Fairy Glaze. In questi scatti l'artista usa il linguaggio universale e ambiguo delle fiabe per indagare il delicato passaggio dall'adolescenza alla maturita', un momento caratterizzato dallo sforzo per raggiungere la propria identita' e del quale si vuole sottolineare l'unicita'.
Nell’ambito della XI Settimana della Cultura, Perypezye Urbane ospita Fairy Glaze, mostra personale di Carla Iacono.
Nella serie di scatti presentati a Studio 28 l’artista usa il linguaggio universale e ambiguo delle fiabe per indagare, come tema privilegiato, il delicato passaggio dall’adolescenza alla maturità, quello straordinario momento della vita in cui si colloca lo sforzo per raggiungere la propria identità e del quale si vuole sottolineare l’unicità.
Da sempre le fiabe ci svelano le paure e le speranze dell’uomo, sono storie preziose che ci raccontano le angosce e le fatiche del crescere. Come nel metodo psicoanalitico “delle fiabe” di Louisa Dϋss in cui gli adolescenti si raccontano attraverso l’invenzione di storie, le protagoniste di Fairy Glaze ci svelano i loro turbamenti reclamando la giusta attenzione ai loro problemi. In mostra ventisette fotografie provenienti dalla serie Fairy Glaze e da altri due importanti progetti di Carla Iacono, sempre legate al tema delle metamorfosi da adolescenza a età adulta: Orlando, Syntetic Mermaids, e un light box.
Le immagini acquistano potenza attraverso il sapiente richiamo ad iconografie di miti classici e all’ideale estetico preraffaellita, come nella serie Syntetic Mermaids , per poi toccare il tema della metamorfosi “contro Natura” come la trasformazione di Orlando, nella medesima serie, sino al delicato ma ineluttabile cammino, tra patimenti, dubbi e turbamenti, che in Fairy Glaze conduce ogni adolescente alla soglia della maturità.
A seguire un’altra transizione, tra l’adolescenza e l’età adulta è Carla Iacono, con una fotografia capace di evocare le trasparenze delle velature pittoriche in ritratti che hanno la grazia d’antiche icone.
Luisa Castellini – L’altro sguardo
C’è un misto di sogno, ironia, fantasia nell’opera “concettuale” di Carla Iacono e Guido Geerts, un frammento della memoria (o dell’inconscio) che riaffiora in forma visibile dalla profondità dell’invisibile.
Daniele Grosso – La memoria multiculturale
Carla Iacono
Vive e lavora a Genova, utilizzando come medium espressivo la fotografia e l’installazione.
Espone dal 2004 in Italia e all’estero, spesso in coppia con il marito, Guido Geerts, che ha lavorato in Olanda nel campo della fotografia pubblicitaria. Il suo lavoro è incentrato sulle tematiche del corpo e della metamorfosi; spesso analizza il periodo dell’adolescenza come momento straordinario di crescita attraverso meccanismi di difesa, coraggio e adattamento.
Nell'ambito di Perypezye Urbane
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Inaugurazione giovedì 16 aprile 2009 ore 18-22
Studio28
via Moretto da Brescia 28, Milano
orari di apertura da martedì a sabato 10-13 e 17-20
ingresso libero