Immateriale mutevole. Quindici opere ed un corpus di sei tecniche miste su carta. Il lavoro dell'artista romano, fra pittura e scultura, interagisce con la luce ambientale creando un ordine sospeso tra visibile e invisibile, tra corporeo e incorporeo.
A caratterizzare la mostra Immateriale mutevole di Paolo Radi è innanzitutto l’atmosfera luminosa e rarefatta che le opere conferiscono allo spazio di galleria.
Il lavoro dell’artista romano, fra pittura e scultura, interagisce infatti con la luce ambientale creando un ordine sospeso tra visibile e invisibile, tra corporeo e incorporeo.
Nel concepire il lavoro, Paolo Radi parte dalla percezione dello spazio vuoto conferendogli plastici- tà per mezzo di particolari costruzioni sottostanti “la pelle” dell’opera. La scultura in altorilievo, celata da una lastra sottile in pvc, si trasforma con l’impiego di colori luminescenti in illusione ottica. Luce, colore e forma concorrono così alla creazione di un contesto nuovo senza il peso della scultura o il colore della pittura ma con la suggestiva reminiscenza di quel mondo.
Come risultato, a contatto con la luce le opere producono una serie di effetti mutevoli che variano a seconda del punto di vista dell’osservatore. La delicata modulazione dei piani luminosi e la sinuosità delle forme, in un alternarsi di pieni e di vuoti, si dilatano di conseguenza in una dimensione spazio-temporale personale.
La mostra, che presenta quindici opere ed un corpus di sei tecniche miste su carta, è accompagnata dal catalogo con testo di Nadia Marconi.
Antonella Cattani Contemporary Art
Via Catinaccio, 1 - Bolzano