Con la mostra Purple Desk, Schaller replica la sua strategia del "ritratto indiretto". L'artista non ritrae volti o persone, ma sentimenti, condizioni antropologiche o realta' istituzionali. In questo progetto il soggetto descritto e' il governo centrale della Chiesa Cattolica. Ispirandosi a un prototipo che e' parte della memoria collettiva - lo studiolo di San Gerolamo dipinto da Antonello da Messina - Schaller ritrae la Curia Romana attraverso gli studi dei Cardinali responsabili dei vari dicasteri.
Con la mostra Purple Desk Matthias Schaller replica la sua strategia del 'ritratto
indiretto'. Schaller non ritrae (indirettamente) volti o persone, ma sentimenti,
condizioni antropologiche o realtà istituzionali. In 'Purple Desk' la realtà
istituzionale descritta è il governo centrale della Chiesa Cattolica.
Ispirandosi a un prototipo che è parte della memoria visiva collettiva - lo studiolo
di San Gerolamo dipinto da Antonello da Messina - Schaller ritrae la Curia Romana
attraverso gli studi dei Cardinali responsabili dei vari dicasteri. L'artista
manipola leggermente questi spazi e gli artefatti che li articolano, e li fotografa
frontalmente, enfatizzando la logica che presiede all'organizzazione dello spazio,
il sistema di segni che esprime il carattere dell'istituzione e ne rivela
l'identità. In questi ritratti senza modelli, in queste nature morte fatte di
oggetti e di atmosfera, il soggetto parla attraverso il 'milieu' che costituisce la
sua sfera di vita. Il cardinale è assente ma è evocato dal teatro della sua azione
quotidiana, dove ogni presenza (e ogni assenza: non solo quella del 'corpo' di chi
occupa l'ufficio, ma anche di qualunque oggetto o riferimento personale) diventa
testimonianza eloquente di un modo di concepire l'esercizio del potere, della natura
del potere esercitato, della dignità dell'ufficio.
Alle 'scrivanie' dei porporati fa da contro-canto ironico una sequenza dove viene
indirettamente ritratta la condizione antropologica dell'uomo moderno, che la
tecnologia mette in grado di abbandonare il suo spazio naturale. Alla stanza si
contrappone un involucro più stringente, la tuta spaziale, che imprigiona ma
permette di andare 'oltre'. La lunga serie degli uffici curiali, così come la breve
sequenza degli astronauti, confermano l'affermazione di Max Weber: "gli esseri umani
sono prigionieri di tele di significato che essi stessi hanno tessuto". E queste
tele si incorporano - diventando visibili e intelligibili - negli involucri che al
tempo stesso li vincolano e li proteggono.
La mostra Purple Desk avrà luogo nel suggestivo spazio della ex piscina dell'Isola,
che arricchisce il polo espositivo di San Giorgio Maggiore di una nuova e originale
struttura.
In occasione della mostra, uscirà il libro Purple Desk pubblicato da Steidl Editore.
Matthias Schaller, nato in Germania nel 1965, vive tra Venezia e NewYork. Le sue
opere sono state mostrate in Europa e negli Stati Uniti. Nell'estate del 2009
presenterà la serie Fratelli d'Italia (esposta per la prima volta alla Fondazione
Giorgio Cini in occasione della Biennale Architettura 2008) al Museo d'Arte Moderna
di Rio de Janeiro e nel 2010 la serie Vorbild al Museo Picasso di Muenster.
Libri di e su Matthias Schaller: The Mill (2007), Controfacciata (2008), Purple Desk
(2009), Disportraits (libro retrospettiva, introduzione di Germano Celant,
intervista di Germano Celant a Matthias Schaller, 2009). I libri sono pubblicati da
Steidl Editore.
Partners:
Hellovenezia / Steidl / Wilmotte& Associes / Zumtobel
Informazioni stampa:
Elena Casadoro, Fondazione Giorgio Cini stampa@cini.it
Claudia Glenewinkel, Steidl cglenewinkel@steidl.de
Vernice per la stampa: 3 – 4 – 5 giugno 2009
Fondazione Giorgio Cini, La Piscina
Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia
Orari: martedì - domenica 12,00 - 18,00 (lunedi' chiuso)
Ingresso libero