Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Casarsa della Delizia (PN)
via G. Pasolini, 4
0434 870593
WEB
Bruno Bruni
dal 11/7/2009 al 29/8/2009
mar, mer, ven: 15-18, gio 10-12, sab 16-20, dom 10.30-12.30 e 16-20
0427 91453
WEB
Segnalato da

Maria Santoro




 
calendario eventi  :: 




11/7/2009

Bruno Bruni

Centro Studi Pier Paolo Pasolini, Casarsa della Delizia (PN)

Tra Pasolini e La Gondola. Il fotografo, insieme a Nico Naldini, fu tra i fondatori dell'Academiute di lenghe furlane', costituita da Pasolini nel 1945 sui fondamenti della precedente ''scuoletta'' di Versuta. Le fotografie in mostra ci riportano al secondo conflitto mondiale, al periodo compreso tra il 1936 e il 1950. A cura di Manfredo Manfroi e Fabio Amodeo nell'ambito di Spilimbergo Fotografia.


comunicato stampa

Mostra A cura di Manfredo Manfroi e Fabio Amodeo nell'ambito di Spilimbergo Fotografia

Verrà inaugurata domenica 12 luglio, alle ore 17.30, presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, la mostra fotografica “Bruno Bruni – Tra Pasolini e la Gondola”, curata da Manfredo Manfroi e Fabio Amodeo, realizzata dal CRAF in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini e il Circolo “La Gondola” di Venezia.

Bruno Bruni (Santa Lucia di Tolmino,1929 – Campalto di Mestre, 1997) collaborò con il Circolo la Gondola di Venezia e ancor prima, insieme a Nico Naldini, fu tra i più giovani fondatori dell’ “Academiuta di lenga furlana”, costituita da Pier Paolo Pasolini nel 1945.

Dopo la guerra e le esperienze casarsesi, Bruno Bruni si trasferì a Venezia. Fu maestro elementare a Mestre e Marghera, poi insegnò all’Istituto Magistrale. Si dedicò quindi alla fotografia, ottenendo diversi riconoscimenti in Italia e all'estero, e nel 1956 fu nominato segretario de La Gondola.

Le fotografie in mostra ci riportano al secondo conflitto mondiale, al periodo compreso tra il 1936 e il 1950, anni segnati per Bruni dal fertile incontro con Pier Paolo Pasolini.

L’obiettivo di Bruni si posa sulla pianura friulana, si concentra su una linearità interrotta da alcuni elementi di contrasto, alberi, fili d’erba, orizzonti frastagliati.

Bruni scioglie il tema dell’infanzia, lontano dai clichés e vicino ad una rappresentazione di povertà dignitosa, priva di elementi compassionevoli o struggenti.

Prevale, e di gran lunga, nell’osservazione delle immagini esposte, lo stupore per una stagione in cui sentimenti, ansia di comunicare, aspettative nella possibilità di costituire la società e la vita anche con lo slancio civile contenuto nella creatività personale, erano così tenaci e limpidi.

Alla cerimonia d’apertura, prevista per le 17.30 presso il Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, saranno presenti Antonio Marinelli, Piera Rizzolatti, Angela Felice, rispettivamente vice presidente, presidente e neodirettore del centro Studi; saranno presenti inoltre il Presidente de “La Gondola”, Manfredo Manfroi e Fabio Amodeo, curatori della mostra, l’Assessore Provinciale alla Cultura, Giuseppe Bressa, il Presidente del CRAF, Renzo Francesconi, il coordinatore del CRAF, Walter Liva, e la famiglia Bruni.

Nell’insieme, Bruno dimostra di essere stato uomo di forti tensioni ideali e allo stesso tempo di dubbi. E i dubbi, come si sa, aiutano a crescere di continuo, stimolano l’intelligenza, tolgono la presunzione del fideismo ed evitano cadute manichee. Nei suoi versi, pur di fronte al cinismo di una società sempre più concentrata sull’utilità economica, ci ha lasciato un messaggio: attraverso l’esempio e l’insegnamento è possibile formare le coscienze e sconfiggere la menzogna e l’indifferenza. (Giuseppe Mariuz)

