Poeta, filosofo, umanista e scultore, anche. Le opere esposte in questa antologica permettono di penetrare nei labirinti esistenziali dell'artista, fatti di esperienze, ricordi, ipotesi, progetti, cui egli ha attinto variamente per plasmare la materia. La natura e la memoria, il riferimento al mito classico e al racconto del quotidiano, l'essere e le sue passioni, i percorsi mentali labirintici che si snodano nell'alternanza di vero e falso, natura e artificio, immagini reali e riflesse, sono le tematiche ricorrenti.
a cura di Adriana Cavaliere e Arturo Schwarz
La natura e la memoria, il riferimento al mito classico e al racconto del quotidiano, l’essere e le sue passioni, i percorsi mentali labirintici che si snodano nell'alternanza di vero e falso, natura e artificio, immagini reali e riflesse, sono le tematiche ricorrenti
nelle opere
di Alik Cavaliere (Roma 1926 - Milano 1998), uno degli scultori più singolari del
secondo Novecento, capace, come pochi, di una ricerca complessa e stratificata.
La grande mostra antologica alla Fondazione Mudima ripercorre con intensità poetica
il
suo intero percorso, seguendo il filo conduttore del libro curato da Arturo Schwarz
per Electa,
libro che, in questa occasione, l’autore firmerà per chi vorrà acquistarlo.
La vicenda creativa di Alik Cavaliere, che dimostra interessanti affinità con il
surrealismo, la metafisica, l'esistenzialismo, e il Nouveau réalisme - movimenti
rispetto ai quali l'artista si pone
con originali proposte, tracciando sempre un percorso autonomo, - si arricchisce
della dimensione del racconto, un racconto aperto, libero nello spazio e nel tempo,
svolto non solo attraverso la scultura, ma anche nella pagina scritta sotto forma di
riflessioni, schizzi e appunti.
Le opere esposte, permettono di penetrare nei labirinti esistenziali dello scultore,
fatti di esperienze, ricordi, ipotesi, progetti, cui egli ha attinto variamente per
plasmare la materia. Viene data così l'occasione per guardare, come in uno specchio
magico l'identità dell'uomo, i ritmi della natura,
le loro reciproche corrispondenze che si rivelano con grande intensità lirica nel
diventare scultura.
A metà tra realtà e finzione, natura e artificio, lo spettatore diviene
protagonista, mosso dalla curiosità di penetrare questo universo multiforme. Non a
caso Cavaliere sosteneva:
“E’ la curiosità che spinge lontano, che allarga i nostri orizzonti fisici e mentali
e fa perdere l’uomo in ogni istante lungo il tortuoso sentiero della ricerca”.
Come evidenzia Arturo Schwarz nel suo libro, ”… con Cavaliere, natura e cultura
non sono più antagonisti: l'una diventa la ragione d'essere dell'altra. Mi pare che
in poche opere dell'arte contemporanea si possa ritrovare un riflesso altrettanto
fedele delle leggi che strutturano il nostro universo sia cosmologico sia umano. Con
Cavaliere, l'etica e l'estetica sono parti di un tutto.
Il pensiero e il sapere si fanno umani e creano un mondo governato dal desiderio e
dall'amore.”
Alik Cavaliere (Roma, 1926 - Milano, 1998) è stato uno degli artisti di più forte e
coinvolgente personalità nella Milano della seconda metà del secolo scorso,
originale e indipendente ma in continuo confronto con la cultura internazionale,
ottenendo riscontri molto lusinghieri sia in Italia che all'estero. Dopo aver
frequentato Brera, dove sarebbe presto tornato come docente, e la Facoltà di
Lettere, incomincia a dedicarsi alla scultura, utilizzando vari materiali, da quelli
malleabili (specie terracotta e cemento) ai metalli, e realizzando sopratutto
composizioni e installazioni cariche di significati metaforici. Ha incominciato a
esporre dal 1955, partecipando alle Biennali di Venezia ( nel 1964 e nel 1972 con
sale personali); tra le sue ultime grandi mostre quella del 1992 al Palazzo Reale di
Milano e nel 2006 a Palazzo Forti a Verona.
Inaugurazione: mercoledì 11 febbraio 2009 - ore 18,30
Fondazione Mudima
via Tadino, 26 - Milano
orario: lunedì-venerdì - ore 15,30/19,30