Luigi Bassano
Dino Gambetti
Libero Verzetti
Alessandra Gagliano Candela
Enrica Marcenaro
Tre artisti in Liguria tra gli anni '20 e gli anni '60. La mostra e' a cura di Alessandra Gagliano Candela ed Enrica Marcenaro e presenta oltre 60 opere di tre artisti che hanno attraversato insieme oltre mezzo secolo di arte in Italia, vivendone entusiasmi e contraddizioni. Le loro vicende artistiche delineano un percorso che la mostra ricompone, sul filo rosso dei soggetti che culmina nella comune predilezione per il paesaggio.
Venerdì 19 dicembre alle ore 17.30 nella sala mostre del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Largo Pertini 4 a Genova inaugura la mostra “Luigi Bassano, Dino Gambetti, Libero Verzetti. Tre artisti in Liguria tra gli anni venti e gli anni Sessanta”.
La mostra è stata curata da Alessandra Gagliano Candela ed Enrica Marcenaro e presenta oltre sessanta opere di tre artisti che hanno vissuto a Genova in un momento estremamente interessante dell’arte a livello nazionale.
La mostra è accompagnata da un catalogo, a cura di Antonio Todde con saggi di Alessandra Gagliano Candela ed Enrica Marcenaro.
“Luigi Bassano, Dino Gambetti, Libero Verzetti. Tre artisti in Liguria tra gli anni Venti e gli anni Sessanta”.
Realizzata grazie al contributo della Regione Liguria, con il sostegno di Silomar, dottor Alfio La Manna, professor Stelio Munari.
Nel 1930 un gruppo di giovani artisti fonda a Genova il gruppo “Sintesi”, tenuto a battesimo da Filippo Tommaso Marinetti all’atto stesso della sua nascita.
Tra questi giovani artisti, almeno Dino Gambetti ha già avuto contatti con l’ambiente futurista a Torino sul finire degli anni Venti, ma l’incontro con Alf Gaudenzi e Tullio d’Albisola genera il cortocircuito che condurrà alla prima mostra. In quegli stessi anni, Luigi Bassano si affaccia sulla scena artistica, incominciando ad esporre e partecipando alle iniziative novecentiste di “Alere Flammam”. Bassano e Verzetti hanno frequentato l’Accademia Ligustica negli stessi anni, dopo la Prima Guerra Mondiale. Tutti e tre hanno partecipato alle mostre pubbliche dei vivaci anni Venti e Trenta. Bassano e Verzetti hanno entrambi insegnato al Liceo Artistico “Nicolò Barabino”.
Luigi Bassano, Dino Gambetti e Libero Verzetti hanno attraversato insieme oltre mezzo secolo di arte in Italia, vivendone entusiasmi e contraddizioni. E’ un percorso di quasi quarant’anni, quello ricostruito in questa mostra, dove Genova risulta ben intonata agli studi intelligenti e di rinnovamento dell’arte degli autori trattati.
Bassano, Gambetti, Verzetti, descritti da Ugo Nebbia nel 1939 come “pittori di spirito nuovo”, si incontrano ripetutamente alle mostre a Genova, partecipano alle Quadriennali e alle Biennali, sono parte attiva della vita culturale cittadina, protagonisti di una stagione critica di tutto rispetto.
Del resto, il terreno artistico di questi anni era così fertile, da rendere possibile ogni forma di “dialogo”e sperimentazione. Dalla fine degli anni Venti agli anni Sessanta, le loro vicende artistiche delineano un percorso che la mostra si propone di ricomporre, sul filo rosso dei soggetti che culmina nella comune predilezione per il paesaggio.
L’esposizione si apre con un gruppo di opere nodali nella vicenda dei tre artisti, che offrono un’idea della complessità della loro ricerca: “La tela rossa” di Dino Gambetti, il “Ritratto” di Luigi Bassano gentilmente concesso in prestito dalla Galleria d’Arte Moderna di Genova, “Navi in demolizione” e “Sole nel vicolo” di Libero Verzetti. Le opere del periodo futurista di Dino Gambetti, come “Fontana Luminosa” e di Libero Verzetti come “Composizione” e “Sintesi”, presenti ad importanti esposizioni, i quadri di Luigi Bassano esposti alle Sindacali degli anni Trenta e Quaranta, offrono uno sguardo privilegiato sull’arte di quegli anni.
