IX edizione. Musica, pittura, scultura e natura sono gli alleati insostituibili di Terra Arte: occasione di incontro e di confronto per musicisti e artisti visivi di calibro nazionale e internazionale, ma anche vetrina per giovani talenti; un evento che mira a coniugare l'esigenza di un turismo poetico alternativo e il fare arte come prassi capace di riverberarsi nel tessuto sociale.
a cura di Luca Pugliese
Un grande museo all’aperto dove respirare arte a pieni polmoni, un’atmosfera surreale, un posto dove i confini tra le discipline si annullano e l’arte visiva si offre a un pubblico vasto in nome di un’osmosi tra territorio e habitat.
Musica, pittura, scultura e natura sono gli alleati insostituibili di Terra Arte: occasione di incontro e di confronto per musicisti e artisti visivi di calibro nazionale e internazionale, ma anche vetrina per giovani talenti; un evento che mira a coniugare l’esigenza di un turismo poetico alternativo e il fare arte come prassi capace di riverberarsi nel tessuto sociale.
La nona edizione della rassegna ideata e diretta da Luca Pugliese, che si terrà sabato 8 agosto a Villamaina (Av, località Felitto) con special guest musicale Mauro Pagani, si aprirà alle ore 21.00 con una tavola rotonda dedicata proprio al tema “Arte sul pianeta Terra”. Vi prenderanno parte, oltre agli artisti ospiti della manifestazione, Elmar Zorn (critico d’arte), Mimmo Grasso (poeta), Umberto Panarella (architetto) – tutti e tre fondatori con Riccardo Dalisi del movimento artistico-culturale “Scavare il futuro” – e Luigi Verdi(compositore contemporaneo e musicologo).
Gli artisti visivi internazionali aderenti all’iniziativa hanno tutti alle spalle una solida militanza nel sociale: Riccardo Dalisi come inventore del design “ultrapoverissimo” realizzato con la preziosa collaborazione degli artigiani di Rua Catalana e con le attività laboratoriali nel quartiere Traiano (Na), Ciro de falco con le attività di Open Laboratory e Laboratorio 3 (Na) e Pinuccio Sciola con l’impegno profuso nel trasformare il piccolo borgo di San Sperate (Ca) che gli ha dato i natali in un paese-museo. I primi due hanno con Terra Arte un legame così profondo da poter essere considerati veri e propri padrini di questa accademia virtuale. Per Pinuccio Sciola si tratta della prima partecipazione all’evento.
L’artista sardo che ha scoperto le proprietà sonore della pietra approda a Terra Arte nella duplice veste di sculture e musicista, aprendo la kermesse con il maestro Elio Martusciello e il tecnico del suono Marcellino Garau. Le sue sculture sonore sono note in tutto il mondo: morfologicamente affini ai menhir della Sardegna, emettono, al tocco della mano o di piccole rocce, un suono sepolto da millenni, vera e propria memoria cosmica incastonata nelle sedimentazioni della materia. Un’arte dunque, quella di Sciola, che nel contesto di Terra Arte sembra trovare una collocazione perfetta, considerati anche lo scenario naturale in cui la manifestazione avrà luogo, l’attenzione per le sonorità naturali e la singolare alchimia tra le varie discipline artistiche che Terra Arte propone (l’installazione visiva realizzata da Luca Pugliese è la resa tridimensionale della sua pittura sonora). Sempre in nome del rapporto tra arte e habitat, la pittrice andalusa Cai Martinez realizzerà inoltre, in estemporanea, una grande tela in concomitanza e in attinenza con l’evento.
Suoni di pietra, ma anche suoni di legno faranno da colonna sonora all’evento. Dopo Sciola sarà la volta infatti dei Fluido Ligneo, in una formazione completamente acustica allestita per il tour estivo e con l’anteprima di alcuni brani del prossimo album Andante, a preludio del concerto della guest star Mauro Pagani. Fondatore della Pfm, strumentista d’eccezione, arrangiatore, produttore, compositore, cantautore e da ultimo narratore, anche grazie alle numerose collaborazioni e in primis a quella, durata quattordici anni, con Fabrizio De André, Mauro Pagani condensa nella sua storia artistica e personale alcune delle pagine più pregevoli della nostra storia musicale, dagli anni Settanta fino a oggi. Quanto al suo rapporto con il pianeta Terra, parla da sé il suo essere stato coautore, con Fabrizio De André, del leggendario Creusa de Mä.
Particolarissima e più che suggestiva la location dell’evento: un bosco di castagni e querce secolari che, disposti su file parallele, circoscrivono uno spazio longitudinale scandito da tre navate, ritmate dal susseguirsi di campate naturali. Si tratta di un luogo altamente evocativo, perché il bosco del Felitto si trova nella valle d’Ansanto e a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla Mefite, sorgente solforosa ricordata nell’Eneide come accesso all’oltretomba pagano.
Bosco del Felitto
Contrada demanio - Villamaina (AV)
Ore 21
Ingresso: 5 euro (ingresso libero fino a 12 anni e al di sopra dei 70).