Il lavoro, esposto in occasione dell'apertura di Chan, ruota attorno al tema della paura nella societa' attuale. Le immagini e il video si ispirano alla serie televisiva Pippi Calzelunghe. Le protagoniste, che sfidano le regole di comportamento della societa', si possono considerare anticipatrici delle rivendicazioni femministe.
Apertura a Genova di CHAN, associazione per l’arte contemporanea
L’associazione CHAN vuole essere una piattaforma di confronto e collaborazione tra artisti e curatori emergenti.
CHAN è una piccola galleria d’arte, uno spazio curatoriale collettivo senza scopo di lucro, aperto alle più diverse
forme espressive. Si propone anche come archivio di opere video e multimediali liberamente consultabile.
CHAN offre un’attività parallela a quella espositiva con focus, approfondimenti e attività collaterali quali rassegne
video e performance. L’associazione ha inoltre l’obiettivo di sostenere la realizzazione di progetti ideati da giovani
artisti per specifiche location cittadine.
Pippi, Annika e Linda - Anja Puntari
Nel lavoro esposto in occasione dell’apertura di CHAN – in parte inedito – fotografie, un breve video e un’installazione
sonora concorrono a creare un allestimento che ruota attorno al tema della paura nella società attuale. Le immagini
e il video si ispirano alla serie televisiva Pippi Calzelunghe, girata alla fine degli anni ’60 in Svezia. Le protagoniste,
bambine scapestrate che sfidano le regole di comportamento della società dell’epoca, possono essere considerate
anticipatrici delle successive rivendicazioni femministe.
Le innocue inquadrature anni ’60 di Pippi e dell’amica del cuore Annika, rielaborate attraverso la cancellazione dello
sfondo, creano nello spettatore di oggi un forte senso di disagio perché percepite come al limite della pedofilia. Tale
processo affronta la “deformazione” del nostro sguardo, esplicita come la paura della pedofilia trasformi i bambini
e le loro immagini in “soggetti proibiti”, rendendo evidente il cortocircuito perverso che porta da un lato ad una
profonda autocensura, dall’altro all’esibizione continua del privato attraverso i mass media.
L’ambigua relazione tra vittima e sfruttatore è analizzata nel lavoro audio Pippi e Linda
con Hamlet (2009) in cui Pippi Calzelunghe e Linda Lovelace intrecciano un dialogo
surreale con l’audio degli omicidi di Hamlet Goes to Business di Aki Kaurismäki del 1984.
L’opera scaturisce dalla ricerca sulla nascita dell’industria pornografica nella società
occidentale, soffermandosi in particolare sulla figura della pornostar Linda Lovelace,
(protagonista del film icona Gola Profonda, 1972). Qualche anno dopo l’attrice, che incarna
un’immagine controversa di libertà, si schiererà con le femministe dichiarandosi vittima
di uno sfruttamento brutale.Il tema di fondo, la paura, diventa lo spunto per condurre un’indagine sull’ambiguità di
immagini, violenza e controllo sociale.
Due teorici, Aria Spinelli e Beniamino Foschini, sono stati invitati a riflettere con un proprio testo indipendente sul
tema della mostra, che diventa così un discorso a tre voci in cui ciascuno partecipa attraverso il proprio linguaggio.
Anja Puntari è una giovane artista finlandese. È interessata alla relazione tra persone e immagini. Artista audiovisiva
che spesso basa il suo lavoro su materiale già esistente, Anja Puntari si occupa principalmente delle strutture
di significato costruite attorno a immagini (e suoni) e alla loro relazione con la cultura circostante. Gran parte dei
suoi lavori sono diventati insiemi semantici che contengono i codici del luogo da cui hanno origine, e che nascono
da una sorta di ricerca antropologica che sta a monte. Il background poliedrico di Anja Puntari ha portato l’artista
a confrontarsi con diverse tecniche espressive, dalla performance, al video, alla fotografia. La sua ricerca è rivolta
verso una lettura concettuale del visivo e riflette su come l’occhio umano venga coinvolto sia fisicamente che
emotivamente nella visione. Il lavoro dell’artista è eclettico non solo nella forma ma anche nell’interpretazione,
offrendo allo spettatore la possibilità di diverse letture delle singole opere.
