Americano, classe '53, e' tra i maggiori fotografi contemporanei e la sua opera e' il diario della sua vita. Affetti, amici, amore e dolore; una vita non certo banale fatta anche di droga e d'impegno sociale. La mostra rappresenta una piccola retrospettiva di un lavoro che dura da piu' di vent'anni.
Americano, classe '53, famosissimo per le sue immagini che hanno raggiunto quotazioni elevate (il valore di quelle in mostra oscilla fra
i 10 e i 70 milioni); è tra i maggiori fotografi contemporanei e la sua fotografia è il diario della sua vita.
La mostra inaugurata a Roma, rappresenta una piccola retrospettiva di un lavoro che dura da più di vent'anni; anni in cui ha
fotografato la vita che lo circonda, i sui affetti, i suoi amici, l'amore ed il dolore, una vita non certo banale fatta anche di droga e
d'impegno sociale.
Levian utilizza da sempre la macchina fotografica come estensione di se stesso, inizia da piccolo, prosegue studiando arte, diventa fotografo
di scena e inizia a far conoscere i suoi lavori negli anni '80 con gli ''slides show'' a cui aggiunge colonne sonore che danno il ritmo
della proiezione; lo slide show piu' famoso è ''The Ballad of Sexual Dependency'' (La Ballata della dipendenza sessuale) che verrÃ
successivamente pubblicato da ''Aperture''; nel 1986.
Le sue foto piacciono perchè sono immediate, spontanee, non hanno bisogno di traduzioni: sono un quotidiano spesso distante dalla
nostra ''normalità ''. Non fa fatica a coinvolgere lo spettatore, nonostante i suoi eccessi, e appaga chi guarda perchè coinvolto, reso
partecipe e trascinato (spesso a forza) nel mondo dell'artista.
Lo spazio romano che ospita la mostra è caratteristico, ampio, accogliente, ed è un peccato che si occupi molto raramente di
fotografia, a Roma c'è ne bisogno e, chi lo fa, nel tempo raccoglierà i frutti del suo impegno.