Museo Flaminio Bertoni
Varese
via Valverde, 2
0332 252515 FAX 0332 252514
WEB
Una ruota che sale e che scende dallo sgabello
dal 12/9/2008 al 4/10/2008
mart, giov, sab e dom 14.30-18.30

Segnalato da

Metamusa




 
calendario eventi  :: 




12/9/2008

Una ruota che sale e che scende dallo sgabello

Museo Flaminio Bertoni, Varese

In occasione della mostra sono stati invitati alcuni artisti a riflettere e a proporre opere (disegni, dipinti, installazioni e sculture oggettuali) appositamente concepite sul tema del ciclismo. In mostra: Luigi Presicce, Giovanni Rubino, Cesare Biratoni e molti altri. A cura di Luca Scarabelli.


comunicato stampa

a cura di Luca Scarabelli

Testi in catalogo di Luca Scarabelli e Francesco Tedeschi.
Catalogo prodotto dal Liceo Artistico Angelo Frattini di Varese, grafica a cura di Ermanno Cristini.

In occasione dell’anno che vede la città di Varese ospitare il Campionato Mondiale di Ciclismo su strada, il Liceo Artistico Statale “Angelo Frattini” di Varese si fa promotore di una mostra d’arte contemporanea dedicata alle due ruote, ideata e curata da Luca Scarabelli, artista e ed appassionato ciclista.

Nelle sale espositive del Museo Flaminio Bertoni, che per l’occasione ospita l’evento, viene allestita una mostra che raccoglie le opere di alcuni tra gli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea italiana. La manifestazione è patrocinata dal Comitato Organizzatore di Varese 2008.

Il titolo della mostra Una ruota che sale e scende dallo sgabello riprende idealmente la formalizzazione della celebre opera duchampiana del 1913; la ruota di bicicletta.

Duchamp non aveva certamente in mente di celebrare qualsivoglia gesto atletico fissando la sua ruota ad uno sgabello, ma quella forma nata per muoversi ed invece bloccata per far muovere il pensiero, può facilmente far nascere associazioni… tra moto e stasi…velocità, attimi…e svolgere il compito di far girare il pensiero attorno a questo tema.

In occasione delle prove dei campionati mondiali di ciclismo ospitati a Varese nel prossimo settembre, si può pensare di “svitare” quella ruota dallo sgabello e rimetterla in circolo sulle strade per poi riposizionarla sul suo sgabello. L’arte può farlo e l’ha fatto…

Arte e sport si intrecciano ed uniscono per far convergere l’attenzione e l’emozione su un’atmosfera creativa comune alle due attività dell’uomo e per riflettere sulle potenzialità espressive del gesto artistico e del gesto atletico.

In particolare con questa mostra si è invitato gli artisti, più che ad illustrare il corridore o la corsa in bicicletta, a riflettere e a proporre opere (i disegni, i dipinti, le installazioni e le sculture oggettuali, sono state realizzate appositamente per la mostra o comunque sono inediti) che indaghino secondo il loro particolare punto di vista e le loro specificità di ricerca artistica, l’essenza del ciclismo e della “bicicletta” in genere: opere che “pensano” al ciclismo come ad uno sport dal sapore epico, colorato da decise componenti emozionali, dalla profonda memoria collettiva, ma anche lavori che presentano la poesia di una comune quotidiana passeggiata in bicicletta…

“In solitaria o in mezzo ad un folto gruppo, la performance del corridore passa dalla fatica, dal gesto risolutore, dal senso del tempo e dal cuore che batte forte, dal silenzio interiore prima della partenza, dalla concentrazione e dai muscoli che si gonfiano, dalla resistenza al dolore, dalla bellezza del paesaggio attraversato da un’occhiata, e dal primordiale confronto-scontro con gli avversari. Dall’altra parte la bicicletta è anche un bellissimo strumento di vivace libertà personale che ci da ancora il piacere di attraversare un luogo - anche lentamente- divertendosi, un mezzo silenzioso per andare a prendere il gelato… o semplicemente un mezzo per «liberare i pensieri» mentre si pedala inconsapevolmente”.

L’arte si mescola con la vita e viceversa; in questo salire e scendere della ruota dallo sgabello, un’ulteriore curiosità inerente all’evento è il sintetico disegno presente sulla copertina del catalogo della mostra -un ciclista in corsa- realizzato da uno dei più grandi campioni di ciclismo degli ultimi 30 anni, che si è prestato volentieri al gioco: Gianni Bugno.

Attività Didattica
La mostra “Una ruota che sale e scende dallo sgabello” è occasione per la strutturazione di un progetto di collaborazione tra il Museo Bertoni, il Liceo Artistico Frattini e la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate la quale formerà gli studenti del liceo per condurre l’attività didattica in mostra. Il progetto di formazione degli studenti, si inserisce in un più ampio percorso educativo sull’arte contemporanea curato dal personale del Dipartimento Educativo della GAM di Gallarate. Gli studenti che hanno aderito all’iniziativa sono stati così coinvolti in una intensa attività di preparazione al contemporaneo che presenta come momento conclusivo lo Stage presso il museo adiacente alla scuola.
Nei weekend di apertura della mostra, dalle 14.30 alle 18.30, gli studenti guideranno dunque il pubblico in un percorso appositamente progettato tra le opere in esposizione.

Una ruota che sale e scende dallo sgabello

Artisti:
Cesare Biratoni. Giannetto Bravi. Sergio Breviario. Riccardo Paracchini. Umberto Cavenago. Maurizio Donzelli. Alberto Garutti. Giuliano Guatta. Michele Lombardelli. Marco Neri. Ottonella Mocellin & Nicola Pellegrini. Luigi Presicce. Giovanni Rubino.
Marco Vaglieri.

In catalogo sono presenti interviste e dialoghi a cura di Luca Scarabelli con i protagonisti del presente e del recente passato delle due ruote:
Nicole Brändli (vincitrice di 3 giri d’Italia, nazionale svizzera selezionata per le Olimpiadi di Pechino).
Noemi Cantele (nazionale azzurra selezionata per le Olimpiadi di Pechino).
Gianni Bugno (campione del mondo professionisti 1990-1991, vincitore del Giro d’Italia del 1990).
Francesco Gionfriddo (campione del mondo categoria veterani U.D.A.C.E, 2007).
Stefano Zanini (ex azzurro e attuale direttore sportivo della Lotto Silence, team di coppa del mondo).
Makako team (squadra amatoriale con atleti italiani e svizzeri).

Inaugurazione: Sabato 13 Settembre 2008, ore 17,30

Museo Flaminio Bertoni
via valverde 2 - Varese
Orari: martedì, giovedì, sabato e domenica 14.30-18.30 altri giorni su prenotazione

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