Ex Scuderie Medicee - Teatro de' Costanti
Seravezza (LU)
Via del Palazzo
0584 756100
WEB
Giovanni Umicini
dal 1/8/2008 al 27/9/2008
10-13 e 16-23; dal 16 settembre 10-13 e 15-20 (chiuso il lunedi')
0584 756100
WEB
Segnalato da

Debora Simonelli



approfondimenti

Giovanni Umicini



 
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1/8/2008

Giovanni Umicini

Ex Scuderie Medicee - Teatro de' Costanti, Seravezza (LU)

Cervaiole. La montagna che vive. La mostra fotografica illustra il piu' importante gruppo di cave di proprieta' dell'azienda Henraux, che ha promosso l'iniziativa artistica con l'obiettivo di valorizzare e far conoscere ad un vasto pubblico la millenaria cultura del marmo.


comunicato stampa

La Società Henraux S.p.A. di Querceta, azienda leader nel settore della escavazione e lavorazione del marmo, con il patrocinio e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Seravezza (LU) presenta il prossimo 2 agosto, presso le Ex Scuderie Granducali Medicee, la mostra “Cervaiole. La montagna che vive” del fotografo Giovanni Umicini, dedicata alle cave e ai cavatori delle Cervaiole.

La Henraux, nel perseguire l’obiettivo di valorizzare e far conoscere ad un vasto pubblico la millenaria cultura del marmo anche attraverso mostre e manifestazioni artistiche, ha voluto sostenere questa iniziativa sia per l’elevato livello tecnico ed estetico delle immagini realizzate dal noto fotografo Giovanni Umicini, toscano di origine ma residente a Padova da moltissimi anni, sia per il tema trattato, che riguarda il più importante gruppo di cave di proprietà dell’azienda, quelle delle Cervaiole, già attive alla metà dell’Ottocento e che hanno fornito marmi per prestigiosi edifici pubblici, privati o di carattere religioso in varie parti del mondo.

Per il Comune di Seravezza, la mostra che Umicini dedica a queste imponenti e suggestive cave del Monte Altissimo, si configura come il primo di una serie di eventi culturali e promozionali legati al progetto “La via dei marmi di Michelangelo”. Con la mostra “Cervaiole. La montagna che vive”, Giovanni Umicini ha voluto rendere omaggio alla “sua” terra d’origine, la Toscana, e lo ha fatto attraverso le 80 fotografie che espone in questa sua mostra personale, tutte in bianco e nero, di cui ha curato in prima persona la stampa in camera oscura, nel più grande rispetto della migliore tradizione fotografica.

La mostra è il risultato finale di un lavoro iniziato nel 2003 sulle cave versiliesi e in particolare sulle cave delle Cervaiole, dove si estrae una pregiata qualità di marmo, nota come “Arabescato Cervaiole”. A partire dal 2003, infatti, Giovanni Umicini con una certa regolarità ha frequentato l’ambiente delle cave ritraendo, in vari periodi dell’anno, realtà diverse come quelle dovute alle trasformazioni ambientali, climatiche e stagionali, e poi i grandi paesaggi di cava, vasti e solenni, aperti sull’orizzonte del mare e verso le cime interne delle Alpi Apuane; ma le sue immagini sono dedicate soprattutto al lavoro dei cavatori, cogliendo con straordinaria sensibilità gesti, espressioni, momenti di rara intensità e bellezza della quotidiana fatica di questi uomini, protagonisti da secoli di un lavoro duro e difficile, persone dal carattere non sempre facile, con i quali Umicini ha saputo stabilire una forte intesa, ha stretto un particolare rapporto di amicizia e di grande stima reciproca, al punto di essere considerato dagli stessi cavatori come “uno di loro”.


Giovanni Umicini è nato a Firenze nel 1931.
Nel 1953 si è trasferito a Padova, città a cui è legato da un intenso rapporto e alla quale ha dedicato la mostra fotografica “Per Padova”, tenutasi recentemente presso il Museo Civico di Piazza del Santo, sintesi di un lavoro di oltre cinquant’anni. Dei toscani Umicini possiede e conserva l’apparente scabrosità del carattere e la semplicità dei modi, la curiosità di conoscere e di sperimentare, la capacità di stabilire relazioni umane profonde e durature, l’istintiva sensibilità per l’armonia e l’amore per la bellezza che si manifesta con infinite forme e modalità, in insospettabili luoghi e situazioni.

A Seravezza, piccolo paese incuneato fra i monti della Versilia, Umicini è giunto ell’anno 2003, quando il Comune allestì nelle sale espositive di quella stessa villa la sua mostra personale “Street Photography”.
All’inizio del 2005 vi tornava insieme all’amico e “maestro di vita”, il fotografo americano Walter Rosenblum, che a Palazzo Mediceo presentava un’ampia antologica. Da allora Seravezza, con le sue montagne e la sua gente, in questo angolo appartato della Toscana nord occidentale, gli è entrata nel sangue, ha risvegliato in lui sentimenti d’appartenenza, quell’istinto che proviene da lontane radici mai rinnegate né dimenticate, tanto che oggi – a chi gli chiede ragione di un lavoro così impegnativo nelle cave di marmo, dove ha speso diversi anni – egli prima di tutto dichiara: “Volevo fare un omaggio alla mia terra”.

La fotografia di Giovanni Umicini si colloca nell’alveo della “Street Photography” della New York School, che faceva capo a Weegee, Helen Levitt, Robert Frank, William Klein, Walker Evans fino a Walter Rosenblum, e che indica la dimensione creativa, l’humus generativo di tutte le emozioni che scaturiscono dagli atti e dai gesti del vivere quotidiano e appartengono alla eterna vicenda dell’uomo e del mondo.

Catalogo: Bandecchi &Vivaldi

Per informazioni: uturismo@comune.seravezza.lucca.it
http://www.palazzomediceo.com

Ex Scuderie Granducali Medicee
Via del Palazzo, Seravezza (Lu)
Orari: tutti i giorni 10.00 – 13.00 e 16.00 – 23.00
dal 16 settembre 10.00 – 13.00 e 15.00 – 20.00 (chiuso il lunedì).
Ingresso: libero

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