Strade bianche del ferrarese. La rassegna porta all'attenzione del pubblico 21 immagini di medio formato in bianco/nero e a colori che rappresentano il primo nucleo di una sorta di censimento delle 'strade bianche' della provincia di Ferrara.
Inaugura Lunedì 22 settembre alle ore 18.00 presso la Galleria ''del Carbone'' di Ferrara la mostra personale del fotografo toscano Luigi Biagini.
La rassegna porta all'attenzione del pubblico 21 immagini di medio formato in bianco/nero e a colori che rappresentano il primo nucleo di una sorta di censimento delle ''strade bianche'' della provincia di Ferrara.
I testi di presentazione in catalogo sono di Ottorino Bacilieri e Carlo Bassi che commenta:
''Le ‘strade bianche’ colte con straordinaria intelligenza visiva da Luigi Biagini determinano con il colore del loro fondo la trama geometrica della sterminata pianura ferrarese, rappresentano nel modo più palese questa pluralità di significati: l’andare, la vita, il mito, la poesia, il silenzio ma anche la funzionalità logistica di un’area vasta con un ulteriore valore significativo, quello di imprinting della storia dei luoghi.''
Note biografiche
Luigi Biagini è nato nel 1954 a Carrara, dove tuttora vive.
Inizia a fotografare e stampare in camera oscura nel 1968, usando dapprima una macchina fotografica 35 mm. Passerà poi al medio e grande formato prediligendo la fotografia paesaggistica in bianco e nero. Ha studiato e applica dal 1986 il sistema zonale di Ansel Adams.
L’amore viscerale per le sue montagne ed in particolar modo per le cave di marmo e il marmo come materia che raccoglie luce e la riflette moltiplicandola, lo portano ad eseguire per lunghi anni, dal 1970 ai primi anni ‘90, una forte ricerca tematica, sul paesaggio, sui cavatori e sulle lavorazioni nei laboratori di scultura.
Testimone del tempo, assiste al passaggio della tecnica di taglio del marmo, dal filo elicoidale al filo diamantato (fine anni ‘80), e anche al forte cambiamento del paesaggio delle cave; molte strade vengono asfaltate, collocate segnaletiche, delineate le proprietà con cancelli e reti. Il paesaggio romantico delle cave cambia, Luigi Biagini smette di fotografarle come paesaggio ed inizia a concepire il marmo nella sua essenza, vale a dire come contrasto di luci e ombre che creano sulla sua pelle forme naturali di sculture astratte e figurative (La Pelle del Monte - 1997/98).
Dalla fine degli anni ‘80 ha anche svolto attività di “ricerca” fotografica verso la campagna toscana che similmente stava iniziando a subire una fase di cambiamento irreversibile. Intensifica così la sua osservazione per fermare nel tempo le atmosfere, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica a non deturpare indiscriminatamente il paesaggio (Le Vie Bianche in Toscana - 2002; Le Vie Bianche della campagna senese - 2004). Sta ora completando la ricerca sulle Vie Bianche della campagna Toscana, Umbra e dell’Emilia-Romagna. Se a nulla serviranno le sue immagini per frenare l’avanzamento dell’asfalto e del cemento nelle campagne, sicuramente rimarranno come memoria storica del paesaggio...
Svolge inoltre attività di fotografia paesistica sia dal punto di vista artistico che architettonico e sociale. Al suo attivo conta numerose pubblicazioni sia in Italia che all’estero, nonché monografie di numerosi aritsti.
Unisce alla fotografia la passione verso la musica antica e suona liuti rinascimentali e barocchi.
Inaugurazione ore 18
Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A - Ferrara
Ingresso libero