Am I beautiful? Il corpo degli altri. I corpi che l'artista fotografa, e sui quali poi interviene con la pittura, sono privi di volti. Volutamente Carrano ne nasconde i tratti per lasciare che sia il corpo a comunicare, a colpirci con la sua fisicita'. A cura di Gaia Serena Simionati.
a cura di Gaia Serena Simionati
Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea presenta la mostra Am I beautiful? Il
corpo degli altri, fotopitture di Manuela Carrano, a cura di Gaia Serena Simionati.
I corpi che Manuela Carrano fotografa, intervenendo poi con la pittura sulle
immagini, sono privi di volti. Volutamente l'artista ne nasconde i tratti per
lasciare che sia il corpo a comunicare, a colpirci con la sua fisicità .
Con sguardo distaccato Carrano mette in scena l'essere nel mondo del corpo, la sua
presenza nello spazio, la complessità della sua relazione con gli altri, mai
univoca, ma anzi complessa, ambivalente. Troppo spesso la corporeità è
interpretata da un punto di vista puramente estetico. Ma il corpo, ci dice Carrano,
esprime ben altro: desiderio, paura, malattia o salute, trascuratezza od
ossessività , diversità , naturalità o artificio. Ciò che veramente mortifica il
corpo non è l'imposizione di un modello estetico (con il quale i personaggi
misteriosi delle opere giocano consapevolmente), ma le definizioni univoche che
tolgono al corpo la sua ricchezza espressiva.
I timbri che l'artista mette sui corpi - modi di dire, frasi fatte, slogan
pubblicitari - sono i segni che il passaggio nel mondo lascia sulle nostre membra,
e che noi lasciamo nel mondo. L'ironia sottile di queste parole allude alla
crudeltà con cui veniamo continuamente giudicati e ingabbiati: il gesto del
timbrare (animali, merci, documenti) è veloce, definitivo, privo di sfumature. Ma
il timbro di Manuela Carrano, paradossalmente, al contrario, è portatore di
molteplici significati: indica il modo in cui il corpo pensa di essere percepito e
quello in cui vorrebbe essere percepito; svela la paura e insieme la speranza di
essere capito veramente; presenta come verità le eterne menzogne che il corpo
racconta a se stesso. Il timbro è ambiguo, gioca su due fronti, nell'opera come
nella realtà : i soggetti fotografati hanno accettato di essere timbrati. Forse
però non sono contenti dell'etichetta ricevuta. Forse non si riconoscono.
Il titolo Am I beautiful? è uno dei timbri che marchiano i corpi di Manuela
Carrano. Come le altre, anche questa è una frase che rimanda a innumerevoli
significati e modi di porsi del corpo: paura, narcisismo, insicurezza, vanità ,
invadenza degli spazi altrui. La persona ritratta lo chiede a se stessa, agli altri,
o all'artista? Si riconosce nell'opera che la raffigura? E nella domanda
stampata sul suo corpo?
Lo sguardo di Manuela Carrano - il cui distacco tagliente è sottolineato dal
sottotitolo della mostra, Il corpo degli altri - coglie le nevrosi, le paure e le
ansie di appartenenza, la consapevolezza e l'ironia, la vanità e i tic dei
personaggi che ritrae e che evidentemente conosce bene (ma che restano rigorosamente
anonimi), consegnandoci lo spaccato di un gruppo sociale della Milano contemporanea.
Manuela Carrano, nata a Varese, vive e lavora a Milano.
Dal 1990 circa, dopo molti anni di lavoro privato, crea sculture in ferro, vere e
proprie gabbie, che vengono scelte dalla B&B per la realizzazione dei cataloghi
dell'azienda. Nel tempo la sua ricerca si distingue per la varietà dei materiali
impiegati nelle sue installazioni con le quali partecipa a numerose manifestazioni
artistiche e rappresenta l'Italia nella mostra "Europa era Dea" a Marsiglia.
Dopo un soggiorno a New York inizia la sua esperienza con l'uso del mezzo
fotografico che darà luogo alla mostra "L'estate indiana" alla Galleria Eos
di Milano e il progetto realizzato alla Galleria Artopia incentrato sull'idea
della casa come abitazione esteriore e interiore, spazio fisico e mentale, un
tracciato essenziale formato da mattoni in resina e fotografie di corpi senza
identità .
L'esposizione "Via Sette Dormienti" (Fotografia Italiana -Milano ) è
espressione eclettica della sua libertà espressiva, infatti inizia a impressionare
su lino e tela le fotografie per poi intervenire col ricamo, la pittura e miriadi di
spilli, simbolo metaforico, per lei, della precarietà umana.
Seguono alcuni libri, anche quelli in lino, seta e cotone, ricamati, disegnati e
fotografati,che affrontano temi come " Il potere", "Il viaggio", "La
bellezza, "La natura".
Nelle ultime esposizioni personali, a Como e a Londra, il soggetto è "Il corpo
perfetto", desiderato, sognato e tormentato da regole imposte da un meccanismo
crudele che ci vuole giovani, belli e vincenti per sempre.
A conferma del suo interesse per la sperimentazione di materiali partecipa, su
invito del critico d'arte Martina Corgnati, alla mostra "Le immagini
affamate", tenutasi nel dicembre del 2005 al Museo Archeologico di Aosta.
L'opera è una statua in cioccolato che rappresenta una dormiente (misura reale di
una donna) dal titolo"Sarò Buona".
Seguiranno nel 2006 una mostra a Zurigo, l'invito alla Biennale Internazionale di
Fotografia a Brescia e altre mostre in diverse località italiane.
Nelle due mostre personali di Londra nel 2007 (Gall.Papachristidis e Gall.Catto),
Carrano presenta lavori di pittura e fotografia che descrivono nel "2177 Un Mondo
Perfetto", nel quale l'uomo scompare dopo aver generato paesaggi artificiali che
fluttuano nei colori acidi, ammalati dalla follia del progresso.
Il tema del cibo è ancora il protagonista della Mostra tenutasi alla Triennale di
Milano nel 2007.
Il ciclo di lavoro "Perfect world", esposto in una personale anche ad Amburgo
nel 2008(Gall.Molitoris), mostra come l'attenzione dell'artista si muova
trasversalmente sui linguaggi dell'immagine, utilizzando pittura e fotografia. Il
rilievo di spilli con il quale delinea e rende consistenti i suoi corpi si anima e
reagisce ad ogni cambiamento di luce, diventando morbido come una pelliccia,
seducente come il velluto e pericoloso come una tagliola.
Immagine: Scade nel 2012, Tecnica Mista su Tela cm. 50x50, 2008
Inaugurazione: martedì 28 ottobre ore 18-21
Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea
via Senato, 24 - 20121 Milano
orari: 10-13 / 15-19 escluso lunedì e festivi
ingresso libero