In mostra lavori in tela di juta grezza, estroflessa con schiuma poliuretanica fissata su una tavola di legno. La componente ironica dei soggetti emerge con chiarezza soprattutto dalle smorfie e dalle espressioni dei volti. Un lavoro che parte da un'attenta analisi delle opere di artisti della generazione passata.
La Galleria Cavaciuti ospita presso la propria sede la mostra personale del giovane artista calabrese Maurizio Cariati.. Il suo lavoro nasce da un’attenta analisi delle opere di artisti della generazione passata come Bonalumi e Castellani, fino agli Iperrealisti americani. Il supporto sul quale Cariati opera è la tela di Juta grezza che viena estroflessa con schiuma poliuretanica fissata su una tavola di legno. Qui prendono forma I suoi personaggi ritratti come se fossero osservati dallo spioncino della porta di casa.
La componente ironica dei soggetti emerge con chiarezza soprattutto dalle smorfie e dalle espressioni dei volti, alcuni sorridenti, altri corrucciati, ma sempre magnetici e coinvolgenti. La fotografia è il mezzo con cui I volti di Cariati hanno origine. É l’artista stesso a catturare l’immagine più adatta, spesso tra la cerchia di parenti e amici ( esempio l’opera intitolata “Gino il postino”) oppure ricavandola dai rotocalchi. Lo scatto viene eseguito con il “fish eye”, dopodichè l’artista impugna il pennello e si mette al lavoro.
Immagine: 'Indovina cosa ho in bocca' - acrilico su juta estroflessa 70x100x23 cm 2008
Per vedere la mostra in anteprima:
http://www.glaucocavaciuti.com/autori_esec.php?id=85#
Inaugurazione: giovedi 16, ore 18
Galleria Glauco Cavaciuti
Via Vincenzo Monti, 28 - Milano
Ingresso libero