Spot Etchings & Others. La mostra raggruppa una serie di 19 opere grafiche di grande formato e due dipinti dell'artista britannico. Si tratta di lavori realizzati tra il 1999 e il 2008, dalle prime Last Supper fino alle piu' recenti Spin.
Inaugura presso la Galleria Zabert di Torino ‘SPOT ETCHINGS & OTHERS’ che raggruppa una serie di 19 opere grafiche di grande formato e due dipinti di DAMIEN HIRST, selezionati per dare la possibilità al sempre attento pubblico torinese (si tratta infatti di una “prima” per la città sabauda) di conoscere direttamente l’opera di uno dei più acclamati e noti artisti contemporanei viventi . Inglese, classe 1965, Hirst ha percorso molta strada da quando, vent’anni fa, curò FRIEZE e nel 1995 vinse il Turner Prize.
Resterà a lungo nella memoria collettiva “Beautiful Inside My Head Forever”, asta-evento monografica organizzata nel settembre 2008 nella sede londinese di Sotheby’s con 223 opere dello stesso Hirst, che gli fruttò 111,5 milioni di sterline.
Realizzate in un lasso di tempo che va dal 1999 al 2008, queste opere appartengono ad alcune tra le sue serie più note. Dalle prime “Last Supper”, ironica re-interpretazione delle confezioni di medicine, nella quale Hirst affronta il tema del nesso tra la vita e la morte prendendo in considerazione anche le cure effettuate con medicinali potenzialmente letali. Alle più recenti “Spin” dipinte su una superficie rotante tramite un’apparecchiatura realizzata dallo stesso artista e dai suoi assistenti, come un vinile sul giradischi. Dai celebri “Spot” file di cerchi colorati (da asseverare alla composizione molecolare delle medicine), realizzati ciascuno con colore differente dal successivo, tali da indurre lo spettatore a ricercare invano due cerchi di egual colore o una subliminale e geometrica armonia. Alle eteree “Butterfly attraverso le quali Hirst si pone essenziali domande sul significato della vita e su quanto sia fragile l’esistenza biologica. Questi lepidotteri esemplificano tale concetto e rappresentano così una metafora della morte. L’artista usa le farfalle come icone e simboli di complessa e dettagliata bellezza. In un video promozionale prodotto lo scorso anno da Sotheby’s, Damien Hirst ha annunciato la sua intenzione di interrompere la produzione delle ‘Butterfly’ incentivando inevitabilmente la richiesta del mercato di opere che sono già tra le più ricercate e con maggior successo di vendita.
Chiudono la mostra torinese alcune opere su carta della serie “Diamond Skull / Victory over Death”, di cui un altro clamoroso risultato di vendita realizzò appunto il celebre “Teschio” di platino incastonato da 8.000 brillanti per un totale di 1.100 carati, venduto per la cifra record di 100 milioni di dollari (circa 74 milioni di Euro).
Galleria Zabert
Piazza Cavour 10 - Torino
Ore 10,30-13,00 / 15,00-19,00 . Domenica chiuso
Ingresso libero