Diventato ormai un mito, veicolatore di messaggi anticapitalistici e anarcoidi, l'artista ha proposto fin dagli anni '70 un linguaggio grafico innovativo e di rottura, affermandosi cosi' tra i maggiori interlocutori delle generazioni di outsider, dagli ambienti punk alle realta' underground di oggi. In mostra circa 20 opere, tra cui i 6 grandi pannelli che compongono Mural (1982).
a cura di Luca Beatrice
Londra, 27 maggio 1977 esce God Save the Queen il primo singolo dei
Sex Pistols. In copertina la Regina Elisabetta II d’Inghilterra con
occhi e bocca coperti dal titolo della canzone e dal nome del gruppo,
l’immagine è firmata Jamie Reid. E’ l’anno del Giubileo e
Malcom McLaren, manager della punk band londinese, sceglie di
irrompere nella quieta e posata Inghilterra con un disco che rimarrà
nella storia del rock a sancire l’affermazione della cultura punk
tra le nuove generazioni. Proprio McLaren si ricorda di un suo
compagno di classe al Croydon Art College, Jamie Reid classe 1947. Lo
contatta e gli affida l’illustrazione del singolo e dell’album
Never Mind the Bollocks. Con Reid nasce lo stile punk anche nelle
arti visive, un linguaggio che lo accompagnerà per tutta la sua
carriera, tra autocelebrazione- nel 1997 realizza una serie di screen
print per il ventesimo anniversario del disco- e voglia di trovare
nuove ispirazioni. Dal 2004 Reid è rappresentato da Aquarium L13 di
Londra.
Torino, 8 luglio 2008, in occasione del Traffic Free Music Festival
inaugura la prima mostra antologica di Jamie Reid in Italia.
Diventato ormai un mito, veicolatore di messaggi anticapitalistici e
anarcoidi, Jamie Reid ha proposto fin dagli anni ‘70 un linguaggio
grafico innovativo e di rottura, affermandosi così tra i maggiori
interlocutori delle generazioni di outsider, dagli ambienti punk alle
realtà underground di oggi.
Utilizzando un segno crudo e aggressivo, ispirato alle avanguardie
del Novecento, dal Dada al Surrealismo, dal Situazionismo alla Mail
Art, Reid “ruba” immagini già note, già “consumate” dalla
pubblicità e dai media e ne fa opere nuove, fortemente critiche verso
ogni forma di consumismo e business della società contemporanea.
Negli ultimi anni si avverte però una forte inversione di tendenza;
ispirati al Fantasy, alle leggende celtiche e ai Druidi, i contenuti
dei suoi lavori, prevalentemente dipinti, si fanno più misticheggianti.
Con circa venti opere, tra cui i sei grandi pannelli che compongono
Mural (1982), esposto in precedenza al Centre Pompidou di Parigi e
alla Tate Modern di Londra, è raccontato, alla galleria Guido Costa
Projects, tutto l’estro creativo e provocatorio di Jamie Reid.
L’inaugurazione è inoltre accompagnata dalla performance musicale
del quintetto d’archi Architorti che con il progetto Architorti Play
Punk rivisita in chiave cameristica le più celebri pagine sonore del
fenomeno Punk.
Inaugurazione martedi 8 luglio, h. 18.30 - 20.30
Guido Costa Projects
via Mazzini, 24 Torino
da giovedi 10 a domenica 13 luglio, 16.00 - 20.00
ingresso libero