Sala Mostre comunale
Brisighella (RA)
Via Naldi, 5

Velda Ponti
dal 27/3/2009 al 2/5/2009
sabato, domenica e festivi: 15 - 19
0546 994415

Segnalato da

Stefania Mazzotti



approfondimenti

Velda Ponti
Carlo Polgrossi



 
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27/3/2009

Velda Ponti

Sala Mostre comunale, Brisighella (RA)

Corsa degli eroi. Le 15 tele del nuovo ciclo di lavori dell'artista raffigurano eroi in corsa, uomini goffi e senza volto, quasi fossero di latta, che corrono, combattono e mai come moderni Don Chisciotte, si perdono d'animo.


comunicato stampa

Velda Ponti è in arrivo con un nuovo ciclo di lavori. Raffigurano eroi in corsa, uomini goffi e senza volto, quasi fossero di latta, che corrono, combattono, inciampano, cadono e mai come moderni Don Chisciotte, si perdono d’animo.

Una quindicina le tele esposte al pubblico nella prossima mostra, promossa dal Comune di Brisighella e allestita alla Galleria Comunale di Brisighella (Ra) dal titolo “Corsa degli Eroi” che inaugura il 28 marzo, alle 18 con una presentazione di Carlo Polgrossi, autore del testo in catalogo.

Negli anni Velda Ponti è riuscita a fare coesistere una personalissima cifra stilistica con una ricerca continua di rinnovamento e di confronto con i movimenti artistici contemporanei.

L’artista affonda la sua ispirazione originaria nell’espressionismo e nella concezione di un’arte naturale e spontanea. Tra i suoi diretti interlocutori: Mattia Moreni e il gruppo Cobra di Karel Appel e Asger Jorn.

In oltre cinquanta anni di pittura attraversa periodi diversi: i Carciofi, i Paesaggi, i Ritratti, gli Occhi, le Farfalle, le Identità dimenticate, gli Alfabeti, i Gemellaggi, gli Eroi, le Contaminazioni, le Coperte, le Bambole. Ma se Velda, con il procedere della ricerca, abbandona sempre di più l’influenza marcatamente espressionista, mai perde la forza immaginifica del segno, il piacere per i colori, la semplicità e l’ironia. Qualità riscontrabili anche nell’ultima produzione.

Velda aveva già lavorato al tema degli eroi, quelli di carta e pietra eseguiti tra il 1996 e il 1998. Qui aveva intrappolato l’esistere in figure monumentali, malinconiche e metafisiche. Al contrario nei nuovi lavori gli eroi sono in corsa e vivono nel presente.

“Non è del finale della corsa che Velda Ponti ci vuole parlare – scrive Carlo Polgrossi in catalogo – né di quanto possa essere lunga e dura. Ci mostra invece, con efferata ironia, quanto questi eroi che corrono siano affettuosamente ridicoli, goffi e maldestri in modo a volte imbarazzante. Ci sussurra che li ama profondamente e che, malgrado tutto, il fine stesso della nostra vita sta proprio qui, nell’affrontare questa corsa con perseveranza coraggio e allegria. Da eroi appunto”.

Biografia

Velda Ponti: nata a Faenza nel 1934, frequenta la scuola serale di disegno Tommaso Minardi. Nel 1964 sposa lo scultore e ceramista Valter Bartoli e nel 1968 si trasferisce a Brisighella dove ha modo di conoscere approfonditamente il lavoro dell’artista Mattia Moreni, da cui ricava una maggiore attenzione alla componente espressionista. Il suo primo significativo ciclo pittorico è del 1969-1973 con i Carciofi. Seguono i cicli: Uccelli e Paesaggi (1973-1979), una ricerca che prende spunto dall’opera di Bacon, Ritratti (1978-1982), dove compaiono volti e figure di personaggi legati alla realtà quotidiana della pittrice. Dal 1983 al 1985 collabora con Mattia Moreni. Del 1986 sono i cicli Farfalle e Mangiatori di farfalle, dove la pittura assume una maggiore libertà cromatica e formale. Significativa l’influenza del gruppo CoBrA, in particolare di Appel e Jorn mentre nell’ambito informale il riferimento più significativo è Georges Mathieu. Seguono i cicli: Ricordi (1987-1989), Identità dimenticata (1989-1991), dove la Ponti abbandona la ricerca più specificamente espressionista e rivolge il proprio interesse ai caratteri tipografici, Parole e segni (1991) dove emerge la dinamica spazio-forma-colore, Alfabeti (1993-1995) in cui la scrittura si sviluppa solo come forma estetica, Eroi di carta, Eroi di pietra (1996-1998) dove a livello tecnico, la tela viene preparata con una base di sabbia e colla poi ricoperta di carta leggera, Contaminazioni (1999) in cui emerge una linea meno naturalistica trovando nel video e nella televisione originali spunti creativi. Con il ciclo Forse sono labbra (2000) l’immagine si avvicina alla fisionomia umana e in Coperte (2001-2002) le immagini si scoprono e si iniziano a leggere nuove forme come farfalle e volti. Dal 2003 al 2005 la ricerca di Velda Ponti prosegue con i cicli Fiori per una bandiera, Meglio le bambole, Esseri senza nome.

Ha iniziato la propria carriera espositiva nel 1957 e da allora ha esposto ininterrottamente soprattutto in Emilia Romagna, Toscana, a Roma e a Madrid.

Presentazione: Carlo Polgrossi

Inaugurazione: 28 marzo 2009, ore 18

Sala Mostre comunale
Via Naldi, 5 - Brisighella (RA)
Orari di apertura: sabato, domenica e festivi: 15 – 19
Ingresso: gratuito

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dal 27/3/2009 al 2/5/2009

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