L'artista e' stata una figura rappresentativa dell'area informale del Novecento in Italia. La mostra presenta il ciclo de 'Le Terre trovate' costituito da 18 quadri dove la trasparenza del colore gioca un ruolo primario, dall'etereo e nebuloso all'elemento 'terra'.
Luciano Cacciò (Ancona 1926 – Roma 2003) è figura massimamente rappresentativa dell’area informale del Novecento in Italia.
Dopo il fondamentale incontro con Matta avvenuto negli anni Settanta, Cacciò inizia la propria strada inserendo elementi astratti in una figurazione in sé già rarefatta. Dal 1970 prende dunque l’avvio un periodo che su realizzerà in noce cicli pittorici sino al 2001 con il bellissimo, l’ultimo, “Le lusinghe dell’informale” tutto vibrazione e sfumature di colore.
Diamo alcuni titoli dei cicli: “Frammenti di caccia” (1972-73), “La caduta dell’ombra” (1978), “Gli alberi della pioggia” (1993), “Le terre trovate” (1982-1984), “Il silenzio dopo la battaglia” (1982).
La mostra che attualmente è al Museo Fondazione Crocetti di Roma, che si inaugura il 7 Marzo e proseguirà fino al 31 Marzo 2009, presenta proprio il ciclo de “Le Terre trovate” costituito da diciotto quadri dove la trasparenza del colore, che va dall’astratto all’informale, giuoca il primario ruolo e fondamentale di ogni tesi informale, quindi dall’etereo e nebuloso tornando comunque, la figurazione, all’elemento “terra” in quel sottile strato bruno che in ogni tela compare in basso nell’amalgama degli ocra e gialli. Bel vapore quasi sospeso nell’aria, terra e cielo si incontrano per la celebrazione infine della “terra”, motivo ed essenza di vita per l’uomo di sempre.
Inaugurazione: 7 marzo 2009 , ore 18
Museo Crocetti
Via Cassia 492, Roma
Orario Museo: da giovedì a lunedì : dalle 11 – 18
martedì e mercoledì: chiuso
ingresso libero