Il suo lavoro utilizza spesso la fotografia e il video per riflettere su situazioni di vuoto, perdita e ingiustizia sociale.
Inaugurazione Giovedì 12 Marzo 2009, dalle h18
Chan
Via Sant’Agnese 19 r, Genova
Orari di apertura:
mart-ven: 12-15 e 17-19.30
sab: 16-19.30
domenica e lunedì chiuso
ingresso libero
.........................english version
Opening in Genova of CHAN, contemporary art association
The association CHAN wants to be a collaborative platform between national and international young artists and
curators. CHAN is also a small art gallery and a non profit collective curatorial space, open to different forms of expression.
The gallery will hold a video and multimedia works archive.
Parallel to each show which focuses on diverse themes, CHAN offers collateral activities such as video reviews and
performances. The association’s aim is also to promote the production and realisation of site-specific works ideated
for the city of Genova.
Pippi, Annika e Linda - Anja Puntari
The show works around an installation composed by photos, a video and an audio work which focus on the theme of
collective fear in contemporary society.
Both the pictures and the video are based on the Swedish television series Pippi Longstocking. The main characters,
Pippi and her best friend Annika, are unconventional girls that challenge society’s rules, and for this reason can be
considered as precursors of the following claims of the feminism.
The artist rielaborated the innocent frames of Pippi and Annika from the 60’s by erasing the background with white
strokes thus creating in the viewer a strong feeling of discomfort, in her allusion to pedophilia.
This process recalls a transformation in our way of looking when the fear for pedophilia often brings us to transform
children and their images in “forbidden subjects” . This is the result of a manifest perverse short circuit created by
both a strong self-censorship and the continuous showing of private sphere in the mass media.
In the audio work Pippi and Linda with Hamlet (2009) Anja Puntari deals with the ambiguous relationship that occurs
between a victim and her persecutor. Here the audio of Hamlet Goes to Business by Aki Kaurismäki (1984) is the
background for a surreal dialogue between Pippi Longstocking and the famous porno star Linda Lovelace.
The work is inspired by a research on the birth of porno business in Western society, focusing on the figure of
Linda Lovelace, (Deep Throat, 1972), that can be considered a model for a different kind of freedom. In fact, in later
years, the actress declared to have been the victim of brutal exploitation and she will sided herself with the feminist
movement.
The main theme, fear, is the starting point to analyse and discuss on pictures’ ambiguity, violence and social control.
Two theorists, Aria Spinelli and Beniamino Foschini, have been invited to reflect on their own indipendent reading on
the theme of the exhibition, which ends up being a discussion among three people wherein each person takes part in
their own language.
Anja Puntari is a young Finnish artist. Her work is focused on people and pictures and the relationship between
the two. As an audio-visual artist who frequently bases the work on already existing material, she is interested
in the structures of meaning that are constructed around the images (and sounds) and their relationship to the
surrounding culture. A lot of her works become because of this some sort of anthropological research, collections
that contain the codes of the place that the work originates from.
The poliedric background of Anja Puntari often pushed her to deal with different ways of expression, such as
performance, video, photography. Her research moves towards a conceptual reading of the visual, thus reflecting on
how the human eye can be involved in the visive process, both physically and emotionally.
The artist’s work is eclectic not only in the form, but also in the interpretation, trying to offer to the viewer the
opportunity to engage in different readings of the same work.
In her work she often uses photography and video to reflect on situations of social loss and injustice.
Opening Thursday 12th March 2009, from 6.00 p.m.
Chan
Via Sant’Agnese 19 r, Genova
Free admission