Alle pareti una cinquantina di pezzi unici di Giorgio Chiesi, Marco Lodola e Ugo Nespolo che il curatore Salvatore Falbo ha voluto mettere a confronto. Si tratta di pannelli di luce, pittura post-espressionista, tarsie lignee e una significativa serie di acrilici.
La storica sede della galleria Verduci, ritrovo per eccellenza dell’arte e della cultura a Catanzaro, sabato 4 aprile alle ore 17,30 inaugurerà “LUCI ALLA RIBALTA”, con le opere di tre degli artisti italiani più significativi nel panorama artistico internazionale.
La mostra sarà un evento straordinario per gli estimatori dell’arte contemporanea internazionale. Alle pareti una cinquantina di pezzi unici, selezionati in modo scrupoloso, che il curatore Salvatore Falbo ha voluto mettere a confronto. Le esperienze di tre maestri: Marco Lodola, artefice indiscusso di singolari, innovative opere ad olio e luminarie, colui che ci rappresenterà nel padiglione italiano alla biennale di Venezia ed esalterà lo splendore del colore attraverso l’elettricità; Giorgio Chiesi, il maestro storico che ha rivoluzionato, con la sua graffiante pittura post-espressionista, la scena culturale di questi ultimi anni.
Per finire Ugo Nespolo, del quale saranno esposte le sue famose tarsìe lignee e una significativa serie di acrilici.
I giovani avranno così la possibilità di ammirare la produzione che ha segnato l’immaginario collettivo degli ultimi anni, tracciando un percorso storico- artistico- stilistico e tentando di comprendere le giuste coordinate che hanno portato questi maestri a essere padroni di un loro linguaggio espressivo. In questa dimensione si potranno così definire le ultime tendenze di un’età così turbinosa e ricca di novità: troppi i movimenti, troppe le istanze che sembrano emergere dal nucleo dell’invenzione Pop e poi dilatate in tutte le direzioni.
Così l’arte moderna potrebbe essere circoscritta ad espressione irruenta di un’interiorità che emerge e non si lascia condizionare dal sentimentalismo. Il ritaglio di una sagoma ad esempio, il disegno non più frutto di un pastello o di una matita ma creato nel colore, ci aiuta a comprendere il percorso dei tre singolari artisti, coinvolti, loro malgrado, nel turbinio dell’arte americana degli anni ’50. Si tratta del Nuovo futurismo e della New pop, due correnti in parte differenti dal primo Futurismo e dal pop americano. Il primo, pur scontrandosi allo stesso modo con le regole accademiche e assimilando l’idea del dinamismo come libera espressione artistica, se ne discosta invece per quelle politiche. La guerra non è la sola igiene del mondo, come affermava Marinetti, e deve essere evitata. Infatti la comunicazione tra i popoli del pianeta oggi è possibile grazie all’ intervento della tecnologia, in grado di mettere in accordo e compartecipazione tutti verso scelte di carattere culturale, economico e sociale.
Il New pop si differenzia invece dall’ondata pop americana e dalla società dei consumi, soprattutto perché evoca l’avanzare inarrestabile del dinamismo tecnologico. La tecnologia e l’elettricità che esaltano silhouette anonime nelle opere di Lodola, ne espletano il significato. Per meglio definire l’innovazione introdotta da questi artisti, potremmo usare un termine mutuato dall’arte fauve, il cutout e cioè i ritagli delle sagome stilizzate dell’ultimo Matisse, i colori e le linee in graffiti di altri tempi, i puzzle e la rievocazione di una nuova realtà.
Sulle pareti della galleria Verduci si può incontrare l’arte del nuovo millennio e i tre protagonisti che meglio la designa: Marco Lodola, Giorgio Chiesi, Ugo Nespolo.
Immagine: Marco Lodola, Mirabili, 2005
Inaugurazione sabato 4 aprile ore 17.30
Galleria Verduci
via Duomo, 18 Catanzaro
Tutti i giorni dalle 9,00 alle 12 e dalle 16,30 alle 19,30 – domenica su appuntamento