Ignasi Aballi'
Marco Di Giovanni
Aldo Grazzi
Philip Hausmeier
Jeffrey TY Lee
Sandrine Nicoletta
Paolo Parisi
Francisco Queiros
Andrei Roiter
Magnus Thierfelder
Giovanni Iovane
Una mostra di opere di e su carta che attraverso esempi differenti vuole indicare processi linguistici, esercizi di stile (come l'antica pratica del d'apres), ironiche riformulazioni delle percezione e taglienti critiche sociali. A cura di Giovanni Iovane.
a cura di Giovanni Iovane
It's only a paper moon è una canzone del 1933. E' stata utilizzata in
seguito per molte improvvisazioni jazz e vanta al suo attivo decine e
decine di interpreti famosi, da Nat King Cole a Ella Fitzgerald, Bing
Crosby e più recentemente Lena Zavaroni e Ute Lemper.
Dal titolo della canzone prese spunto, nel 1973, il regista Peter
Bogdanovich per il film Paper Moon (lodato da Orson Welles a cominciare
proprio dal titolo). Persino la serie televisiva di Star Trek, "Deep
Space Nine", ha intitolato una sua puntata It's only Paper Moon.
Come per quasi tutte le arie e le canzoni di successo, il testo è
abbastanza insignificante. Eppure, se vi applicassimo la tecnica del
sampling, potremmo estrapolare alcune affermazioni rivelatrici:
I never feel a thing is real
Mmm,mm,mm,mm
Say It's only a paper moon /Sailing over a cardboard sea/But it wouldn't
be make-believe/ If you believed in me
Affermazioni, statements, soprattutto le prime due, che illustrano e
documentano il linguaggio idiosincratico (idiosyncratic language)
dell'arte.
Molto tempo fa, il poeta inglese Samuel Taylor Coleridge invocava, a
favore dell'esperienza artistica, "la sospensione volontaria
dell'incredulità" (Willing suspension of Disbelief).
Per molti artisti contemporanei questa sospensione dell'incredulità
possiede un doppio valore e riguarda sia il valore della
rappresentazione sia una forma di critica attiva degli "orientamenti"
dell'informazione (e dunque della credulità, del senso comune).
Quel "mmm,mm,mm.mm" è una sorta di risposta post-minimale sia alla
natura di ciò che vediamo sia l'espressione autentica di un disagio o di
una differenza di vedute (simile, ma ovviamente con ben altro valore
rispetto al dubbioso mmm,mm, della schematica scrittura delle chat).
It's only a paper moon ci sembra il titolo appropriato e progettualmente
soft, di una mostra di "opere di e su carta" che attraverso esempi
differenti vuole indicare processi linguistici, esercizi di stile (come
l'antica pratica del d'apres), ironiche riformulazioni delle percezione
e taglienti critiche sociali.
Opere di:
Ignasi Aballì, Marco Di Giovanni, Aldo Grazzi, Philip Hausmeier, Jeffrey
TY Lee, Sandrine Nicoletta, Paolo Parisi, Francisco Queiros, Andrei
Roiter, Magnus Thierfelder
Inaugurazione: giovedì 7 maggio, dalle 18 alle 21
Galica
viale Bligny, 41 20136 Milano
Orari: martedì - venerdi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 14.00 alle 19.00
Ingresso libero