Fin dalle prime mostre, alla fine degli anni '80, l'artista espone terrecotte dalle forme misteriose: piani e volumi che incastrano ampi spazi vuoti, sculture come architetture arcaiche, rese tali anche dalla materia nuda.
Fin dalle prime mostre, alla fine degli anni ’80, espone terrecotte dalle forme misteriose: piani e volumi che incastrano ampi spazi vuoti, sculture come architetture arcaiche, rese tali anche dalla materia nuda (mai “impreziosita” né dipinta e fortemente drammatizzata.
Per la sua formazione pittorica risulta importante, nei primi anni ’90, l’incontro con Nicolas Carone e la frequentazione della International School of Art da lui fondata dove apprende l’incisività del tratto nel disegno e la dinamica nella composizione, caratteristiche della sua pittura.
L’indagine artistica della Malta è coerente: la costruzione di strutture articolate nel linguaggio scultoreo corrisponde alla creazione di piani con prospettive frantumate, in quello pittorico.
Le sue opere possono essere immaginate come riduzione di paesaggi sterminati o come ingrandimento di piccole protuberanze della terra, sculture che suggeriscono una somiglianza con oggetti totemici e con architetture arcaiche. Il segno è incisivo, costruisce superfici frastagliate che inglobano lo spazio circostante attivando processi dinamici. È la tensione di un passaggio ad essere protagonista: è resa espressiva una materia inerte che non viene mai decodificata in forme prestabilite e che conserva la propensione per la messa in atto di un processo in divenire. Sembra che la creazione stessa della forma sia stata bloccata in una dimensione senza tempo, oscillante tra passato e futuro, tra illusione e tragicità.
L’assenza di decorativismo, la scarnificazione e semplificazione non si risolvono né in una riduzione minimalista né nell’impeto di un rinnovato costruttivismo, ma sono una personalissima risposta al dialogo con il mondo, lo rappresentano, possedendolo.
Inaugurazione mercoledì 22 ottobre ore 18-21
Associazione L.I.Art
via D. Lubin,4 - Roma
con orario: dal martedì al sabato 16-19.30
ingresso libero