Metropolis. Il vortice frenetico che avviluppa l'esistenza impedisce di soffermarsi sul mondo in cui viviamo. L'artista con il silenzio della fotografia, recupera la nostra attenzione; il messaggio contenuto nei suoi scatti diventa immediatamente un invito a riprendere l'autentico controllo dell'esistenza.
Il vortice frenetico che avviluppa normalmente le nostre esistenze impedisce
l'attenzione di soffermarsi sul mondo in cui viviamo causando un pericoloso deficit
di riflessioni indispensabili per una vita serena e costruttiva.
Atomi di cosmo impazzito, rimbalziamo senza una ragione plausibile perdendo di vista
la bellezza di quei particolare che quotidianamente si presentano innanzi ai nostri
occhi e con i quali potremmo arricchire il tesoro dell'anima. Fino a quando
qualcuno, con calma e purezza, questo compito lo svolge in nostra vece regalandoci
immagini che riportano i sensi in quella realtà spesso inafferrabile.
Renato D'Agostin è il demiurgo di questa apparentemente nuova esistenza e, con il
silenzio della fotografia, recupera la nostra attenzione ammantandola di pace e
serenità. Infatti, non è soltanto la bellezza di queste opere a stupirci: con la
stessa intensità, il messaggio in esse contenuto, diventa immediatamente un invito a
riprendere l'autentico controllo dell'esistenza. Scatti che da un'anima provengono e
a tante altre si rivolgono, arricchendole con il garbo, la raffinatezza e
l'esperienza e l'esperienza che, nonostante la giovane età, il nostro artista ha già
accumulato riscuotendo successo e gratificazioni degne di chi, oltre che con la
testa, lavora con il cuore. Fabrizio Boggiano
"Anestetizzato dal tempo che mi rende costantemente cosciente del momento reale
delle cose, ascolto il silenzio che mi porta lontano dalle forme come scontate
cornici degli oggetti, dai momenti come scontati attimi di una successione reale,
dalla sintonia degli elementi che caratterizzano tutto ciò che mi circonda. Attimi
di silenzio lineare e costante mi spingono ad indagare su qualcosa che ho visto
altre volte, in altre prospettive, ma non ancora in quella, non ancora da quel punto
di vista che mi emoziona, che suscita stupore per il non conosciuto, non vissuto, o
non visto.
Escludo elementi che possano datare le due dimensioni dell'immagine, che possano far
riferimento a quel luogo e momento, comprendendone altri che ne sintetizzano la
forma.
Percezioni provenienti dalla strada e rielaborate in termini di spazio, forma,
tonalità.
Percezioni dal mondo dove la realtà oggettiva, fisica dei luoghi perde i suoi
contorni allineandosi ad all'altro mondo dai contorni sfocati dove vi è la ricerca
di uno spazio immaginario, dove corpi mossi meccanicamente oscillano o ruotano,
descrivendo figure per via cinetica.
E tutto rimane ovattato nello stesso silenzio." Renato D'Agostin
Renato D'Agostin nasce nel 1983 a San Donà di Piave (Ve) e inizia la carriera di
fotografo a Venezia nel 2001. L'atmosfera della città alimenta e accresce la sua
curiosità nel catturare situazioni al limite del reale. Con lo stesso occhio
fotografico nel 2002 compie un viaggio attraverso le capitali dell'Europa
occidentale e rimane affascinato dalla città di Parigi. Tornato in Italia frequenta
l'Istituto Italiano di Fotografia a Milano e inizia a collaborare con lo studio di
produzione Maison Sabbatini. Nel 2005 frequenta il corso di Fine Print
all'International Center of Photography di New York e nel 2006 è assistente di Ralph
Gibson. Nel 2007 Renato D'Agostin presenta Metropolis alla Leica Gallery di New
York. In Metropolis le cognizioni spaziali e temporali della città si trasfigurano,
liberando immagini surreali e oniriche legate alle viscere emotive del nostro
inconscio collettivo, spazio che Renato ha saputo cogliere e indagare con estrema
acutezza. La purezza dei particolari sottolinea con forza aspetti che sfuggono alla
visione comune, dimostrando come il bello risieda ovunque; anche nei luoghi
inaspettati. Questa è la sua prima personale in Italia.
Inaugurazione: giovedi 12 marzo 2009 alle 18
Vision Quest Contemporary Photography
Piazza Invrea 4r, Genova
dal mercoledì al sabato ore 15.30 - 19.30 e su appuntamento
ingresso libero