Maurizio Arcangeli
Enrico Bentivoglio
Maurizio Cattelan
Giuseppe Chiari
Giuseppe Desiato
Emilio Fantin
Stelio Maria Martini
Fabio Mauri
Eugenio Miccini
Gina Pane
Lamberto Pignotti
Ivano Sossella
Tommaso Tozzi
Franco Vaccari
Cesare Viel
Emilio Villa
Luca Vitone
Gabriele Perretta
...pratica della relazione e della comunicazione. L'intento di questa collettiva e' quello di mostrare al di la' dell'arte l'operatore della comunicazione, come un potente anticipatore della sensibilita' pubblica contemporanea. Gli artisti in mostra: Maurizio Arcangeli, Enrico Bentivoglio, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Giuseppe Desiato, Emilio Fantin, Stelio Maria Martini, Fabio Mauri, Eugenio Miccini, Gina Pane, Lamberto Pignotti, Ivano Sossella, Tommaso Tozzi, Franco Vaccari, Cesare Viel, Emilio Villa e Luca Vitone.
a cura di Gabriele Perretta
Gli artisti: Maurizio Arcangeli, Enrico
Bentivoglio, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari,
Giuseppe Desiato, Emilio Fantin, Stelio Maria
Martini, Fabio Mauri, Eugenio Miccini,Gina Pane,
Lamberto Pignotti, Ivano Sossella, Tommaso Tozzi,
Franco Vaccari, Cesare Viel, Emilio Villa, Luca Vitone
Dopo gli anni Sessanta e Settanta, anni difficili
ma pieni di rotture e trasformazioni, gli Ottanta
apparvero portatori di una vita che si
configurava tra esteriorità e convenzione. Tutto
d’un colpo, l’arte divenne linguaggio della crisi
totale! Essa era improvvisamente caduta in una
pletora di simulacri senza via d’uscita, si era
trasformata nel piatto forte di tecniche di
rappresentazione e di modellizzazione, che non
sfuggivano a nessuna totalità apologetica. La
sensazione che veniva fuori dal “riflusso”,
imposto dalla deregulation, e da un certo
post-moderno reazionario, che tentava di mettere
insieme Schnabel e Haacke, il sublime di Burke,
il tradizionalismo di Joseph De Maistre e un
certo pensiero decostruzionista, era quella della
simulazione come forma unica di finzione. È in
questa atmosfera di contrasto ideologico,
schiacciati dall’appiattimento post-moderno, che
nell’autunno del 1989 nasce l’idea di Metessi,
realizzata nella Galleria Carrieri a Piazza di
Pietra a Roma.
Quella mostra, che portava il
titolo di un’antica voce del dizionario greco,
riuniva artisti, poeti e scrittori italiani ed
internazionali della generazione del dopoguerra,
come Giuseppe Chiari, Claudio Cintoli, Giuseppe
Desiato, Stelio Maria Martini, Fabio Mauri,
Eugenio Miccini, Gina Pane, Lamberto Pignotti,
Franco Vaccari, Emilio Villa, messi a confronto
con quelli che cominciavano ad affacciarsi alla
fine degli anni Ottanta, come Maurizio Arcangeli,
Enrico Bentivoglio, Maurizio Cattelan, Emilio
Fantin, Carlo Ferraris, Premiata Ditta, ABM
Computers, Marco Formento, Ivano Sossella,
Tommaso Tozzi, Cesare Viel, Luca Vitone. Come
dice lo stesso Cattelan, fu una rassegna che in
Italia precedette l’area mediale, già ben
individuabile sin dalla prima metà degli anni
Ottanta! Cos’era Metessi? Dal greco mètexis, significa genericamente
partecipazione, comunicazione ed in essa si
concretizza la nozione fondamentale di quella
mostra, ma in ultima analisi può essere intesa
come una tensione attiva del soggetto alla
partecipazione collettiva e consapevole al mondo
intelligibile. Secondo J.L. Ackrill, attraverso
il concetto di metessi, non vi sarebbe più il
desiderio di rincorre uno statuto ontologico del
linguaggio, ma dei semplici paradigmi, strumenti
di una semiotica che definisce il significato
delle stesse parole (tracce, passaggi, scritture,
gesti, impronte d’arte contemporanea, come ci
ricordava il sottotitolo della mostra): “fixed
things to guarantee the meaningfulness of talk,
fixed concepts - the meanings of general words”.
Le due generazioni di Metessi a confronto, non
servirono a delineare solo le vicinanze tra le
“pratiche del fare”, ma le sostanziali differenze
e soprattutto le effettive maturazioni avvenute,
soprattutto dopo la svolta linguistica di chi,
come Arcangeli, Bentivoglio, Cattelan,
Fantin,Tozzi, Sossella, Viel e Vitone, lavora nel
proprio contemporaneo avendo sviluppato un
percorso ed un approccio singolare al mondo della cultura artistica.
Metessi2, non vuole essere solo una
commemorazione o una celebrazione, ma l’avvio di
un nuovo percorso di approfondimento nelle
suggestioni di allora e sui magnetismi di adesso.
A partire dalla svolta linguistica degli anni
Ottanta, si sono imposte nella pratica artistica
contemporanea un’idea e un’azione dell’arte come
dispiegamento semantico di tante soggettività
Spesso, però, nonostante i continui ritorni della
dimensione mediale di partenza, che a vario
titolo è invocata dal loro percorso, entro i
campi più svariati, si trascura che è proprio
l’area degli artisti di Metessi ad aver
inaugurato l’approccio “relativo al significato”
alla pratica linguistica mediale odierna. Di
fatto in questa seconda edizione, invece di
rispettare il palinsesto della prima mostra,
l’esposizione cerca di ripercorrere la filosofia
originaria della tecnica di allora arricchita da
alcune tracce di attualità, proponendosi come
sistema di strutture e collettore di contenuti,
prestazione bio-cognitiva tipicamente umana,
deposito sociale di intuizioni e di scandagli.
L’intento è, dunque, quello di mostrare al di là
dell’arte l’operatore della comunicazione, come
un potente anticipatore della sensibilità pubblica contemporanea.
Info:
Associazione Amici dell’Arte Studio Carrieri
Palazzo Barnaba, Via Principe Umberto 49, Martina Franca
tel. +39 080 4801759 studiocarrieri@gmail.com
Immagine: Maurizio Cattelan, Tarzan e Jane, 1993i
Vernice: sabato 31 gennaio 2009 a partire dalle ore 18
Palazzo Barnaba
Via Principe Umberto, 49 - Martina Franca (TA)
Orari: venerdì, sabato e domenica dalle 17,30 alle 20,30