Piktori: nuovi lavori. Nel vasto spazio della chiesa l'artista albanese ricorda un personaggio conosciuto nella sua citta', un pittore che si guadagna da vivere dipingendo quadri, ma anche documenti, diplomi e certificati falsi. Paci ci mostra un video in cui il pittore reale ci racconta, seduto di spalle, la sua storia e soprattutto pone le sue domande... Identificandosi con questo personaggio, Paci ha costruito il suo proprio chiosco, nel quale ha ammassato opere eseguite da lui stesso e alle quali e' possibile riferire le stesse domande
Adrian Paci, artista noto al pubblico internazionale per la sua
partecipazione a Manifesta e a quello italiano, tra l'altro, per la
partecipazione alla mostra del Premio Furla, espone alla galleria Claudio
Poleschi di Lucca due nuovi lavori riuniti in un solo titolo Piktori.
Nel vasto spazio della chiesa l'artista albanese ricorda un personaggio
conosciuto nella sua città , un pittore che si guadagna da vivere dipingendo
quadri, ma anche documenti, diplomi e certificati falsi. Paci ci mostra un
video in cui il pittore reale ci racconta, seduto di
spalle, la sua storia e soprattutto pone le sue domande: è dottore chi si
vanta di una laurea falsificata? E' un artista colui che vende la propria
manualità ? E chi decide cosa è arte e cosa no?
Identificandosi con questo personaggio, Adrian Paci ha costruito il suo
proprio chiosco, nel quale ha ammassato opere eseguite da lui stesso e alle
quali è possibile riferire la stessa domanda: chi e perché deciderà se sono
arte? Chi e perché, addirittura, deciderà se lui esiste o no? Un suo
certificato di morte, che ha fatto confezionare per sé nel chiosco
originale, mette in questione addirittura la sua esistenza. Tali domande
travalicano il terreno su cui si muove da sempre la poetica di Paci, quello
della ricerca dell'identità e del permanere della memoria negli esuli, anche
se volontari, per raggiungere un più vasto significato che ha a che fare con
la natura dell'arte e con la natura umana.
Un simile approccio, che dal particolare di una certa terra passa
all'universale, anima la seconda opera: una grande fotografia che ritrae la
tipica Mercedes rubata nel piatto paesaggio albanese, con il cofano aperto e
degli ovini squartati nel baule. Il lusso si associa al necessario per la
sopravvivenza. Ciò che appare un'immagine raccapricciante non è, in realtà ,
che il ritratto del cibo in un luogo in cui anche il cibo può essere un
lusso. Ma la foto mostra anche un lato sacro: l'agnello è oggetto per
eccellenza del sacrificio religioso e ci riporta alla domanda di sempre: ha
senso il male?
L'artista è nato nel 1969 a Shkoder in Albania. Vive e lavora a Milano.
Principali Mostre Personali: 2001: Bildmuseet Umea, Svezia; Fondazione
Lanfranco Baldi, Firenze; 2002: Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea,
Bergamo; Irida Gallery, Sofia.
Principali Mostre Collettive: 1999: XLVIII Biennale di Venezia; 2000
Oberhausen Short Film Festival, Oberhausen; BAN Exhibition, International
House, Brussels; Manifesta 3, Ljubljana; Kasseler Dokumentarfilm-und
Videofest, Kassel; 2001: "Short Stories", Fabbrica del Vapore, Milano;
Biennale di Valencia; Premio Michetti, Francavilla al Mare; Biennale di
Tirana; "Beautiful Strangers", Ifa Gallery, Berlino. "Ostensiv", Kunstraum
Leipzig, Lipsia; "Killing me softly", Bildmuseet Umea, Svezia; 2002: "It¹s
ain't much but it's home" BINZ39, Zurigo; "The Horse Would Know but The
Horse Can't Speak", Fondazione Querini Stampalia, Venezia.
ADRIAN PACI - "Piktori", mostra personale
Testo in catalogo di Angela Vettese
Inaugurazione: 18 Maggio - 25 Giugno 2002 ore 19.00
Durata: 18 Maggio  2002
Luoghi: Galleria Claudio Poleschi A. C. Chiesa di San Matteo, P.za S. Matteo 3 Lucca
Orari: lunedì-venerdì, ore 10.30-13.00, 15.30-20; sabato 11-13.00
Informazioni: T. 0583 469490
La mostra è organizzata in collaborazione con PROMETEO Associazione Culturale per l'Arte Contemporanea