Il progetto seleziona 9 fotogrammi dall'ultimo lavoro video "Ora che Marlene", quindi si sofferma sul significato di ogni singolo frame e sul suo rapporto con gli altri nella successione spaziale con cui sono esposti.
a cura di Giovanna N. Silvestri
Cosa accade quando liberiamo un frame dalla fluidità temporale del video che lo comprende? “Fotogrammi da Marlene” è la risposta a questo quesito: un foto-gramma acquista peso, diventa segno autonomo, non subordinato alla musica né alla parola.
Il progetto presentato dalla GPG Corporation per la prima volta alla galleria il Sole Arte Contemporanea seleziona 9 fotogrammi dall’ultimo lavoro video “Ora che Marlene”, quindi si sofferma sul significato di ogni singolo frame e sul rapporto con gli altri nella scelta della successione spaziale con cui verranno esposti. L’obiettivo è quello di risemantizzare l’insieme e creare una nuova narrazione rispetto al video di partenza, lavoro prodotto dalla GPG Corporation e già finalista al David di Donatello 2008, che verrà proiettato negli spazi della galleria. La fotografia è di Edoardo Rebecchi, il sound design di Michele Boreggi, mentre l'ideazione del progetto è di Giovanna N. Silvestri che così lo racconta:
“In cucina mentre si sciacquano le tazze frenetiche della colazione, si strofina rumoroso il pentolame del pranzo domenicale, si posano i piatti a sgocciolare la sera, nel sonno della casa.
In cucina, davanti al lavandino i suoni colorano le sensazioni, emergono i ricordi più lontani, irrompono da fuori le voci del presente (Dell'acqua e del sapone). Il tempo scorre come l'acqua, in quantità misurabile nell'ordine del necessario (Senza fretta I). Si miscelano temperature diverse per cercare ostinatamente la proporzione perfetta (Mezzafredda mezzacalda). E vedere un'altra, un altro cercare e agire come noi, ma mai allo stesso modo, fa sorgere domande (Chi t'ha insegnato a lavare i piatti in questo modo?). Nulla è più dato per scontato (Uno stile personale). I gesti, non più sequenza di semplici movimenti, imprimono al corpo forme originali e antiche (Ritrovarla nei miei gesti – blu, Ritrovarla nei miei gesti – giallo). Così la necessità del tempo lascia posto all'intenzione che tutto ri-crea (Senza fretta II). Inevitabile il dubbio a transitare i diversi piani dell'esistenza (Cosa fare o non fare). Inevitabili i limiti, che infrangono il nostro desiderio di unità (25 fps, 25 frame per secondo), e solidi ci sostengono e ci permettono di scorgere e narrare il cuore nudo delle cose (Ora che Marlene)”.
Il Sole Arte Contemporanea
via Nomentana, 169 - Roma
merc-sab 15:30 -19:30
Ingresso libero