Attraverso una serie di opere significative di Gambetti e poi di Verzetti tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta come “Il sogno”, “Paesaggio ligure”, “Le Madri”, “Natura morta”, l’esposizione conduce negli anni della Seconda Guerra Mondiale e del Dopoguerra, tra esperienze di valenza espressionista da un lato e graduale semplificazione formale dall’altra. Con la partecipazione alle principali esposizioni nazionali dell’epoca dal “Premio Bergamo”, tra la fine degli anni Trenta agli anni Quaranta, alla Quadriennale, alla Biennale soprattutto Verzetti rivela la sua qualità di appassionato interprete dello spirito del tempo. Le opere in mostra come “Le Madri”, presentato al Premio Bergamo, poi non esposto a causa della Guerra, “Figura-L’Attesa” e “Ritratto” rispettivamente presenti alla Quadriennale del 1951 e alla Biennale del 1952, segnano lo sviluppo della ricerca artistica di quegli anni. Gambetti, tornato dalla guerra e dalla prigionia nel Texas, riprende l’attività espositiva con la partecipazione al Premio Marzotto, al Premio Suzzara, a varie personali. Bassano, anche lui di ritorno dalla guerra, sul finire degli anni Cinquanta compie un importante viaggio a Parigi.
Gli anni Sessanta segnano per tutti un momento importante: Bassano raggiunge una cifra formale che sarà sua caratteristica per il resto della sua attività, Gambetti trova nei “cancelli” e nei “paesaggi” dai colori violenti e dalle linee essenziali un linguaggio ancor più suo, Verzetti che dai Cinquanta stava sempre più rendendo essenziale la sua pittura, si orienta decisamente verso l’informale.
Luigi Bassano
Nasce a Genova nel 1900, frequenta l’Accademia Ligustica di Belle Arti dal 1919. Il suo esordio avviene nel 1921, alla collettiva genovese Alere Flammam, rivelando fin dal principio la sua sostanziale prossimità ai modi dell’arte più vicina alla tradizione italiana, che in quegli anni è orientata verso “Valori Plastici” e “Realismo Magico”. Insieme a Rodocanachi, Salietti, Messina, Martini, fa parte del Gruppo Ligure Novecento.
Partecipa alle esposizioni ordinate dalla Promotrice genovese sin dal 1928; nel 1933, giovanissimo, è nominato Accademico di merito della Ligustica. Significativa la sua presenza alle Esposizioni delle Quadriennali romane, cui aderisce sin dalla sua Prima edizione.
Muore a Genova nel 1990
Dino Gambetti
Nasce a Quistello, in provincia di Mantova nel 1907.
Studia architettura alla Scuola superiore presso l’Accademia Albertina a Torino, dove resta sino al 1929. A Torino avviene l’incontro con Marinetti, Farfa, Fillia, Picollo, Balla…, con cui cerca il nuovo, la meraviglia, lo sbalordimento. Qui partecipa alle principali mostre del movimento.
A Genova, tra il 1930 e il 1931, fonda il Gruppo d’Avanguardia Sintesi, che in sé riunisce gli esponenti del futurismo ligure, sotto l’egida di Marinetti stesso e di Tullio di Albisola.
Nel 1949 è nominato Accademico di merito della Ligustica; nel 1957 ricopre l’incarico di segretario presso la Promotrice di Belle Arti a Genova. Ricchissima e importante la sua attività espositiva, non circoscritta al solo ambiente ligure, ma estesa a tutto il territorio nazionale e internazionale.
Muore a Genova nel 1988
Libero Verzetti
Nasce a Torino nel 1906, si trasferisce a Genova con la famiglia nel 1915. Negli anni Venti frequenta l’Accademia Ligustica di Belle Arti, incominciando ad esporre dal 1925. Dal 1926 partecipa alle mostre della “Promotrice” genovese e, in seguito, a quasi tutte le mostre organizzate dal Sindacato . Da subito interessato ai fermenti dell'arte più innovativa, aderisce al Gruppo d’Avanguardia Sintesi, alle cui iniziative partecipa dalla fondazione. Successivamente, la sua ricerca si avvicina alla pittura di artisti come Sironi e Carrà. Nel 1935 partecipa alla Quadriennale romana, esposizione alla quale prenderà più volte parte nel corso della sua lunga carriera. Nel 1938 è nominato Accademico di merito della Ligustica. Dal 1942 è presente a numerose edizioni della Biennale di Venezia, a mostre nazionali ed internazionali.
Muore a Genova nel 1989
Immagine: Libero Verzetti, navi in demolizione 1957
Conferenza stampa: venerdì 19 dicembre 2008, ore 12.00
Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti
Largo Pertini 4-16121 Genova
Orari: dal martedì al venerdì, con orario 14.30-18.30.