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11/7/2008

Spilimbergo Fotografia 2008

Diverse sedi, Pordenone

XXII edizione. Una rassegna composta da 11 mostre che orbitano intorno a due temi: la memoria e i confini. Il viaggio fotografico si svolge in vari luoghi del pianeta per tornare sempre ai nostri rapporti con "l'altro da se'". Il secondo percorso e' quello segnato dalla memoria dei luoghi e delle persone. A cura di Antonio Giusa.


comunicato stampa

Rassegna di Fotografia in Friuli Venezia Giulia
a cura di Antonio Giusa

I temi affrontati nell’edizione 2008 di Spilimbergo fotografia sono principalmente due. Quello dei confini e quello della memoria.

La proposta tiene in considerazione una delle questioni che è maggiormente dibattuta nell’attualità della nuova Europa e dell’intero continente. Confini che scompaiono, come nel caso di quello italo-sloveno, frontiere che si manifestano improvvisamente dentro le nostre città, i muri abbattuti e quelli edificati in questo ultimo periodo. Il viaggio fotografico, che inizia con la mostra di Pordenone e si conclude con quella di Gorizia, organizzate in collaborazione con le rispettive Amministrazioni provinciali, si svolge in vari luoghi del pianeta per tornare sempre alla nostra identità e ai nostri rapporti con “l’altro da sé”.
Il CRAF ha voluto mettere a confronto su questo tema il lavoro di affermati professionisti con quello dei giovani fotografi che studiano nell’Istituto Statale d’arte Sello di Udine. Il progetto di valorizzazione di giovani talenti fotografici continua con gli allievi dell’Accademia di belle arti di Venezia. I molteplici usi che della fotografia si fanno in ambito professionale ed artistico sono oggetto di FVG 2008 che, dopo l’esordio dell’anno scorso, si conferma un’importante vetrina del panorama fotografico regionale.

Ma il CRAF prosegue anche con la ricerca fotografica sul territorio. Questa volta in collaborazione con l’associazione “La Città complessa” vengono presi in esame i “Paesaggi interposti” del pordenonese.
Il secondo percorso è quello segnato dalla memoria dei luoghi e delle persone. Si parte dalle “Case di cartone”, dai prefabbricati costruiti per dare rifugio agli sfollati del Vajont che sono diventati, per oltre quarant’anni, la casa ed il mondo di due generazioni di persone originarie di Erto e Casso. Si continua poi con le persone provate da un altro evento catastrofico, i parenti dei minatori periti a Marcinelle in Belgio, guardati con discrezione nell’intimità dei loro ricordi da Marina Cavazza. Il museo dedicato a quel disastro carbonifero è la meta del viaggio fotografico di Catia Drigo, artista recentemente scomparsa che a sua volta il CRAF vuole ricordare.
E per concludere la memoria delle vite private e delle storie pubbliche fotografata nella Russia Putiniana da Mario Dondero che è andato a cercare i segni del passato regime comunista. La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Ado Furlan come quella dedicata a un recente lavoro di Franco Vaccari.

Inaugurazione sabato 12 luglio 2008 ore 19.00 e consegna del Premio "Friuli Venezia Giulia Fotografia" a Mario Dondero.

Nelle varie sedi espositive saranno disponibili i cataloghi editi da FORUM

ore 19.00, Spilimbergo Palazzo La Loggia, Piazza Duomo
INAUGURAZIONE SPILIMBERGO FOTOGRAFIA 2008
E CONSEGNA DEL PREMIO FRIULI VENEZIA GIULIA FOTOGRAFIA
ore 20.00, Spilimbergo Corte Europa

Informazioni:
CRAF Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia
via Friuli, 2 33090 Lestans (Pn) telefono/fax 0427 91453 info@craf-fvg.it / http://www.craf-fvg.it

Sabato 12 luglio, ore 16.00, Cavasso Nuovo
Palazzo Polcenigo Fanna “Palazat”, Museo provinciale Diogene Penzi

INAUGURAZIONE
L’INTIMITÀ DELLA MEMORIA
VIAGGIO IN BELGIO

NELL’INTIMITÀ DELLA MEMORIA. Fotografie di Marina Cavazza

Scrive Melania Mazzucco nell’introduzione al catalogo della mostra: “Ci sono nomi che risuonano in noi come quelli dei campi di battaglie ormai dimenticate. Esotici, evocativi e vagamente sinistri, rimandano a episodi di cui non sappiamo quasi più nulla: se non che qualcosa di sanguinoso e importante, forse perfino decisivo per le sorti dell’umanità, vi è accaduto”. È il caso di Marcinelle, nome associato alla tragedia mineraria dell’8 agosto del 1956 nella quale morirono 262 minatori, tra cui 132 italiani.

VIAGGIO IN BELGIO. Fotografie di Catia Drigo
a cura di Chiara Aglialoro e Roberto Del Grande

Il viaggio in Belgio fu intrapreso da Catia Drigo (Codroipo, 1967 – 2004) in compagnia dell’amico fotografo Gianni Bortolussi nell’ottobre del 1996. La mostra presenta le fotografie relative ai siti minerari di Blegny e Marcinelle. Lo sguardo della Drigo è uno sguardo contemporaneo, distaccato, che si traduce in una serie di 40 fotografie in bianco e nero. Si tratta di un difficile confronto con i segni del passato del lavoro nelle miniere, oggi divenute luoghi al di fuori del tempo, commemorativi di una storia a noi ancora molto vicina.

Curatore del festival Antonio Giusa

Mostre a cura di
Chiara Aglialoro
Guido Cecere
Walter Criscuoli
Roberto Del Grande
Antonio Giusa

Ufficio stampa Studio Volpe&Sain Comunicazione via Carducci, 30 Trieste tel 040.762667 E-mail p.sain@tiscalinet.it

Si ringraziano i Comuni di Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Montereale
Valcellina, Sequals, Spilimbergo, la Scuola Mosaicisti del Friuli, Spilimbergo, il Gruppo
archeonaturalistico Reunia di Ragogna, l’Immaginario Scientifico, gli Amici della
Centrale di Malnisio e i Musei Provinciali di Gorizia.

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