E' possibile visitare la mostra personale di Isabella Ducrot.L'artista - che vive e lavora a Roma - si è dedicata negli ultimi venti anni allo studio e l'analisi dei tessuti, dai quali ha tratto ispirazione per molte delle sue opere, fogli di carta che rappresentano dei paesaggi enfaticamente disabitati. Eppure dai titoli sappiamo che qualcuno ricorda. Ricordo dell'acqua , Ricordo della terra, Ricordo del mondo.
Presso gli spazi dell'Archivio di Stato di Milano, dal 5 al 24 febbrario
2002 è possibile visitare la mostra personale di Isabella Ducrot.
L'artista - che vive e lavora a Roma - si è dedicata negli ultimi
venti anni allo studio e l'analisi dei tessuti, dai quali ha tratto
ispirazione per molte delle sue opere, fogli di carta che rappresentano
dei paesaggi enfaticamente disabitati.
Eppure dai titoli sappiamo che qualcuno ricorda. "Ricordo dell'acqua",
"Ricordo della terra", "Ricordo del mondo". Ma in un mondo senza esseri
umani, chi potrebbe ricordare? Forse i superstiti in una nave spaziale
destinata a girare attorno alla terra per l'eternità ?
L'intenzione dell'autrice è quella di rappresentare spazi naturali con
occhio il più possibile distaccato, per suggerire un atteggiamento che
non dia per scontata la presenza nostra sul suolo che ci ospita.
Si immagina allora una terra senza tracce umane, non per essere
apocalittici, ma per un tentativo di mettere in questione la necessitÃ
del legame terra e uomini. Ma se la presenza umana implica l'esistenza
di una madre terra, forse questa, per esistere, non ha bisogno di essere
abitata. Anche se è vero che concettualmente il mondo esiste solo se
è oggetto di conoscenza da parte di un soggetto, noi ugualmente ci
domandiamo: "Può esistere la terra senza testimoni?".
Mentre fino a poco tempo fa questi pensieri avevano qualcosa di
fantascientifico, oggi sembra che le guerre atomiche potrebbero rendere
la terra effettivamente disabitata.
Questi fogli intendono manifestare un sentimento inquieto. Ma anche
semplicemente tentano di formulare un inno alla bellezza di questo mondo
che all'improvviso, in seguito agli eventi di questo settembre, sembra
essere diventato più effimero, più desiderabile.
Durante l'inaugurazione verrà presentato il volume "Isabella Ducrot
1989-2002", introduzione di Sandra Pinto, a cura di Paola Tognon, AAVV.
Silvana Editoriale.
".le opere di Isabella Ducrot sembrano fluttuare come se fossero
sostenute dall'aria che le circonda. Un'osservazione piu' accurata delle
superfici svela un reciproco scambio tra materiali (stoffa, carta fatta
a mano, pittura) e le tecniche realizzative (tagliare, cucire,
incollare) che riesce a dare vita a tensioni palpabili tra il segno e la
terra, il rilievo e il non-rilievo, la presenza e l'assenza. La
superficie di alcune opere è talmente ricoperta di sovrapposizioni,
cosi' rielaborata da rendere quasi impossibile l'intuizione dei
materiali sottostanti e dei particolari procedimenti adoperati
dall'artista"
- Diane Kelder, 2001
La mostra è a cura di Nicoletta Zanella
Isabella Ducrot dal 5 al 24 Febbraio 2002
INAUGURAZIONE sabato 5
Febbraio 2002 alle ore 18,30
Orari di apertura:
dal
Lunedì al Giovedì:
10.00/17.00
Venerdì e Sabato,
10.00/14.00
info stampa
Ilaria Gianoli t/f 02 514406
Archivio di Stato di Milano
Via del Senato, 10
tel 02/514406