo/controcampo, la più basilare e diffusa figura di montaggio narrativo. E che cos’è il tennis se non un susseguirsi di campi/controcampi? In questo primo campionato di tennis per registi, sono anche in discussione l’integrità dell’immagine filmica e la continuità narrativa che presiede ai singoli film, poiché un grande autore è tale anche se del suo film non viene mostrato che un dettaglio, apparentemente insignificante e decontestualizzato dal resto dell’opera. Inoltre, attraverso un match, proprio per la sua natura di confronto/scontro, si possono scoprire strategie di messa in scena o virtù visionarie, difficilmente riconoscibili a prima vista. Ci si stupirà forse di certi accostamenti, che non tengono conto del tempo, delle modalità produttive, e neanche dei formati. Questo in effetti nel tennis non succede: non vedremo mai McEnroe battere Federer, benché molti di noi siano convinti che andrebbe così. Del resto anche l’atemporalità è una qualità dei film, che qui maltrattiamo un po’ perché non li consideriamo altro che lo strumento degli autori, e di quelli che più amiamo.
Chi ha detto che l’autore è morto si sbagliava. È vivo e gioca a tennis.
PREOGRAMMA:
Mercoledì 25 giugno, Illumination d’eau, un video concerto per proiezioni, danza, 2 voci e 5 strumenti di Antje Rieck e Willy Merz.
1 luglio – Costa Vece
Si prosegue l’8 luglio con il Concerto per naufragio interiore, un progetto nato da un dialogo tra Marzia Migliora e Michela Lucenti, che da vita a una performance teatrale in cui i diversi ambiti di ricerca si fondono fino a diventare un’opera unica e completa.
Il 15 luglio, Diego Scroppo presenterà la sua scultura Ibridi con una performances di un acrobata contorsionista.
Il 22 luglio sarà la volta di Song to the siren nato dalla collaborazione di Luisa Raffaelli e Valter Malosti. Il teatro nella sua espressione più coinvolgente incontra la sensibilità di un’artista che non disdegna soluzioni coraggiose.
Dal 29 luglio avremo Alice Guareschi con A narrative of researches and discoveries made on the site of X e Mattia Coletti in concerto.
Ultimo incontro il 5 agosto con H2O, un gran concerto di 30 lavatrici, bidoni, vasche e acqua di Reto Emch accompagnato da Anet Fröhlicher e il suo elettro flamenco E.L.F.
Opening Mercoledì 17 giugno 2008, ore 21.30
Fondazione Merz
via Limone 24 10141 Torino.
L’ingresso è gratuito.