Tecnobiologie. In mostra sono esposte nuove opere fotografiche del 2008-2009, tutte rigorosamente in bianco e nero, prodotte con raffinate tecniche di stampa ai pigmenti su carta di cotone. Il tema della mutazione e' affrontato da Oggiano attraverso l'uso sinestetico dello strumento video. A cura di Marco Mancuso.
a cura di Marco Mancuso
Videoclip, visual art, installazioni e performance artistico visive: è questo l'orientamento con cui TRAFFIC GALLERY si è imposta sul panorama artistico nazionale ed internazionale, con l'intento di promuovere le nuove tendenze dell'arte contemporanea espresse dalle ultimissime generazioni.
Dal 28 marzo gli spazi di Traffic Gallery ospiteranno la mostra “Tecnobiologìe”, di Lorenzo Oggiano, a cura di Marco Mancuso, critico, giornalista, curatore nell’ambito dell’arte e della cultura digitale e direttore di Digicult. Lorenzo Oggiano si è laureato in arti visive presso l'Università degli studi di Bologna (D.A.M.S.) con una tesi sui rapporti tra arti e nuove tecnologie: Arte Contemporanea e interazione tecnologica: corpi della mutazione. Dai primi anni novanta è impegnato in una ricerca artistica e teorica sulle mutazioni biologiche, sensoriali e cognitive indotte dalle nuove tecnologie e sulle potenzialità estetico-comunicative dei nuovi media.
Negli spazi della Traffic Gallery si presenteranno con il titolo “Tecnobiologìe”, un video e nuove opere fotografiche del 2008-2009, tutte rigorosamente in bianco e nero, prodotte con raffinate tecniche di stampa ai pigmenti su carta 100% cotone. Altre opere - fotografie e video a colori della serie "Quasi-Objects" - saranno disponibili nel nuovo spazio della galleria.
"Il tema della mutazione è affrontato da Oggiano attraverso l’uso sinestetico dello strumento video. Corpi embrionali, visti come attraverso ingrandimenti al microscopio, generano forme primordiali dalle superfici neutre il cui lento ma inesorabile movimento immerge l’osservatore in una visione immersiva, come se ogni volta si stesse assistendo alla nascita di una vita, della vita, della prima forma di vita comparsa nello spazio.
Nella pratica Oggiano, dotato di una abilità tecnica-mediale fuori dal comune, crea visioni-emblema della nascita della Natura attraverso strumenti-software considerati mezzi simbolo dell’Artificio. La sua ricerca visuale scaturisce dunque dall’antico rapporto tra Natura e Tecnica giungendo però ad un risultato inatteso e per questo del tutto innovativo: la riproduzione della nascita della Vita-Natura attraverso l’ottimizzazione della Tecnica-Software."
Testo Critico
Tecnobiologìe
di Marco Mancuso
La liason tra arte e scienza conosce in questa nostra era iper-tecnologica un rinnovato splendore. Memore dei primi passi compiuti lungo il sentiero del rapporto tra matematica e natura, tra numeri e forme, in un ideale passaggio attraverso i secoli e gli studi evolutivi di Haeckel, i frattali di Mandelbrot, la morfogenesi di Touring, l'evoluzione artificiale di Sims, l'arte tecnologica contemporaneacompleta e spinge ai limiti il processo di desacralizzazione del materiale organico, del bio-organismo, del corpo naturale, che è oggi, come forse mai in passato, schiavo di un processo di destrutturazione, ibridazione, integrazione, ricombinazione, riprogettazione, spesso fine a se stesso, frutto di un delirio collettivo atto alla visualizzazione della forma più complessa, dell'integrazione più ardita.
Non è però questo il caso del ciclo Quasi-Objects dell'artista Lorenzo Oggiano: una riflessione sulla progressiva relativizzazione delle forme di vita naturali a seguito dell'evoluzione tecno-biologica realizzata con tecniche di modellazione digitale tridimensionale. A monito di una società, quella contemporanea, che sembra quasi aver paura di adottare gli ibridi e i diversi, di pensare la mescolanza e la mediazione, di abbandonarsi alla proliferazione di quelle entità miste prefigurate da Latour, i Quasi-Objects di Oggiano appaiono come retaggi romantici di un tempo ancora là da venire, come creature bellissime fino a ieri nascoste nel buio dei nostri limiti tecnologici ed estetici, ma oggi splendenti nel loro processo di sintesi digitale, finalmente libere da qualsiasi riferimento alla reale conosciuto, alla veridicità dell'esistente, figlie di un futuro ancora da immaginare.
La mia opera contribuisce a disporci ad un'utile riflessione sulle relazioni che intratteniamo con il Reale e, più in particolare, sul significato della Vita nei termini di un processo reale ed autonomo non legato ad alcuna specifica manifestazione materiale, una grammatica generativa indipendente dal (s)oggetto portatore.
inaugurazione della mostra | sabato 28 marzo | ore 18:30 / 21:00
Traffic Gallery
Via San Tomaso, 92 - Bergamo
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19
Ingresso libero