Galleria Vision Quest Contemporary Photography
1962 - 2006. Personale di fotografia. L'artista pensa il proprio lavoro recuperando turbamenti interiori per trasportarli in quello spazio magico, onirico che appartiene alla nostra profonda interiorita'. A cura di Fabrizio Boggiano.
a cura di Fabrizio Boggiano
La fotografia di Mario Lasalandra si distacca dai canoni usualmente condivisi,
poiché la sua è una percezione totalmente differente, rara e sofisticata,
interamente consacrata alla costruzione di un'immagine in grado di rilasciare una
forza evocativa unica nel panorama fotografico internazionale. L'artista, infatti,
pensa il proprio lavoro recuperando turbamenti interiori per trasportarli in quello
spazio magico, onirico che appartiene alla nostra profonda interiorità. In questo
modo egli conduce le emozioni all'interno dei luoghi fantastici nei quali tutto
appare come sospeso, pronto ad accadere ma non ancora accaduto, dove è possibile
percepire sensazioni fino a quel momento sconosciute, ma capaci di dischiudere il
passaggio verso quell'universo metafisico, al limite del surreale, che alberga
nell'inconscio.
Anche per questo motivo, nonostante la sua opera si dispieghi in un arco temporale
di quasi cinquant'anni, Mario Lasalandra può essere definito, indiscutibilmente, uno
dei fotografi più importanti al mondo, ma anche uno dei pochi immediatamente
riconoscibili per la singolarità e la forza della propria poetica
Scrive Paolo Morello:
"Nato nel 1933 ad Este, sul limite meridionale dei colli Euganei, Mario Lasalandra
eredita negli anni cinquanta l'atelier del nonno materno, Federico Tuzza, pittore e
fotografo. presto inizia ad alternare l'attività con ricerche originali,
fotografando in ambientazioni desolate personaggi clowneschi, sui quali l'influenza
dei primi film di Fellini (La Strada, Le Notti di Cabiria) appare molto evidente.
In breve, le scene si fanno sempre più complesse, e Lasalandra comincia a costruire
fantastiche storie che, seppur prive di una coerenza drammaturgica, sono piene di
evocazioni e di riferimenti alle figure della mitografia del moderno. Nascono così
le sue serie più celebri, Giudizio, 1967. Spaventapasseri, 1968. Filodrammatici,
1968. Storia di un Dramma, 1970, popolate da suggestive schiere di angeli, vergini,
profeti, maschere, attori, fantasmi.
Figure barcollanti, che manifestano, attraverso il loro equilibrio precario,
l'instabilità di un epoca in cui la fotografia in Italia è attraversata da una crisi
profonda e irrimediabile. Ma figure, al contempo, che si nutrono di un rapporto con
la storia - dal dagherrotipo ad August Sander, da David Bailey a Diane Arbus - in un
modo straordinariamente originale. E che si offrono in una incessante, e tuttora
inesausta, varietà di tipi e di situazioni. Figure, che fanno di Mario Lasalandra
uno degli autori più innovativi e geniali della fotografia contemporanea"
Paolo Morello
Paolo Morello insegna Storia della Fotografia all'Università Iuav di Venezia. E'
autore di saggi su Luigi Capuana fotografo, sul poeta beat Allen Ginsberg, sul
fotomontaggio dell'Italia Fascista e di numerosi studi sulla fotografia italiana del
Novecento. Fra i suoi libri: Enzo Sellerio fotografo. Tre studi siciliani (Milano
1998), Briganti (Palermo 1999), Amen fotografico (Palermo 2000) Gli Incorpora
(Palermo e Firenze 2000), Fulvio Roiter (con Naomi Rosenblum, Palermo 2002),
Piergiorgio Branzi (con Sandra S. Phillips, Palermo 2003), Mario De Biasi (Palermo
2003). Adesso lavora ad una Storia della Fotografia, per Einaudi, e al volume su La
fotografia in Italia. E' membro del comitato di redazione di "History of
Photography". Dirige l'Istituto Superiore per la Storia della Fotografia.
Inaugurazione: giovedì 23 aprile 2009 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Galleria Vision Quest Contemporary Photography
piazza Invrea, 4 - Genova
Orario: dal mercoledì al sabato ore 15.30 - 19.30
Ingresso libero