Dal biondo Tevere al Monte Aguzzo, with frames without frames. In mostra 13 opere su tela e alcune sculture in ceramica che ricreano l'ideale viaggio da Roma alla campagna romana fino al monte Aguzzo, in cui l'artista ripensa attraverso la pittura le distanze, i momenti sospesi ed un nuovo concetto di tempo.
a cura di Maria Giovanna Tumino
La Galleria Arturarte Contemporanea inaugura il nuovo spazio espositiva con
la mostra di Giancarlino Benedetti Corcos, poliedrico pittore romano che si
muove tra arti visive, teatro, letteratura, artista storico della galleria,
e da inizio alla programmazione del nuovo anno.
In mostra tredici opere su tela e alcune sculture in ceramica, che ricreano
l’ideale viaggio da Roma, alla campagna romana, al monte Aguzzo, in cui
l’artista ripensa attraverso le sue immagini pittoriche le distanze, i tempi
sospesi ed un nuovo concetto di tempo letto e percepito dalla sua arte.
La pittura di Giancarlino Benedetti Corcos lo colloca lungo la scia della
breccia liberatoria aperta dalla Transavanguardia con i suoi empiti
pittorici ed intrecci stilistici tra figurazione ed astrazione tra geometria
ed ornamentazione in un flusso di immagini cariche di erotismo e di energia
vitale (Achille Bonito Oliva)
Un ideale diario di immagini, di viaggi quotidiani vissuti in una dimensione
di sospensione dalla realtà che quotidianamente conduce via da Roma,
conduce verso Roma, immagini che raccolgono percezioni e momenti. La
percezione della distanza e della velocità viene assorbita e mutata nel
segno del pennello sulla tela, nell’incisione su ceramica. Con il suo
peculiare tratto l’artista segue un percorso di segni in bilico tra immagini
infantili, segni possenti, che vogliono cambiare e mutare la percezione del
tempo. Lungo il corso del Tevere, seguendone le acque e raccogliendone i
detriti l’artista li reperta sulle sue tele. In un percorso in cui la
strada viene letta come luogo di partenza e arrivo,momento di alterazione
delle distanze e dei tempi.
Con la sua pittura immediata e scabra nella
stesura e nella tecnica, sui supporti immediatamente disponibili, sulla tela
senza preparazione, quasi automatica e di gesto, che crea un insieme di
linee concitate, che si allargano quasi animate da una energia vitale che le
genera e le pervade, ad assecondare un horror vacui che rimanda al barocco
con scelte di cromie e di iconografie che trovano assonanze nella Scuola
Romana ed in particolare nella pittura di Scipione, l’artista ci conduce nel
suo mondo altro di libera espressione e di libera fantasia (Maria Giovanna
Tumino)
Galleria Arturarte Contemporanea
Viale Africa, 2 Località Le Rughe Formello - Roma
apertura lunedì - venerdì 9-13, 15-19
ingresso libero