Un nuovo progetto dell'artista che riflette su un monumento, in questo caso della storia recente: il Checkpoint Charlie. Un punto di passaggio sul confine del Muro di Berlino che collegava il settore d'occupazione sovietico con quello americano. Il simbolo di una divisione geografica e culturale difficile da metabolizzare, un luogo di traumi personali e collettivi, diventa per Koschkarow occasione per rincorrere visioni dicotome della realta' e della storia. A cura di Milovan Farronato.
a cura di Milovan Farronato
Mercoledi 11 febbraio Viafarini inaugura nella sede di Viafarini DOCVA, alla Fabbrica del Vapore,
una mostra personale dell'artista bielorusso Alexej Koschkarow.
“Le icone, i simulacri e il loro potere evocativo” potrebbe essere il sottotitolo di una qualsiasi
personale dellʼartista Alexej Koschkarow, bielorusso dʼorigine, tedesco di formazione.
Dopo una parentesi pittorica presso lʼAccademia di Minsk in Biellorussia (di cui ora in
Viafarini si manifestano i risultati) lʼiniziazione alla scultura si è compiuta a Dusseldorf.
Da allora, la scultura resta il mezzo espressivo che circoscrive e definisce lʼapproccio
dellʼartista senza riassumere integralmente la sua produzione, che nel corso degli anni è
sconfinata in eventi performativi, azioni e ambienti compositi. Chic esorbitato con
inconfondibili attrazioni barocche; suggestioni a realtà/motivi distanti e variegati che sono
incastonati in cammei dalla rara perfezione e cura morbosa del dettaglio. Dalla classica
wunderkammer in cui troneggia il ricorrente memento mori virato in nero riflettente, a un
polveroso archivio (una prigione di carta in cui un teschio fa capolino e si rivela lʼunica
maniglia per unʼeventuale via dʼuscita), fino al bagno rivestito di nero e dʼoro in cui ogni
arredo funzionante richiama lʼEgitto classico, i suoi decori, le piramidi e soprattutto i
sarcofagi.
Quindi ricorrente nella sua produzione è il tema classico del “trionfo della morte” confinato in
sculture o ambienti scultorei che pretendono di conservare una funzionalità e di falsificare i
materiali che suggeriscono, siano essi marmo o carta, ceramica od ossa.
Ora in Viafarini un nuovo progetto che riflette su un altro monumento, in questo caso della
storia recente (la monumentalità è unʼulteriore caratteristica saliente del lavoro di Alexej). Il
Checkpoint Charlie citato nel titolo della mostra era un noto punto di passaggio sul confine tra
i settori del Muro di Berlino. In funzione dal 1945 al 1990, collegava il settore dʼoccupazione
sovietico (quartiere di Mitte) con quello americano (quartiere di Kreuzberg).
Situato sulla Friedrichstraße, all'altezza dell'incrocio con Zimmerstraße, vi era ammesso il
passaggio solo di militari delle forze alleate, diplomatici e cittadini stranieri.
Dopo la riunificazione il punto di controllo fu abbattuto e i resti della baracca di guardia
originale conservata all'Alliertenmuseum; il 13 agosto 2000 ne fu inaugurata una
ricostruzione fedele, divenuta in breve tempo di grande richiamo turistico. La personale
ricostruzione in scala offerta ora da Koschkarow è sottoposta a una revisione con annessa
falsificazione storica. Accentuare, esasperare alcuni aspetti con il senno del poi e trasformare
questa “baracca di piccole dimensioni” ma di sempiterno valore simbolico in un monumento e
monito imponente, tra il saloon e la trincea. Lʼattenzione dellʼartista non si è fermata solo sul
perimetro esterno e sulle sue adiacenze, ma ha trasfigurato in un tripudio di motivi barocchi
anche lʼinterno a cui lʼosservatore può ora fare capolino.
Il simbolo di una divisione geografica e culturale difficile da metabolizzare, un luogo di traumi
personali e collettivi, diventa per Koschkarow occasione per rincorrere all'ennesima potenza
visioni dicotome della realtà e della storia. Il "sentimento" dell'opposizione e del contrasto, per
quanto edulcorato dal manierismo sofisticato della resa plastica e pittorica, si impone come
più saliente caratterizzazione di questa immaginifica ricostruzione fantastica.
Nato a Minsk nel 1972, Alexej Koschkarow si è diplomato allʼAccademia di Dusseldorf. Vive
e lavora a Berlino.
calendario delle attività didattiche per le scuole: http://www.docva.org/italiano/education.html
divagazioni sul tema: Lesson Four, scaricabile da http://www.viafarini.org/italiano/education.html
inaugurazione mercoledi 11 febbraio 2009, ore 18
Viafarini DOCVA, Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4, Milano
orario: martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00, sabato dalle 15.00 alle 19.00
visite guidate ogni sabato alle 16
ingresso libero