Colore Luce Spazio. 14 opere, spesso di grande dimensione, documentano il lavoro piu' recente dell'artista. Sono le consuete "estroflessioni", tele elasticizzate tese su particolari telai fino a formare corpi aggettanti, dipinte nei colori predominanti del rosso, bianco, blu e del nero profondo. Un gioco di variazioni minimali dei rapporti pieno/vuoto, simmetria/asimmetria, rigido/fluido.
Quattordici opere, spesso di grande dimensione, realizzate appositamente per gli spazi della galleria dalla fine del 2007 a oggi, documentano, in una singolare e rigorosissima mostra, il lavoro più recente di un protagonista della ricerca artistica degli ultimi decenni: Agostino Bonalumi. Sono le consuete “ estroflessioni”, tele elasticizzate tese su particolari telai fino a formare corpi aggettanti, dipinte nei colori predominanti del rosso, bianco, blu e del nero profondo.
Che mostrano però, nella straordinaria coerenza di uno stesso processo operativo, una capacità di modulazioni sempre nuove, di rapporti sempre diversi, di soluzioni sempre sorprendenti nel gioco delle variazioni minimali, dei rapporti pieno/ vuoto, simmetria/asimmetria, rigido/fluido.
La mostra, di straordinaria suggestione per l’imporsi di questi impressionanti “ oggetti pittorici”, tanto più carichi di senso tanto più apparentemente chiusi in un loro ritmo formale, è un doveroso omaggio a Agostino Bonalumi ma conferma al tempo stesso l’attenzione a quelle ricerche spaziali e neoconcrete in genere che la galleria persegue da tempo.
Per l’occasione viene pubblicato un catalogo, il n°44 della serie “Presenze in galleria” con un testo di Giorgio Bonomi.
Agostino Bonalumi, insieme a Enrico Castellani e Piero Manzoni fu protagonista, nella Milano della fine anni ’50, di quella rivoluzione che oppose alla tendenza informale espressionisteggiante, il rigore di una analisi formale di stringente logicità.
Con opere monocrome e tele che estroflettendosi diventano forme, si aprivano allo spazio e misuravano, come era anche nel lavoro di Castellani e di Fontana, il mondo infinito delle oscillazioni percettive minimali.
Dalle tele estroflesse ai veri e propri ambienti, il lavoro di Bonalumi registra da sempre grandi attenzioni: dalla Biennale veneziana del ’66, a quella di Sao Paulo in Brasile ( 1967) a quella di Parigi ( 1968).
Dalle grandi opere di “ Pittura ambiente” create per il Palazzo Reale di Milano o per Palazzo Te a Mantova tra la fine del ’70 e l’inizio anni ’80, alle grandi mostre come quella recente al’Institut Matildenhohe di Darmstadt in Germania ( 2003) alle accuratissime pubblicazioni sul suo lavoro.
Questa sua attenzione allo spazio lo ha portato inoltre a occuparsi in più occasioni di scenografia per l’Arena di Verona o il Teatro dell’Opera di Roma
Inaugurazione 22 novembre ore 11
Santo Ficara
via Ghibellina, 164R - 50122 Firenze
La mostra resterà aperta con orario dal Lunedì al Sabato dalle 9, 30 – 12,30 e dalle 15,30- 19,30