Bruni si distinse subito per la semplicità dei concetti e dello stile, scevro da orpelli e facili metafore, a favore di una narrazione lineare ed essenziale nella forma quanto efficace nei contenuti. Si espresse benissimo nei paesaggi spesso raffigurando l’amata pianura friulana, la cui vastità sintetizzata da un segno continuo interrotto da pochi, significativi contrappunti visivi, qualche albero, una casa, talvolta sottili fili d’erba. Altra tematica esemplare fu quella dei bambini; anche qui Bruni non cadde nella trappola dello scontato compiacimento, del sentimentalismo, proponendo viceversa i soggetti in stretto rapporto visivo e concettuale con l’ambiente. (Manfredo Manfroi)

Bruno Bruni
Biografia
Nato a Santa Lucia d‘Isonzo (ora Most na Soči, Slovenia) il 27 marzo 1929 da famiglia emiliana. Trascorse la sua adolescenza a Casarsa della Delizia dove si unì ai partigiani per la liberazione dell‘Italia dal nazifascismo. Divenuto allievo di Pier Paolo Pasolini durante gli anni della guerra, fu tra i fondatori della storica “Academiuta di Lenga Furlana”, nata a Versuta il 18 febbraio 1945. Nel 1950 lasciò Casarsa per trasferirsi a Venezia dove esercitò, in seguito, la professione di maestro elementare (per molti anni alla “Cesare Battisti” di Mestre e poi alla “Filippo Grimani” di Marghera) e di docente presso un Istituto Magistrale, sempre attento alle innovazioni e alle sperimentazioni didattiche.

In quei primi anni, introdotto dal fotografo veneziano Carlo Mantovani, cominciò a frequentare, assieme a Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bruno, Fulvio Roiter, Italo Zannier, il circolo fotografico “La Gondola”, del quale divenne socio e, nel 1956, segretario. Attraverso la fotografia - per la quale ricevette diversi riconoscimenti in Italia e all‘estero, tra cui un premio indetto, nel 1956, dalla rivista statunitense Popular Photography - ebbe modo di mettere in luce tutta la sua espressività artistica ed intellettuale.

Trasferitosi a Mestre nel 1962, nel decennio a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 riprese il suo impegno politico e civile sia nel sindacato Cgil Scuola che nel Movimento di Cooperazione Educativa, lottando per l‘istituzione in città del tempo pieno nella scuola elementare e per l‘apertura degli asili nido. Militò nel PCI, per il quale fu consigliere nel Quartiere Piave 1866 e consulente per la biblioteca di quartiere e per il distretto scolastico e poi nel PdS: negli ultimi anni fu dirigente della sezione “Di Vittorio” di Campalto, dove si era trasferito nel 1984, e presso la quale si occupava con passione innovativa della biblioteca dotandola, tra l‘altro, dell‘acceso ad Internet, e della cineteca. Fu tra i fondatori del Circolo Arci “Corto Maltese” di Favaro Veneto.

Suoi scritti e sue poesie in lingua friulana sono apparsi sui numeri degli “Stroligut”, la rivista dell‘Academiuta. Nel 1993 ha pubblicato la raccolta di poesie Il ragazzo e la civetta.

Percorsi di un allievo di dell’Academiuta di Pasolini, per i tipi di Campanotto Editore, contenente un poemetto in memoria del maestro intitolato Il timp di un fantàt e due raccolte di poesie. Nei suoi versi parla dei valori che la società dei consumi ha dimenticato, della sua passione politica intesa come impegno soprattutto civile, di uguaglianza, ma anche di speranze deluse e di sogni infranti.

Nel 1995 la Città di Casarsa della Delizia gli ha conferito il titolo di “Cittadino dell‘anno” insieme a tutti i fondatori dell‘Academiuta.

È morto a Campalto di Mestre il 7 marzo 1997. Nell‘aprile 2002, a cura del Comune di Casarsa e di Forum Democratico, è stata pubblicata una seconda raccolta di poesie postume, dal titolo Frammenti.

Immagine: Ragazzi con presepe, 1955

Inaugurazione 12 luglio ore 17.30

Centro Studi Pier Paolo Pasolini
via G.a. Pasolini, 4 Casarsa della Delizia (PN)
Orari:
martedì, mercoledì, venerdì: 15-18
giovedì: 10-12
sabato: 16-20
domenica. 10.30-12.30 e 16-20
ingresso libero

IN ARCHIVIO [2]
Roberto Villa
dal 6/7/2012 al 28/9/2012

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