Fabrizio Pozzoli
Valeria Diamanti
Sigis Vinylism
Luca Matti
Matthias Gephart
Ruth LeGear
Stefania Sciama
Agostina Pallone
Ludmilla Radchenko
Quaro
Katia Dilella
Gabriele Poli
Manusch Badaracco
Alice Arisu
Gianpaolo Ciurlo
Andre Gond
Federica Valvassori
Manuele Colongo
Leonardo Giacomo Borgese
Umberto Voxci
Roberto Quagliarella
Alessandro Neckels
Veronica Riva
Disfunzioni e malesseri. "In questo mondo dove tutto fugge, gli artisti immortalano nelle loro opere realta' scomode e inquietanti, obbligando l'osservatore a rispecchiarsi nelle immagini." (Veronica Riva).
a cura di Roberto Quagliarella e Alessandro Neckels
Testi di Veronica Riva
Opere di Fabrizio Pozzoli, Valeria Diamanti, Sigis Vinylism, Luca Matti, Matthias Gephart, Ruth LeGear, Stefania Sciama, Agostina Pallone, Ludmilla Radchenko, Quaro, Katia Dilella, Gabriele Poli, Manusch Badaracco, Alice Arisu, Gianpaolo Ciurlo, Andre Gond, Federica Valvassori, Manuele Colongo, Leonardo Giacomo Borgese, Umberto Voxci
“Desidero avvicinarmi al nostro presente, essere attuale in modo sbalorditivo, senza assoggettamenti ad un dogma artistico…ho bisogno di un legame con il mondo dei sensi, del coraggio della bruttezza, della vita senza abbellimenti.”
Otto Dix
Può apparire obsoleto di questi tempi, ma la tradizione ancora ci vorrebbe tutti più buoni nel periodo natalizio; guardarci intorno con maggior indulgenza, come se dicembre ci dovesse concedere una “tregua”. Giunto alla sua terza edizione, con la mostra “Dystopia”, l’intenzione di Scekerè è quello proporci, senza falsi buonismi, i mali della società contemporanea.
Lo scekerè è uno strumento africano formato da una zucca svuotata rivestita all’esterno da una rete di semi. Agitandolo produce un suono fastidioso e penetrante, a cui non si può restare indifferenti. Questo è il proposito della mostra: non passare inosservata, fare riflettere sulle problematiche sociali, politiche, religiose. Scuotere l’attenzione dell’osservatore per sensibilizzarlo ai malesseri e alle disfunzioni del mondo. Farlo uscire dal torpore dell’individualismo.
Molti sono gli artisti dell’epoca moderna che si sono cimentati in opere provocatorie, di denuncia, consapevoli della potenza della loro espressività. Basti pensare alla Neue Sachlichkeit: come riuscirono Otto Dix, George Grosz a rappresentare con straziante realismo gli orripilanti frutti della loro società. Allo stesso modo, gli artisti di “Dystopia” danno sfogo, con opere dissimili in tecniche ed espressività, per urlare al mondo ciò che non va. Ed è proprio Shout it out! che assurge a simbolo della mostra e ci invita a visitarla: racchiude in sé il malessere che poi esplode in un grido primordiale e liberatorio.
I temi proposti sono tra i più disparati, ma ad un più attento esame, rispecchiano la provenienza da una stessa società malata, malsana, ormai insanabile?! Mancanza di valori, potere dei soldi, consumismo, malattia, violenza, alienazione, guerre, distruzione dell’ambiente sono solo alcuni dei problemi che ci accompagnano per mano ogni giorno. In un mondo rapito da incontenibile desiderio di sempre più grandi conquiste, l’uomo sente il bisogno di trovare punti saldi a cui aggrapparsi. Difficile farlo in una società dove domina l’apparenza, l’ipocrisia, la falsità.
Anche il traguardo della soggettivizzazione a cui siamo arrivati, si ritorce come un’arma a doppio taglio con la minaccia della solitudine e dell’isolamento. Spesso la speranza di sentirsi apprezzati, amati viene infranta dalla semplice illusione della parola, dalla troppa facilità con cui vengono fatte promesse, raramente mantenute, creando situazioni psicologiche di precarietà, disorientamento, insoddisfazione personale e collettiva. La società è scivolata in un pericoloso conformismo cieco di fronte alle complessità della realtà contemporanea. Non considera le differenze culturali, religiose, politiche, forti sentimenti di diverse appartenenze che devono convivere. Falsi moralisti propongono sterili dibattiti che dovrebbero salvare il mondo, senza mai giungere a fatti risolutivi concreti. Questa è dimostrazione di una clausura intellettuale che spende tante parole sulle problematiche e disfunzioni che in fondo non conosce, o non vuole riconoscere. Uno stato di cose che genera malcontenti e ritorsioni: ribellioni, fanatismi, terrorismi. Ma anche abbandono di fiducia, perdita dei veri valori, incomunicabilità, disarmo intellettuale che trovano sfogo nell’indifferenza, nell’indolenza, nell’apatia, E’ sempre più difficile cercare di costruire ipotesi positive per il futuro.
“Dystopia” cerca di denunciare questo stato di fatto. Richiamare l’attenzione al vivere contemporaneo. O al sopravvivere?
In questo mondo dove tutto fugge, gli artisti immortalano nelle loro opere realtà scomode e inquietanti, obbligano l’osservatore a rispecchiarsi nelle immagini. A pensare che quanto vede è lo specchio della sua condizione. In ogni caso la coscienza umana viene scossa dalle disfunzioni e malesseri qui diventati arte. Scekerè vuol tener viva l’attenzione e farci interrogare su discorsi profondi, fastidiosi e difficili che anacronisticamente vorremmo lontani da noi.
Veronica Riva
Vernissage Giovedì 11 Dicembre ore 18.00 - 22.00
Finissage Domenica 21 Dicembre ore 18.00 - 22.00
Studio Iroko
via Voghera, 11/b - Milano
Dal 11 al 21 Dicembre 2008 ore 16.00 - 20.00
Ingresso libero