Mondo Kane, di Kendell Geers: e' il risultato di un anno di ritiro sabbatico, durante il quale l'artista ha deciso di concentrarsi nello sviluppo di nuove direzioni all'interno del proprio lavoro. L'intervento realizzato da Bruno Peinado, Good Stuff, si ispira all'House of Cards, concepito come gioco per bambini, ma destinato ad un largo pubblico.
KENDELL GEERS 'Mondo Kane'
via del castello, 11
BRUNO PEINADO 'Good Stuff'
via arco dei becci, 1
Kendell Geers (Johannesburg 1968), ha partecipato ad alcune tra le più
importanti esposizioni internazionali come Inverse perspectives' in Svezia
a cura di Joseph Bakstein, Acts of Resistance' a San Sebatian in Spagna,
curata da Antonio Zaya, 3 Räume Â3 Flüsse' a Kassel a cura di Jan Hoet,
The Sky is the Limit' Taipei Biennial a cura di Jérôme Sans, Video Brasil
International Electronic Art Festival' curata da Clive Kellner e Marking
the Territory' a cura di Marina Abramovic presso The Irish Museum of Modern
Art. L'artista ha preso parte, inoltre, alla Biennale di Venezia, di
Berlino, dell'Avana e di Johannesburg. Geers è anche autore di testi critici
e di numerosi scritti sull'arte contemporanea.
Mondo Kane è il titolo della prima mostra personale di Kendell Geers in
Italia e il risultato di un anno di ritiro sabbatico, durante il quale
l'artista ha deciso di non produrre alcuna opera d'arte e di concentrarsi
piuttosto nello sviluppo di nuove direzioni all'interno del proprio lavoro.
Il titolo della mostra è il risultato dell'unione fra il documentario shock
'Mondo Cane', realizzato in Italia da Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara e
Franco Prosperi nel 1962 e 'Citizen Kane', il capolovoro cinematografico di
Orson Welles realizzato nel 1941. 'Citizen Kane' si apre con l'immagine di
una vecchia insegna sporca fissata sopra un recinto metallico dall'aria
decisamente intimidatoria, che potrebbe benissimo far parte di una delle
molte installazioni di Geers, come ad esempio il labirinto realizzato con 50
metri di filo spinato e adesso installato permanentemente fra Munster e
Osnabruck in Germania. Allo stesso modo 'Mondo Cane' con il suo viaggio di
andata e ritorno dal mondo 'civilizzato' al mondo primitivo, caratterizzato
da rituali religiosi, sauté di insetti e immagini di esseri umani
completamente sperduti e in balia della natura, alla sua prima proiezione
scioccò il mondo intero.
Mondo Kane, risultato di un anno di ritiro e di volontario abbandono della
creazione di nuove opere d'arte, si apre con 'Truth or Dare', l'ultimo
lavoro creato da Geers. Il pezzo inizia con una performance durante la quale
Geers sottomette il curatore Jan Hoet al talento e all'esperienza di un
Olandese dominatore. I tunnels di Galleria Continua riecheggiano i suoni
delle urla doloranti dello straziato Hoet, in un'inversione della relazione
di potere. E l'inversione delle relazioni di potere, con performances dove
il privato e il pubblico si rispecchiano l'uno nell'altro, è proprio il filo
conduttore di molti dei lavori realizzati da Geers negli ultimi dieci anni
e
mezzo. Uno dei lavori presentati in Mondo Kane è un ritratto dei cittadini
di San Gimignano sovrapposto a quello della potente élite del mondo
dell'arte, come se entrambi fossero stati colti in flagrante grazie alle
impronte digitali lasciate per caso su un bicchiere di vino al bar o
all'inaugurazione di una mostra. Il rituale banale del bere vino gratis alle
inaugurazioni viene trasformato da Geers in un atto di colpevolizzazione e
in una potente affermazione della responsabilità che l'osservatore accetta
di assumere con la sua presenza nel cubo bianco della galleria. Oltre ad un
certo numero di nuove installazioni, Geers proporrà anche alcune opere e
lavori fotografici meno recenti mai esposti pubblicamente fino ad oggi.
La mostra rappresenta decisamente un cambiamento di direzione verso gli
aspetti poetici e spirituali della sua produzione.
Bruno Peinado (Montpellier 1970). Oltre alle numerose esposizioni personali
e collettive in Francia, in Inghilterra e in Germania, ha partecipato nel
1997 alla Biennale de Cétinjé di Montenegro. Recentemente è stato
selezionato sia tra i 12 giovani artisti internazionali presenti a
PresentFuture' (Artissima, Torino 2002) sia per la prestigiosa borsa di
studio del PS1 di New York. Ha inoltre preso parte alla mostra inaugurale
della sezione contemporanea del Palais de Tokyo (Parigi 2002) curata da
Nicolas Bourriaud e Jérôme Sans.
'La mia logica é quella della creolizzazione, dell'ibridazione, il mondo è
una collisione di immagini. Ho il desiderio di rompere la purezza".
L'intervento realizzato da Bruno Peinado alla Galleria Continua è il seguito
di un progetto fatto con la Caisse des Dépôts francese. Good Stuff si
ispira e rielabora un oggetto che gli americani Ray e Charles Eames avevano
disegnato nel 1952: l'House of Cards, concepito come gioco per bambini, ma
destinato ad un largo pubblico.
Il principio stesso del gioco veniva però tradito dalle fenditure sulle
carte che facilitavano la costruzione del castello. Così, senza più bisogno
di particolare pazienza o abilità , anche un bambino avrebbe potuto
costruirne uno.
Bruno Peinado ingigantisce il suo mazzo di carte tagliate e con l'aiuto del
pennello vi traccia un mondo al contrario, a partire da immagini trovate nel
corso dei viaggi, che ci portiamo dietro, nostro malgrado: immagini non
scelte, non volute, non pittoresche ma recuperate casualmente dalla vita
quotidiana (biglietti di treno, di concerti, pubblicità ).
Gli Eames si ispiravano alle culture primitive seguendo la tradizione di
Delacroix e dei suoi taccuini di acquerelli del Marocco e quella di Picasso
e delle sue Demoiselles d'Avignon, assemblando le immagini secondo un
principio di selezione occidentale, 'coloniale'.
Bruno capovolge questa tradizione disegnando l'anti-pittoresco,
l'anti-scelto, per offrirci la sua visione di un mondo scoppiato, esploso,
deterritorializzato.
'Questa visione del mondo che unisce il macro al nano, il referente
culturale high al low, corrisponde completamente a quella che difendo nel
mio lavoro'.
E ancora: "Il mio lavoro é un modo di addomesticare il mondo, di
appropriarmi di esso: cartografare una terra, é già un po' impossesarsi di
essa. Consiste anche nel ridisegnare gli archetipi della cultura
occidentale, che non mi era obbligatoriamente destinata essendo un
meticcio".
Il visitatore è invitato a costruire liberamente il 'proprio' castello di
carte, scegliendo le immagini secondo una propria idea. Le carte sono
incastrate le une nelle altre a comporre un'autentica casa-rifugio, altre
sono accatastate contro il muro, a testimoniare un lavoro in corso.
Immagine: Kendell Geers "May Day, London" 2001 Fotografia
Inaugurazione
Sabato 6 aprile 2002 ore 18.00.
Fino al 22 giugno, dal martedì al sabato h. 14-19 e su appuntamento
GALLERIA CONTINUA VIA DEL CASTELLO 11, 53037 SAN GIMIGNANO (SI), ITALY
ph. 390577943134 fax 390577940484