Un Coro di Nuvole. "La luminescenza sensibile delle materie, che rispondono alle sollecitazioni della luce quasi inglobandola in esse, intensificano la connotazione quasi astrale delle sculture sino a farne depositarie di un'essenza cosmico-celeste quanto terrena." (Francesca Tuscano)
Nato a Buenos Aires nel 1933, Federico Brook risiede dal ‘56 a Roma, dove tuttora vive e lavora.
Impegnato sin dagli anni Sessanta nella creazione di “sculture spaziali” di risonanza cosmologica in cui il rapporto con l’ambiente è spesso risolto in chiave monumentale, Brook approda poi alla formazione di strutture che si articolano come ingranaggi meccanici divenendo ritmico racconto dell’umano nelle fluide scomposizioni dei rilievi.
Fulcro essenziale di questa tendenza architettonico-costruttiva è la volontà di ritrovare quella continuità consustanziale che è all’origine del rapporto tra uomo e mondo, natura e cosmo, e che conferisce alle opere una temporalità primordiale ritrovando il suo legame con la storia e la memoria.
La luminescenza sensibile delle materie, che rispondono alle sollecitazioni della luce quasi inglobandola in esse, intensificano la connotazione quasi astrale delle sculture sino a farne depositarie di un’essenza cosmico-celeste quanto terrena.
Dagli anni Novanta è invece la nuvola ad essere motivo ricorrente della scultura di Brook, elemento che egli appone al culmine della struttura, nuvole-comete simbolo totemico dell’immaginario che coniuga in sincronica visione dimensione razionale e fabulistico-evocativa; o, come scriveva Jorge Luis Borges in una poesia dedicata all’artista, “cordigliere tragiche che oscurano il giorno” nella loro metamorfica inconsistenza, forse “meno vane dell’uomo che le mira”.
Francesca Tuscano
Opening giovedì 12 febbraio ore 18
Galleria Arte e Pensieri
via Ostilia, 3a Roma
da giovedì a sabato ore 16/18