Demiurgo Bambino (la cameretta di Dio). "Un atto di amore verso la creazione e al contempo una risata dolce amara, una visione disincantata, dall'alto di cio' che siamo, trasformati in giocattoli limpidi e inebetiti." A cura di Fabrizio Pizzuto.
Mercoledì 18 giugno 2008 presso la Galleria Bugno di Venezia verrà inaugurata la mostra di Marco Bernardi 'Demiurgo Bambino (la cameretta di Dio)'. Dopo 'Manufatto-Vaso', 'Il Rito ed il Passaggio', 'Paesaggi Interiori', 'L'uomo di Velluto' e 'Armi Perdenti' questa volta l'artista romano presenta una serie di nuove sculture/installazioni con la curatela di Fabrizio Pizzuto.
Nel lavoro di Marco Bernardi un calco rappresenta l'immortalità, e ogni frammento è un frammento di perpetuazione, è un fantasma dell'io, ma è una immortalità impossibile che pone come condizione la sua stessa distruzione, la sua stessa dimenticanza, fermarsi nel tempo per non esserci mai più stati, un giocattolo prodotto da un demiurgo, il demiurgo che ogni bimbo è, e in cui ogni autore si trasforma. Un corto circuito avviene nel momento in cui Marco Bernardi decide di immaginarsi un Dio, un Dio sovrumano, creatore del cielo e della terra, demiurgo a sua volta, fabbricatore e architetto del mondo.
Questo Creatore viene però immaginato come un artista bimbo che è al contempo il Dio che si impreca per le storture del mondo e che si gratifica per la bellezza, ma anche un personaggio paradossale, un capriccioso infante annoiato, solo, con dei giocattoli approssimativi, sorta di preludio alla creazione. Un Dio bimbo, si diceva, alle prese con qualcosa che tutti noi conosciamo, con il gioco appunto di ogni bambino che ricrea l'universo, e che lo ricrea in maniera imprecisa, improbabile, un tentativo di clonarsi, primi imbarazzanti abbozzi dell'umanità futura; ma la visione di Bernardi a questo punto procede al confine con il ludismo, come ludica è la sua versione della creazione, una presa in giro, un gioco da grandi.
Quella che si intende mettere in atto negli spazi della Bugno Art Gallery è la cameretta di questo infantile Creatore, i primi tentativi, gli abbozzi, ma anche il gioco sarcastico, la risata di Dio, che dentro al bambino è già adulto, Dio che guarda l'uomo che non c'è ancora.
Un atto di amore verso la creazione, dunque, e al contempo una risata dolce amara, una visione disincantata, dall'alto di ciò che siamo, trasformati in giocattoli limpidi e inebetiti. - Fabrizio Pizzuto
Inaugurazione mercoledì 18 Giugno alle ore 19.00
Bugno Art Gallery
(San Marco 1996/d) 041Venezia
ingresso libero