Social Art - Associazione Culturale
Franco Menolascina
Gianfranco Notargiacomo
Oliviero Rainaldi
Fausto Morviducci
Rosmarie Sansonetti
Maurizio Savini
Silvano Tessarollo
Agnese Ricchi
Simone Catania
Barbara Martusciello
Graziano Menolascina
Il titolo sottolinea l'idea di un viaggio tra gli archetipi dell'umanita'. La mostra e' concepita con un doppio allestimento: al primo piano la personale di Agnese Ricchi; al piano sottostante i lavori di artisti che hanno aderito al progetto.
a cura di Barbara Martusciello e Graziano Menolascina
La Galleria dell'Istituto dei Portoghesi a Roma ospiterà il progetto artistico "La coda dell'Universo", a cura di Barbara Martusciello e Graziano Menolascina, dal 12 al 29 marzo 2009. Il titolo sottolinea proprio l'idea di un viaggio tra gli archetipi dell'umanità, un andare e venire da dove si era partiti milioni di anni fa, quando l'uomo iniziò la sua storia evolutiva in Africa, fino ai giorni nostri in cui uomini e culture s'incontrano cercando le cose che possono accomunarli.
La mostra è concepita con un doppio allestimento: al primo piano la personale di Agnese Ricchi, con grandi opere montate a parete accompagnate da un video realizzato a quattro mani dalla stessa Ricchi e da Simone Catania. Agnese Ricchi, artista originale e indipendente, basa da sempre il suo lavoro sulla relazione con i disegni infantili prodotti sia nelle scuole italiane che dai bambini di paesi lontani, molti dei quali in guerra. In ognuno di questi casi l'artista chiama ad esprimersi o vede i suoi piccoli interlocutori farlo su temi particolari, spesso difficili come la paura, la morte, il conflitto; altri più lievi come il gioco, la tradizione, la quotidianità. Nel caso più specifico, che è quello alla base di questa sua personale, Agnese Ricchi ha usato i disegni dei bambini del Camerun, Paese dove è stata con lo scrittore e poeta Ndjock Ngana Yogo Ndjock. Per la prima volta i "piccoli pittori" si sono cimentati con questi strumenti dimostrando una dimestichezza e una spontaneità stupefacente e meravigliosa, ben evidenziata nel video in cui si vede la libertà espressiva esplodere e la veemenza pittorica venir fuori con una naturalezza da "artisti navigati", quasi a confermare la certezza di Joseph Beuys per il quale "ogni uomo è un artista".
Al piano sottostante si schierano i lavori di artisti che a questo progetto hanno aderito con passione e grande generosità. Si tratta di opere installative, ambientate nel particolare spazio sotterraneo dell'Istituto dei Portoghesi, sorta di ipogeo che racchiude e protegge concetti preziosi. Artisti conosciuti e apprezzati nel panorama internazionale dell'arte come Franco Menolascina, Oliviero Rainaldi, Gianfranco Notargiacomo, che hanno in mostra importanti opere storiche; Maurizio Savini, Silvano Tessarollo con imponenti lavori realizzati appositamente, accanto Fausto Morviducci e Rosmarie Sansonetti, con visionarie messe in opera, contribuiscono all'approfondimento di tematiche inerenti l'archetipo, il meticciato culturale, il recupero dell'originario, da sempre e diversamente declinate attraverso la loro ricerca. La collettiva pone quindi l'accento sull'importanza del segno - sia esso primigenio, archetipico, infantile, colto, dell'arte - e potenzia l'identità di porsi come pratica relazionale e comunicativa; parallelamente, rafforza l'attenzione sull'incontro con l'altro da sé, sottolineando l'importanza di ogni pratica interculturale e sviluppando un principio di cooperazione e dialogo.
Inaugurazione 12 marzo 2009 alle ore 18
Galleria dell'Istituto Portoghese di Sant’Antonio
Via dei Portoghesi, 6 - Roma
mercoledì - domenica ore: 16-20
ingresso libero