Con gli occhi dello spirito. L'antologica ripercorre i momenti fondamentali della produzione dell'artista dagli anni '50 ad oggi. Esposti circa 35 dipinti in cui Melotto si confronta con i soggetti piu' amati: la figura, la composizione nell'interno, la natura morta, il paesaggio urbano.
Giovedì 6 novembre 2008 alle 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano), si inaugura la mostra:
Vito Melotto Con gli occhi dello spirito.
La mostra, a carattere antologico, ripercorre i momenti fondamentali di cinquant’anni della produzione artistica di Vito Melotto, dagli anni cinquanta ad oggi. Sono esposti oltre trentacinque dipinti in cui l’artista si è confrontato con i soggetti da lui più amati: la figura, la composizione nell’interno, la natura morta, il paesaggio urbano. L’esposizione è arricchita da una selezione di disegni e pastelli.
Catalogo disponibile in galleria - presentazione di Mario Pancera
Scrive Mario Pancera :
(...) Uomo del turbolento XX secolo, il pittore non è dolce, non c’è sfumatura o curva o tono sommesso che accompagni l’occhio inducendolo a tenerezza verso l’oggetto dei suoi quadri. È rigoroso e austero, di un’umanità che rivela la sofferenza senza raccontarla. Procedendo senza tentennamenti, in un’epoca di rivoluzioni sociali e artistiche, si è dato ed ha mantenuto uno stile pittorico inconfondibile. I suoi paesaggi sono in genere dominanti, agglomerati urbani in un gioco a incastro, visti dall’interno o ripresi da lontano, in laguna o sull’Appennino, in piena estate o sotto un incerto cielo nevoso. Ti ci trovi di fronte: non possono non stupire. Ci si ferma a guardarli, perché presi dal desiderio di entrare in quelle case, di riaprire le porte delle industrie dismesse e polverose, di salire quelle colline, scoprire la poesia della vita oltre le pareti di un metafisico silenzio. Il silenzio: non si può non insistere su questa parola.
La stessa forza compare nei ritratti, nelle figure, negli interni, nelle nature morte, anche là dove a volte richiami futuristi o astratto-geometrici si affacciano con decisione a rendere più aerea la concretezza dell’insieme. Ci sono nature morte che sembrano paesaggi ed anzi si completano con i paesaggi sullo sfondo. Le persone in piedi, sedute, in lettura, in conversazione, sono reminiscenze bizantine: si muovono, non si muovono? Che cosa le trattiene dal parlare? I toni di colore nello stesso tempo le muovono e le trattengono. Gli azzurri e i blu fanno intuire l’aria che le circonda, i gialli e i rossi fanno vibrare la luce. (...)
Vito Melotto è nato a Zimella (VR) nel 1928. Ha compiuto gli studi artistici all’Accademia Cignaroli di Verona ed ha conseguito la maturità artistica all’Accademia di Belle Arti e Liceo Artistico di Venezia. La sua formazione si completa a contatto con l’atmosfera culturale milanese.
“Lo stile di Vito Melotto operante con notevole successo a Milano dal 1952 è molto personale. Il pittore assume dalla visione di natura il senso poetico delle forme che egli tende a ritrarre in modo formale, attenuandone la rigidità con un modellato mosso e di espressione caratterizzante, talvolta anche vivace”. (R. De Grada) Al 1960 risale la sua prima mostra personale alla Galleria Schettini. Vanno in particolare ricordate le numerose periodiche mostre personali e collettive alla Galleria milanese “Ponte Rosso” dal 1975. Ricordiamo inoltre: gli inviti ad importanti collettive e concorsi a premio quali: Premio Campione d’Italia, Premio Cadorago Lario, “Arte Contemporanea” a Villa Simes, Premio Arena Po, Premio Città di Marsala e le personali: Palazzo del Capitano del Popolo di Reggio Emilia, Casa del Palladio di Vicenza e Banca Popolare sala espositiva Bipielle City di Lodi.
Inaugurazione giovedì 6 novembre ore 18 presentazione di Mario Pancera
Galleria Ponte Rosso
via Brera, 2 - Milano
orario: da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19
Ingresso libero