Immaginaria...Transiti ed approdi nella geografia dei sensi. Personale dell'artista che ospita una selezione degli ultimi lavori. Un progetto espositivo audace e trasversale che attraversa la storia del luogo che lo ospita, segnandolo come una particella d'energia che si fa vita nella storia e nella memoria nel luogo. Quarto appuntamento del progetto S.P.A.C. Circuito Giovani, a cura di Roberta Ridolfi.
Nella suggestiva cornice del Palazzo – Fondazione Arnaldo Pomodoro di Pietrarubbia si snoda il percorso espositivo della personale di Domenico Buzzetti. Un progetto espositivo audace e trasversale, audace in quanto narra di una interiorità inquieta e precaria, che tradisce una completa rinuncia a qualunque certezza; trasversale perchè attraverso la dimensione personale del sentire attraversa la storia "vera" del luogo che ospita la mostra, segnandola. E ancora, più che una semplice mostra un progetto in divenire, una particella d'energia del potere della creazione che si fa vita nella storia e memoria nel luogo.
Questo quarto appuntamento del progetto S.P.A.C. Circuito Giovani vede la cura di Roberta Ridolfi. Una mostra che ospita una selezione degli ultimi lavori dell'artista la cui poetica ben si evidenzia nelle parole della curatrice- Bellezza,terrore, amore, morte, luce, buio: sembrano essere le parole chiave che compongono il racconto per immagini coniato da Domenico Buzzetti. Sono gli eccessi che consumano, attimo per attimo, la materia fisiologia e l’intraprendenza intellettiva propria del senso della vita… Domenico Buzzetti parla spesso di se, in senso anatomico, oltre che emotivo, proietta le paure che sente radicate nell’invisibile e silente inquietudine che lo accompagna, su altre paure che, però rientrano in un’ottica più universale e condivisa. L’immagine femminile è incarnazione di bellezza, metafora di beltà, ma allo stesso tempo è anche espressione di manifestazioni sinistre, di allusioni all’imponderabile che comunque, prima o poi sbarrerà il nostro cammino di esseri umani.
L’elemento femminile si fa corpo riflettente e assorbente per la luce che tocca: una luce sempre ambigua, che non da certezze, ne giorno ne notte, ne naturale ne artificiale. E poi, l’utilizzo del metallo…materia fredda, forma rigida, peso specifico rilevante, materiale usato ancora una volta come chiave metaforica dell’assenza di vita. Ma il lavoro di Buzzetti, è andato oltre il dato della storia personale, egli infatti ha raccolto immagini del paesaggio, del borgo, della natura dell’antico centro di Pietrarubbia incrociando destini, storie appartenute ad altri, in altri tempi, sollecitando un gioco di destini immaginati, di paure appena dimenticate, risvegliando in qualche modo l’antica anima del sentire e del tramandare, che prima o poi si manifesta in tutti luoghi…-
L'iniziativa rientra nel progetto "SPAC/Circuito Giovani" della Provincia di Pesaro e Urbino con il Comune di Pietrarubia. E' sostenuto dalla Regione Marche Assessorato Politiche Giovanili attraverso il Ministero POGAS /APQ "Giovani ri-cercatori di senso".
Inaugurazione: Sabato 19 Luglio ore 18:00
Castello - Palazzo Fondazione Arnaldo Pomodoro Pietrarubbia (PU)
visitabile festivi e prefestivi dalle 15,00 alle 19,00 o su prenotazione telefonando allo 0722 75100/75350
ingresso libero