Palazzo Salmatoris
Cherasco (CN)
via Vittorio Emanuele II, 29
0172 427050 FAX 0172 427055
WEB
Carlo Carra'
dal 10/10/2008 al 13/12/2008
merc-sab 9.30/12.30 e 14.30/18.30; festivi ore 9.30/19

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Culturando Insieme




 
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10/10/2008

Carlo Carra'

Palazzo Salmatoris, Cherasco (CN)

La natura come sogno. La mostra, che comprende circa 70 opere, ripercorre la ricerca di Carra' come interprete della natura, prima di tutto del paesaggio, ma anche della figura e della natura morta. Il percorso espositivo documenta, attraverso una selezionata serie di dipinti, tutta l'opera dell'artista, dal giovanile Realismo al Divisionismo, dalla Metafisica al Realismo mitico, fino agli esiti del dopoguerra. Una sezione e' poi dedicata alla grafica, con tutte le principali acqueforti realizzate negli Anni Venti. A cura di Elena Pontiggia e Cinzia Tesio.


comunicato stampa

a cura di Elena Pontiggia e Cinzia Tesio

È una grande monografica la mostra di fine anno di Cherasco; dopo aver ospitato, negli anni scorsi, le autorevoli mostre di Picasso, De Pisis, Ligabue, Campigli, De Chirico, Guttuso, Morandi, da Picasso a Fontana, i Fratelli De Chirico a confronto, Chagall Mirò e Magritte, Felice Casorati e la sua Scuola, gli Italiani di Parigi da Modigliani a Campigli, Palazzo Salmatoris, in questo 2008 propone “Carlo Carrà. La natura come sogno”, dall’11 ottobre al 14 dicembre.

Il titolo deriva da una frase dell’artista stesso, secondo cui ci sono due modi di dipingere un paesaggio: uno è dipingere un motivo naturale e l’altro, più difficile, è trasformare il paesaggio in “un poema pieno di spazio e di sogno”.

La mostra, che comprende circa settanta opere, ripercorre appunto la ricerca di Carrà come interprete della natura, prima di tutto del paesaggio, ma anche della figura e della natura morta.

Il percorso espositivo documenta, attraverso una selezionata serie di dipinti, tutta l’opera del Maestro, dal giovanile Realismo al Divisionismo, dalla Metafisica al “Realismo mitico”, come lui stesso lo definiva, degli Anni Venti e Trenta, fino agli esiti del dopoguerra.

Il nucleo principale è peraltro costituito dalla produzione “post–Metafisica”; un periodo fondamentale per l’evoluzione artistica del Maestro. Infatti a metà degli anni Venti, un’epoca segnata da grandi rivolgimenti sociali, Carrà si stacca definitivamente dalle esperienze di gruppo per iniziare una ricerca autonoma e solitaria, interrotta solo dalla saltuaria collaborazione con riviste di critica ed estetica come “Lacerba”, “La Voce”, “Esprit nouveau”, “Fiera Letteraria” e, più regolarmente, con il periodico “Valori Plastici” e con il quotidiano milanese “L’Ambrosiano”.

Rifiutando la retorica rumorosa di molti suoi contemporanei, Carrà si dedica così soprattutto al paesaggio, ed è qui che la sua arte raggiunge l’apice del lirismo, in virtù di un processo, non esclusivamente pittorico che si potrà ritrovare in molteplici opere esposte.

In questa mostra emerge prepotente tale filosofia che sta alla base di tutta la pittura del Maestro: una filosofia che si dipana attraverso un percorso visivo altamente poetico capace di restituire il profondo senso lirico di uno dei più grandi pittori italiani del Novecento.

Fra le opere della rassegna cheraschese spiccano tra l’altro il particolarissimo Autunno (Ritratto di Emilio Colombo, 1909), il suggestivo Ricordi d’infanzia (1916, capolavoro del Primitivismo degli Anni Dieci, già segnato da una atmosfera metafisica); il commosso Paesaggio lombardo (1921), l’inedita Chiesa Romanica (1927), appartenuto lungamente all’artista stesso e presentato in questa mostra per la prima volta; l’intenso e sofferto Alba tragica del 1940.

Una sezione di Palazzo Salmatoris è poi dedicata alla grafica, con tutte le principali acqueforti dell’artista realizzate negli Anni Venti.
Accompagna la mostra un ampio catalogo con i saggi dei curatori e di altri studiosi di Carrà.

BIOGRAFIA
Carlo Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) nel 1881. Dopo gli studi all’Accademia di Brera, è tra i firmatari, nel 1910, del Manifesto Futurista, con Boccioni, Balla, Severini, Russolo. A partire dal 1915-16 sviluppa una ricerca primitivista che ripensa a Rousseau, ma anche a Giotto e a Paolo Uccello. Negli anni successivi, con De Chirico, dà vita alla pittura metafisica. Vicino, nel dopoguerra alla rivista romana “Valori Plastici” e poi, dalla metà degli Anni Venti, al Novecento Italiano, sviluppa una pittura che lui stesso definisce “Realismo mitico”. Negli Anni Trenta è tra i protagonisti della rinascita della pittura murale. Anche nel secondo dopoguerra l’artista prosegue la sua ricerca, in forme sempre più rarefatte ed essenziali.
Carlo Carrà muore a Milano nel 1966.

SEGRETERIA MOSTRA e PRENOTAZIONI
Ufficio Cultura: Tel. 0172/427050/489382 - Fax 0172/427055/489218
http://www.cherasco2000.com
turistico@comune.cherasco.cn.it

Palazzo Salmatoris
via Vittorio Emanuele II, Cherasco (CN)
da mercoledì a sabato ore 9.30/12.30 e 14.30/18.30;
festivi ore 9.30/19.00
La biglietteria si ferma mezzora prima dell’orario di chiusura
Ingresso: intero euro 6,00
ridotto euro 5,00 (da 12 a 18 anni e ultrasessantenni,studenti universitari)
Visite scolastiche euro 3,00 (Materne, scuole dell’obbligo e superiori)
Riduzione per gruppi organizzati e prenotati
FESTIVI e PREFESTIVI possibilità di visita con guida (inclusa nel biglietto)

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