In occasione del Festival di Cinema di Roma, gli spazi dell'Auditorium presentano 3 mostre fotografiche: 'C'era un volta il '48': e' un percorso nel neorealismo di Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Cesare Zavattini. 'Il Brasile di Pierre Verger' presenta la figura del fotografo, etnografo, viaggiatore e scrittore. Infine la mostra 'Topolino che attore!', espone le due piu' celebri parodie a fumetti pubblicate dal settimanale Topolino.
C’era un volta il ‘48
a cura di Orio Caldiron
Sessant’anni fa, il 1948 tira le fila delle esperienze dei primi anni del dopoguerra e insieme prefigura scelte e cambiamenti delle stagioni successive. Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, con La terra trema, Germania anno zero, Ladri di biciclette, spingono il neorealismo nel terreno di una immedesimazione totale con la realtà dei personaggi e degli ambienti. L’inedita forza di rivelazione, sia pure in forme diverse, accompagna anche gli scugnizzi napoletani che costruiscono con don Pietro la città dei ragazzi (Proibito rubare), Ciro, Iris e Geppa che raccontano con esuberanza e malinconia la giovinezza che finisce (Sotto il sole di Roma), il piccolo impiegato comunale che viaggia con disperata ironia nelle contraddizioni del ventennio (Anni difficili), l’ex gerarca fascista cinico e senza scrupoli che tenta la fuga tra le Alpi (Fuga in Francia), l’ispettore di polizia che indaga su un gruppo di insospettabili ragazzi di buona famiglia (Gioventù perduta).
Se Anna si conferma la maggiore attrice italiana con quattro film – la prova più alta resta L’amore, “l’omaggio all’arte di Anna Magnani”, firmato Rossellini – Totò comincia la scalata al successo, sempre uguale e sempre diverso, tra ciclisti e toreri. I generi di massa – dal film-opera al mélo, dal comico al film di guerra, dall’avventura in costume al giallo – cercano la propria identità prima dei trionfi degli anni successivi. Storie di oggi e di ieri sullo sfondo di una società che cambia, nell’anno in cui entra in vigore la Costituzione.
Spazio Espositivo del Parcheggio Superiore
Auditorium Parco della Musica – Viale Pietro de Coubertin, 30
Orario: 11.00-18.00 (e sino alle 23.00 per i possessori di biglietto di una delle proiezioni del Festival)
Ingresso libero
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Il Brasile di Pierre Verger
Di Pierre Verger (Parigi 1902 - Salvador di Bahia 1996) Jorge Amado disse: "Era un ponte tra l'Europa, l'Africa e il Brasile. Nessuno è riuscito come lui a comprendere l'anima e la cultura di Bahia. Era un francese che fece ricerche in Africa e divenne il più bahiano di tutti. Era un bahiano fondamentale".Quando Pierre Verger si accorse che si erano perse molte tracce dei legami culturali tra i popoli del Benin e della Nigeria e quello di Bahia, decise di trasformarsi in testimone d’eccezione e di traghettare informazioni da una cultura all'altra. Fotografo, etnografo, viaggiatore, scrittore, questo e molto altro era Pierre Verger. Nomade per vocazione, si è spostato a lungo tra i suoi tre continenti di elezione mettendo in discussione ad ogni viaggio la propria cultura e aprendosi a nuovi influssi.
La sezione Occhio sul Mondo | Focus rende omaggio a questo straordinario personaggio con una mostra fotografica, la prima in Italia, realizzata in collaborazione con la Fondazione Pierre Verger di Salvador di Bahia. L'importanza di Verger all’interno della terza edizione del Festival è testimoniata anche dalla presenza di un documentario sulla vita e l'opera del fotografo ed etnografo dal titolo Pierre Verger: Mensageiro entre Dois Mundos, diretto da Lula Buarque. Il documentario contribuisce a far chiarezza sul "metodo Verger": l’esperienza individuale e soggettiva come base di partenza per analisi approfondite insieme a incredibili astrazioni artistiche. Gilberto Gil presenta e narra il film che riporta l’ultima intervista a Pierre Verger, registrata il giorno prima della sua morte, l’11 febbraio 1996.
Auditorium Arte – Viale Pietro de Coubertin, 30
Orario: 9.00-23.00 fino al 31 ottobre
11.00-21.00 sabato 1 e domenica 2 novembre
17.00-21.00 lunedì 3, martedì 4 e mercoledì 5 novembre
Ingresso libero
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Topolino, che attore!
Cinema e fumetto si incontrano al Festival Internazionale del Film di Roma nella mostra Topolino che attore!, dove saranno esposte le due più celebri parodie a fumetti pubblicate dal settimanale Topolino nel corso della sua storia:
TOPOLINO PRESENTA “LA STRADA” – UN OMAGGIO A FEDERICO FELLINI (pubblicata il 1° settembre 1991, testi di Massimo Marconi, disegni di Giorgio Cavazzano);
TOPOLINO E MINNI IN “CASABLANCA” (pubblicata il 30 agosto 1987, testi e disegni di Giorgio Cavazzano), un omaggio al grande capolavoro del cinema americano. La mostra è organizzata dal settimanale Topolino in collaborazione con la sezione Alice nella Città del Festival.
Le tavole in mostra rappresentano un’occasione unica per vedere da vicino l’opera dell’artista Giorgio Cavazzano, il maestro della grande comunità italiana di artisti disneyani (sceneggiatori e disegnatori) che ogni settimana creano appositamente per il giornale Topolino storie a fumetti lette in tutto il mondo. Inoltre, proprio in occasione dell’inaugurazione del Festival Internazionale del Film di Roma, il settimanale Topolino dedica una nuova storia a questo evento, dal titolo: “Paperica e il doppio fiasco di successo”, scritta da Fausto Vitaliano e disegnata sempre dal maestro Giorgio Cavazzano, che sarà pubblicata sul numero in edicola mercoledì 22 ottobre, giorno di apertura del Festival. Anche la storia “Paperica e il doppio fiasco di successo”sarà uno dei “gioielli” della mostra “Topolino che attore”, organizzata dal settimanale Topolino.
Museo Archeologico Auditorium Parco della Musica
Orario: 9.00-18.00 (e sino alle 23.00 per i possessori di biglietto di una delle proiezioni del Festival)
Ingresso libero